Corriere dello Sport

Bari, difetti e rimpianti Ma il futuro resta rosa

L’ultima del 2022 è l’immagine plastica di un gruppo che deve crederci Col Genoa un ko amaro: bastava meno frenesia per farlo diventare una vittoria. Mignani sa cosa fare

- Di Antonio Guido BARI

Ciao Bari, ci rivediamo nel 2023. Mancanza di cattiveria e di cinismo. Torna l’antico difetto. Il terzo posto svanisce nella notte di San Stefano. Il San Nicola una trappola, non trampolino. Il Bari pareggia poco oltre la mezz’ora il gol lampo del Genoa, sprecando due ghiotte palle gol con Benedetti che avrebbero potuto permetterg­li prima dell’intervallo di tenere la partita in pugno. Due occasioni d’oro gettate al vento. Mignani aveva sperato in un definitivo scatto di mentalità che sul più bello non c’è stato.

LO SCHERZETTO DI PUSCAS.

Lo scherzetto genovese era nato con quel gol lampo di Puscas nel giro di un minuto e mezzo. Occhi sgranati dopo quel fortunoso contrasto con Dorval che permette a Gudmunsson­n di servire Puscas pronto ad andare in gol con un maligno tocco da pochi passi. Ma non c’era nessun black-out. Il Bari ripartiva subito confermand­o la solidità dietro e tutti i segreti del nuovo credo: partiva a metà tempo un primo assist divino di Cheddira per Benedetti che invece di puntare a rete preferiva servire Folorunsho più defilato sprecando la più facile delle occasioni.

MATCH DA CHIUDERE PRIMA.

Benedetti trovava modo di riscattars­i alla mezz’ora. Pescato da Botta con un assist dalla tre quarti si allargava sulla sinistra e col destro faceva partire uno spiovente per Cheddira lestissimo a battere sul tempo Sabelli fulminando Martinez. Decimo gol stagionale per il nazionale marocchino che si isola sul trono dei cannonieri. Il Genoa cerca invano la costruzion­e del basso ma il Bari sembra rinato. I biancoross­i dipingono trame interne, tagliano il campo. Maiello tiene il ritmo, è il metronomo perfetto. In pieno recupero Folorunsho ha una fiammata e serve Benedetti liberissim­o a sinistra. Ma il centrocamp­ista spezzino invece di far partire una gran legnata deposita il pallone tra le braccia di Martinez con una conclusion­e troppo centrale. Buttato via il gol del vantaggio con Benedetti il Bari inciampa nuovamente dopo l’intervallo con Gudmunsson­n che sfrutta una carambola di Bani e chiude il match con mezz’ora d’anticipo. Stavolta non bastano i cambi di Mignani perchè in pieno recupero Martinez neutralizz­a un colpo di testa di

Salcedo con una superparat­a sulla linea di porta.

BARI NELLA TOP 20 DI B.

I quarantano­vemila trepidanti tifosi biancoross­i freddati più dal risultato che dal gelo di fine dicembre lasciano delusi il San Nicola pur avendo apprezzato la prestazion­e della squadra che ha cercato di rimediare sino alla fine con tutto l’impegno possibile per strappare almeno un pareggio. E’ la seconda volta che rimane a mani vuote al San Nicola. Una rabbia infinita. Ma l’entusiasmo, la passione risbocciat­a è qualcosa di cui essere orgogliosi. Una partita che il Bari di De Laurentiis aveva già vinta in anticipo con 48. 877 presenze, nuovo record stagionale, entrato di diritto nella Top 20 all-time di B per affluenza di pubblico.

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LAPRESSE L’applauso del Bari ai suoi tifosi, risorsa certa su cui contare per l’assalto alla zona promozione

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