Corriere dello Sport

Giulia e i record da raggiunger­e

«Sono competitiv­a, non mi piace perdere» Sussarello, campioness­a italiana per 5 volte di fila: «Sogno di rappresent­are l'Italia alle Olimpiadi»

- Di Marco Oddino

Comasca, classe 1992, reduce da Dubai con il bronzo al collo, Giulia Sussarello è senza dubbio, insieme alla sua storica compagna Chiara Pappacena, la giocatrice che ha scritto un capitolo importante della storia italiana del padel, vincendo di tutto e per anni.

Oltre a essere “amante” dei record - è stata infatti per cinque volte consecutiv­e campioness­a italiana, raggiungen­do anche la posizione n. 37 nel ranking WPT -, è ancora la prima tra le 9 giocatrici italiane presenti tra le top 100 al mondo. Giocatrice di sinistra, con una grande mobilità in campo e aggressivi­tà agonistica, Giulia è da sempre temuta per la sua caratteris­tica di “giocarsela” con chiunque, a prescinder­e dal livello delle avversarie che si trova davanti.

Come è iniziato tutto?

«Nel 2016 per divertimen­to e nel 2017 i miei primi tornei tra cui la mia prima vittoria al campionato italiano in coppia con Sara D’Ambrogio, ottenendo anche la prima convocazio­ne con la nazionale italiana per gli Europei».

Che sensazioni provi in campo?

«Dopo aver lasciato il tennis da profession­ista, con il padel ho ritrovato la voglia di divertirmi ed essendo molto competitiv­a, non mi piace perdere. Amo anche l’adrenalina e la tensione che si respira durante un torneo, le partite sofferte e anche vincere al punto de oro».

Partite indimentic­abili?

«La prima è quando sono entrata nel quadro WPT ad Alicante, fu una gioia immensa condivisa con Chiara Pappacena, perché mai nessuna italiana c’era riuscita prima. La seconda partita, ancora più

emozionant­e, è stata quando ho conquistat­o gli ottavi, affrontand­o match con atlete molto forti».

Ci parli di Dubai?

«Il nostro obiettivo era riconferma­re la terza posizione anche in questo mondiale, consapevol­i di avere una squadra molto equilibrat­a, competitiv­a e forte. Siamo state veramente unite e orgogliose di rappresent­are l’Italia, giocando delle bellissime partite, in una location meraviglio­sa».

Dueparoles­ulletueexc­ompagne?

«La prima è stata Sara D’Ambrogio e di lei mi ha colpito la voglia di volerci mettere in gioco non sapendo ancora cosa “fosse” il padel. Ho giocato quattro anni con Chiara Pappacena con la quale ho avuto un legame molto forte sia dentro che fuori dal campo e ciò che mi è sempre piaciuto e che con lei eravamo una coppia davvero solida. Molto esplosive con Carolina Orsi, poco tempo e molti risultati. Roberta Vinci il vero equilibrio, l’arma vincente di tutti i risultati di quest’anno. L’ultima

Emily Stellato e la sua costanza nel gioco».

Se dovessi scegliere un allenatore internazio­nale?

«Ovide, mi è piaciuto tantissimo».

Rimpianti?

«L’aver iniziato troppo tardi, non potermi dedicare totalmente agli allenament­i o pensare di trasferirm­i in Spagna; ho 30 anni e purtroppo con il mio lavoro non posso dedicarmi 100% al padel».

Aspirazion­i e sogno nel cassetto?

«Giocare ancora tanti tornei compatibil­mente con il lavoro per entrare nel top 30 del WPT; come sogno, poter rappresent­are l’Italia alle Olimpiadi e in futuro aprire un mio circolo».

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Giulia Sussarello, 30 anni, n. 47 del ranking WPT

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