Bari, difetti e rimpianti Ma il futuro resta rosa
L’ultima del 2022 è l’immagine plastica di un gruppo che deve crederci Col Genoa un ko amaro: bastava meno frenesia per farlo diventare una vittoria. Mignani sa cosa fare
Ciao Bari, ci rivediamo nel 2023. Mancanza di cattiveria e di cinismo. Torna l’antico difetto. Il terzo posto svanisce nella notte di San Stefano. Il San Nicola una trappola, non trampolino. Il Bari pareggia poco oltre la mezz’ora il gol lampo del Genoa, sprecando due ghiotte palle gol con Benedetti che avrebbero potuto permettergli prima dell’intervallo di tenere la partita in pugno. Due occasioni d’oro gettate al vento. Mignani aveva sperato in un definitivo scatto di mentalità che sul più bello non c’è stato.
LO SCHERZETTO DI PUSCAS.
Lo scherzetto genovese era nato con quel gol lampo di Puscas nel giro di un minuto e mezzo. Occhi sgranati dopo quel fortunoso contrasto con Dorval che permette a Gudmunssonn di servire Puscas pronto ad andare in gol con un maligno tocco da pochi passi. Ma non c’era nessun black-out. Il Bari ripartiva subito confermando la solidità dietro e tutti i segreti del nuovo credo: partiva a metà tempo un primo assist divino di Cheddira per Benedetti che invece di puntare a rete preferiva servire Folorunsho più defilato sprecando la più facile delle occasioni.
MATCH DA CHIUDERE PRIMA.
Benedetti trovava modo di riscattarsi alla mezz’ora. Pescato da Botta con un assist dalla tre quarti si allargava sulla sinistra e col destro faceva partire uno spiovente per Cheddira lestissimo a battere sul tempo Sabelli fulminando Martinez. Decimo gol stagionale per il nazionale marocchino che si isola sul trono dei cannonieri. Il Genoa cerca invano la costruzione del basso ma il Bari sembra rinato. I biancorossi dipingono trame interne, tagliano il campo. Maiello tiene il ritmo, è il metronomo perfetto. In pieno recupero Folorunsho ha una fiammata e serve Benedetti liberissimo a sinistra. Ma il centrocampista spezzino invece di far partire una gran legnata deposita il pallone tra le braccia di Martinez con una conclusione troppo centrale. Buttato via il gol del vantaggio con Benedetti il Bari inciampa nuovamente dopo l’intervallo con Gudmunssonn che sfrutta una carambola di Bani e chiude il match con mezz’ora d’anticipo. Stavolta non bastano i cambi di Mignani perchè in pieno recupero Martinez neutralizza un colpo di testa di
Salcedo con una superparata sulla linea di porta.
BARI NELLA TOP 20 DI B.
I quarantanovemila trepidanti tifosi biancorossi freddati più dal risultato che dal gelo di fine dicembre lasciano delusi il San Nicola pur avendo apprezzato la prestazione della squadra che ha cercato di rimediare sino alla fine con tutto l’impegno possibile per strappare almeno un pareggio. E’ la seconda volta che rimane a mani vuote al San Nicola. Una rabbia infinita. Ma l’entusiasmo, la passione risbocciata è qualcosa di cui essere orgogliosi. Una partita che il Bari di De Laurentiis aveva già vinta in anticipo con 48. 877 presenze, nuovo record stagionale, entrato di diritto nella Top 20 all-time di B per affluenza di pubblico.