Fede e gli altri adesso Max va sul sicuro
Allegri ha già scelto i suoi punti fermi Szczesny, la difesa brasiliana e il recupero di Chiesa le certezze Vlahovic e Pogba gli interrogativi
Èl’ora di Max. Con il club nel pieno di uno storico ricambio al vertice e con il nuovo management impegnato a risolvere le vicende extra campo, tutto il peso della gestione sportiva è sulle spalle di Allegri, ormai uomo forte a tutto tondo della Continassa. Tra una settimana esatta sarà di nuovo campionato e da Cremona ripartirà la rincorsa della Juve. «Le ambizioni non cambiano ora e non cambieranno mai» ha ricordato il neodirettore generale, Maurizio Scanavino, nel suo primo incontro con la squadra, quindi anche in campo si dovrà continuare a fare il massimo.
La Signora riparte dalle sei vittorie consecutive che l’hanno issata nuovamente al terzo posto in classifica e dalle tante incognite lasciate dalla pausa per il Mondiale. Allegri ci ha messo molto del suo nel rilanciare i bianconeri dopo la storica eliminazione ai gironi di Champions: ha fatto riemergere il Dna del gruppo, fatto di applicazione costante, forza mentale e solidità difensiva, e ha saputo far fronte alla quasi costante emergenza infortuni.
FASE 2. Adesso si apre la “fase 2”, quella della seconda parte di stagione, tutta da scoprire e non solo per i bianconeri. Come torneranno i giocatori impegnati in Qatar? Questo è il primo interrogativo e alla Continassa è ancora più vivo che da altre parti perché sono stati ben 11 gli juventini impegnati in coppa del Mondo. Il tecnico può certamente contare su un leader in più, Wojciech Szczesny. Il portiere era già una certezza, è stato protagonista di un grande torneo e sarà sempre più un punto fermo. E con il polacco lo sarà anche la nuova difesa tutta brasiliana con Bremer, Danilo e Alex Sandro, gli ultimi due da ieri di nuovo a Torino dopo le vacanze post Mondiale. Kostic, ottimo prima della sosta, dovrà confermarsi un fattore a sinistra, così come Milik dovrà ribadire la sua centralità nel gioco e nei gol, viste le difficoltà fisiche di Vlahovic.
PUNTI INTERROGATIVI. E qui arriviamo alle note dolenti. Dusan non gioca con la Juve dal 25 ottobre, notte della disfatta in Champions League a Lisbona, ed è ancora alle prese con la pubalgia, che lo ha condizionato ai Mondiali e non gli dà tregua. Anche ieri, alla ripresa della preparazione dopo la sosta natalizia, il bomber serbo ha lavorato a parte: inutile dire che la sua presenza a Cremona sia quantomeno a rischio. Il suo recupero è la prima missione del 2023 di Allegri e del suo staff: avere Vlahovic
al top è una polizza assicurativa per il cammino in campionato e per la nuova avventura in Europa League.
Stesso discorso vale per Pogba. Paul è il secondo grande punto interrogativo del momento: non ha ancora giocato un minuto in questa stagione e l’orizzonte del suo rientro non è chiaro. La riabilitazione dall’intervento al ginocchio destro prosegue ma non c’è certezza su quando il francese sarà pronto. E non è certo un’incognita da poco. Il Polpo, nel frattempo, ha postato sui social alcuni scatti della vacanza sulla neve, durante la pausa natalizia, con un messaggio: «La pazienza non è l’abilità di aspettare, ma l’abilità di avere un buon atteggiamento mentre aspetti». Non tutti i tifosi, però, l’hanno presa bene e hanno corredato il post di commenti pungenti. «Mi raccomando, scivola e rompiti l’altro ginocchio…», uno degli esempi.
La Juve lo aspetta e intanto sorride perché Chiesa è tornato in gruppo dopo il problema muscolare dei giorni scorsi e sarà in campo venerdì nell’ultimo test pre-campionato contro lo Standard Liegi. Non ci saranno, invece, Cuadrado - che ieri si è sottoposto a controlli al ginocchio sinistro ancora non guarito da metà novembre e continua a lavorare a parte - e Bonucci, alle prese con l’infiammazione del tendine dell’adduttore. Pure il capitano, spesso ai margini per scelta tecnica, è uno di quelli da rilanciare. È l’ora di Allegri, appunto.
La pubalgia non dà tregua al serbo Paul si fa notare soltanto sui social
Da recuperare anche Cuadrado e Bonucci, attacco affidato a Milik