BOLOGNA GARY PER SEMPRE
Ha 35 anni e il suo contratto scadrà a giugno. In questo momento pensare ad una squadra senza di lui è impossibile: incide anche negli allenamenti Il problema? Vuole sempre giocare A prescindere dal ruolo e da quello che fa in campo: Medel è il leader Tra
Leader massimo, capo-popolo, uomo carismatico, chiamatelo come volete Gary Medel, fatto sta che per tutto il Bologna è il calciatore rossoblù che sul piano caratteriale sa incidere maggiormente sul gruppo, sa trasmettere più motivazioni, e più di tutti gli altri è un punto di riferimento dentro lo spogliatoio. E il bello è che queste qualità del pitbull sono riconosciute anche da Roberto Soriano, il capitano, che per certi versi è un leader più silenzioso rispetto a Medel, dallo stesso Marko Arnautovic, che tra l’altro vuole essere un leader solo in campo per quelle che sono le sue infinite potenzialità tecniche, e da Lorenzo De Silvestri, il vice capitano, che più si avvicina a Gary per la capacità di riscaldare e raffreddare gli animi, a seconda dei momenti e delle situazioni, anche se nei confronti del cileno è di sicuro più riflessivo e anche maggiormente diplomatico. Sì, a Casteldebole ormai tutti hanno capito i motivi per i quali Medel è un’istituzione per il Cile e un calciatore assolutamente insostituibile per la sua nazionale nonostante i suoi 35 anni. E ancora: anche chi non lo conosceva e lo aveva visto solo dentro il campo, non rendendosi di conseguenza conto del suo spessore di condottiero, si è trovato di fronte a un uomo che sa entrare incredibilmente nella testa dei suoi compagni.
THIAGO COME MANCIO.
Ecco un esempio che rende bene l’idea: la settimana passata, per 3 giorni, Medel è rimasto a casa con l’influenza, certo, il Bologna ha lavorato ugualmente bene, con grande professionalità e con grande impegno, ma la sua assenza è stata avvertita. Ebbene, appena il Pitbull ha rimesso piede dentro il centro tecnico fate conto che tutto l’ambiente si sia di colpo nuovamente scaldato, perché Medel parla, incita, scherza, urla, brontola, dà la carica e questo sempre, prima, durante e dopo gli allenamenti, prima e nel corso delle partite. Sì, soprattutto prima, in pratica quando tutti gli altri tacciono presi mentalmente dall’impegno che comincerà di lì a poco Medel li scuote, una pacca sulla spalla a uno e una carezza a un altro, come se volesse annunciare a tutti che l’arbitro sta per fischiare l’inizio della battaglia. Della battaglia e non della partita, attenzione. Avete capito perché, al di là di quelle che sono le doti di Medel come calciatore, Sinisa Mihajlovic lo abbia fatto sempre giocare e lo stesso Thiago Motta non abbia voluto mai rinunciarci. Volendo giocare a 4 dietro, Thiago non poteva utilizzarlo come centrale di difesa? Bene, ha chiesto a Medel di tornare al passato e di lavorare di nuovo in mezzo al campo e anche di questo suo Bologna il pitbull è diventato un calciatore inamovibile. Come d’altra parte lo era nell’Inter di Roberto Mancini, che un giorno sul conto proprio di Gary disse «datemi 23 Medel e 1 Messi e me la vado a giocare contro tutti. E poi non è vero che ha solo tanta garra addosso e fa bene soltanto la fase difensiva, quando ha il pallone tra i piedi Medel sa sempre cosa deve fare».
UN PATTO PER IL FUTURO.
E pensare che Medel avrebbe dovuto lasciare Bologna e il Bologna 1 anno e mezzo fa, poi successe che Sinisa e il pitbull si chiarirono e da allora a oggi il cileno ha sempre giocato. Inutile nascondere come almeno per il momento il Bologna faccia fatica a rinunciare a questo Medel, ma va anche sottolineato che il cileno si sta avvicinando ai 36 anni. Nei giorni passati il pitbull non ha nascosto il suo desiderio di restare a Bologna e credeteci, se da una parte il Bologna deve prendere in considerazione anche i numeri della sua carta d’identità, da un’altra sta pensando anche a un rinnovo del rapporto. Magari più avanti Sartori e Thiago Motta gli parleranno per verificare se Medel potrà e saprà eventualmente essere importante per la squadra come lo è ora anche giocando meno e non sempre come oggi.
In un gruppo dai tanti e diversi capi il cileno ha un carisma senza pari