L’Italjet si aggrappa allo Stelvio
L’Italjet si aggrappa alla Stelvio per tornare a decollare. In una stagione sin qui con pochi squilli e un unico podio nel circuito maschile, grazie al terzo posto di Mattia Casse nella discesa della Val Gardena, la speranza della squadra azzurra è che le nevi di Bormio possano invertire la tendenza, in vista dell’intenso mese di gennaio, periodo delle classiche nella velocità, e dei Mondiali francesi di febbraio.
Dopo il miglior tempo di Christof Innerhofer nella prima prova cronometrata di lunedì, ieri è arrivato lo squillo proprio di Casse, migliore degli azzurri con la piazza d’onore a 1’13” da uno strepitoso Aleksander Kilde (1’56”27). «Ho messo insieme quello che ho visto nella prima giornata con i nuovi sci, che testo per la prima volta in condizioni del genere - ha commentato il trentaduenne piemontese delle Fiamme Oro -. Nel test iniziale ero un po’ titubante, mentre oggi (ieri; ndr) ho messo qualcosina in più. C’è ancora da lavorare, ma Kilde è andato veramente forte anche se eravamo soltanto in prova. La pista è tosta, col fondo duro e in gara lo immagino ancora più duro».
VICHINGO. Il vichingo norvegese, re delle due specialità veloci lo scorso anno e ancora in testa a entrambe le graduatorie (in superG a pari merito con Marco Odermatt) pure quest’inverno, ha sfoderato una condizione sopraffina e, dopo il trionfo nella discesa sulla Saslong vuole regalarsi la miglior chiusura possibile di un 2022 da incorniciare per lui dopo essersi messo alle spalle il brutto infortunio al ginocchio patito in allenamento nel gennaio 2021.
PARIS. È lui l’uomo da battere, ma guai a dimenticarsi chi la Stelvio potrebbe farla a occhi chiusi. La miglior forma è lontana, eppure quando respira l’aria valtellinese, Dominik Paris si trasforma e diventa una minaccia per tutti. Non inganni il suo 26° posto di ieri a 3”33 da Kilde a causa di un imprevisto: «Non so cosa sia successo, ma ho preso un sasso sugli sci e non sono riuscito più a stare in linea. Parlerò con gli skimen, non son riuscito a provare le parti che avrei voluto testare dopo la prima prova. Sensazioni non bellissime con la pista così lucida, alla fine conta di far tutto giusto al momento della gara».
In passato, infatti, ha già dimostrato come sappia trasformare tutto in quegli attimi: basti pensare alle sue sette meraviglie (sei discese e un superG) conquistate sull’amata Stelvio sulle 21 vittorie complessive in carriera.
Ieri nella seconda prova cronometrata ottimo secondo tempo per Casse