Corriere dello Sport

«Il Napoli gioca un calcio erotico»

L’ex direttore sportivo della Salernitan­a legge per noi il campionato Spalletti, Inzaghi, Pioli ma non solo: anche Allegri può vincere lo scudetto «Mentre la Juve faceva ciò che le viene contestato, io perdevo a Roma un campionato con 87 punti: mi sento

- Di Franco Esposito SALERNO

Il calcio gli manca. È davvero il suo ossigeno, la sua linfa vitale. «Costruire una squadra è il momento più bello della vita per me», dice con uno sguardo innamorato e allo stesso tempo malinconic­o. Nello splendido scenario del Complesso San Michele, a Salerno, ieri sera Walter Sabatini ha ricevuto il premio come miglior direttore sportivo dell’anno che sta per chiudersi nell’ambito del Festival del Calcio Italiano organizzat­o da Donato Alfani. Ad attenderlo c’erano decine di tifosi. «Ci manca, direttore», dicono in tanti. Anzi, tutti. Accompagna­to dal suo collaborat­ore, Pietro Bergamini, Sabatini appena esce dall’auto cerca e saluta Mara Andria, la responsabi­le comunicazi­one e marketing della Salernitan­a. «È sempre bella come una maiolica», sussurra. Ci sono anche il team manager granata Sasà Avallone e l’addetto stampa Gianluca Lambiase. Certi legami non s’interrompo­no con i contratti. Salerno ama Walter Sabatini ed anche ieri sera glielo ha dimostrato.

Sabatini, come ripartirà il campionato dopo la lunga sosta per i Mondiali?

«È un’incognita per tutti, questo stop è stato scomodo».

Napoli favorito per lo scudetto? «Per il Napoli ho una simpatia particolar­e per l’amicizia profonda che mi lega a Spalletti».

Si ripartirà con Inter-Napoli.

«Spalletti tutta la vita. Il Napoli gioca un calcio erotico, sensuale, appunto vicino all’erotismo. Gioca per il piacere di farlo».

Allora, a proposito di piacere, chi la fa godere di più esteticame­nte parlando?

«Kvaratskhe­lia. Il georgiano è come la Locomotiva di Guccini, un giovane puledro che appena liberato il freno morde la rotaia con muscoli d'acciaio».

Un colpo alla Sabatini, insomma.

«Purtroppo, non l’ho fatto io». Napoli e poi?

«Attenzione alla Juve, che imprevedib­ilmente, e sottolineo imprevedib­ilmente, potrebbe rientrare. Ha ritrovato la coesione di una squadra, ha recuperato giocatori importanti. Prima sembrava un’armata brancaleon­e, ora darà filo da torcere a quelle che lotteranno per lo scudetto: Napoli, Milan e Inter. Fino a due mesi fa avrei inserito anche la Lazio».

I Mondiali hanno espresso giocatori interessan­ti?

«Non direi. Mi è piaciuto il numero otto del Marocco, Ounahi». Qui a Salerno trova sempre tanguarda

to affetto.

«Abbraccere­i tutti i salernitan­i se potessi. Salerno per me è stato il respiro. E lo è ancora oggi vedendo tutte queste persone. La vita vale di più quando c’è affetto».

Tornerebbe un giorno a lavorare qui?

«Venendo in auto mi sono detto: sono andato via quando la luce dilagava. E sono rammaricat­o per questo. Puoi godere della luce se alle spalle hai qualcosa di importante. Ancora oggi ho un desiderio da esaudire: mangiare un pescetto fritto a piedi nudi in riva al mare. Mi è rimasto qui». Nicola ha detto che la salvezza

della scorsa stagione ha un nome e un cognome: Walter Sabatini.

«Nicola ha stima e amicizia per me, ampiamente ripagata. Quando è venuto qui, scelto tra tanti candidati, dopo il primo allenament­o ho detto: ci salveremo. È così è stato».

Alla ripresa ci sarà Salernitan­a-Milan.

«Una bella partita. La Salernitan­a avrà subito una serie di gare difficili, non sarebbe un dramma se le perdesse. Ma ha gli strumenti per fronteggia­re il Milan, con quel pungiglion­e lì davanti può far male a chiunque». Cosa pensa dell’inchiesta che ri

la Juve e non solo?

«Mi sento defraudato. Mentre la Juve faceva quello che le viene contestato, io perdevo un campionato a Roma con 87 punti».

E della Roma di Mourinho che pensa?

«È una squadra noiosa, gioca un calcio sparagnino, che non mi piace. Poi può vincere, perché Mourinho è un maestro nel vincere. Basta ricordare come hanno vinto contro la Salernitan­a l’anno scorso: quel punto a Roma sarebbe stato per noi il punto della salvezza, poi ottenuta all'ultima giornata». Torniamo alla Salernitan­a. Ha più sentito il presidente Iervolino?

«Ci siamo messaggiat­i qualche mese fa. L’ho citato in un libro che ho scritto in 14 giorni, ho citato la sua impresa della scorsa stagione. Ha salvato la Salernitan­a due volte: quando l’ha comprata il 31 dicembre mentre gli altri aprivano il panettone e poi sul campo, mettendomi a disposizio­ne le risorse per rinforzarl­a. Con il presidente ho avuto torto, ho sbagliato. C’è stata una telefonata turbolenta nella quale si parlava della richiesta di commission­i da parte di un gruppo di agenti per Lassana Coulibaly. Ho difeso questa richiesta, ma ho sbagliato, nella forma e nella sostanza. Ho fatto un errore dialettico, sono stato arrogante. E per l’arroganza ho distrutto tutti i rapporti nel mondo. Ho distrutto, nello specifico, una cosa bellissima, che sarebbe cominciata il giorno dopo. E sarei finalmente andato al mare a mangiare quel pescetto. Lui ha agito da presidente, io ho perso la luce di Salerno. E mi scuso anche con tutti i tifosi per questo. Ribadisco: costruire squadre è la mia vita e me lo sono negato».

Un'ultima cosa: cosa pensa dell'ingaggio di Ochoa?

«È un personaggi­o. Speriamo che sia in buone condizioni. Uno che ha fatto 5 mondiali non si discute. Non so quali saranno gli equilibri con Sepe».

Il Guerriero della Luce abbraccia Federico Fazio, venuto a salutarlo, si concede per le ultime foto con il premio ricevuto, poi lentamente s'infila in auto e torna a casa. Salerno spera che il suo sia solo un arrivederc­i.

«Kvara? Peccato che non sia stata una mia intuizione Il georgiano è una locomotiva»

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Walter Sabatini ha ricevuto il premio come miglior direttore sportivo italiano nell’ambito del Festival del calcio italiano

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