Paris, un’altra delusione «Devo lavorare»
L’Italjet non decolla sulla Stelvio. La difficilissima discesa di Bormio doveva essere la svolta per la squadra veloce azzurra, che da sempre si esalta sui tracciati più tecnici, ma non è stato così e vedere Mattia Casse in nona e Dominik Paris in decima posizione (a oltre due secondi) non può bastare a un gruppo abituato a mettere in fila podi su podi nell’ultimo decennio.
Sin qui ne è arrivato soltanto uno, firmato dallo stesso Casse, una delle poche note positive tricolori, che ha centrato il primo risultato di prestigio della carriera due settimane fa in Val Gardena e ieri è stato ancora il migliore degli azzurri nonostante le condizioni fossero diametralmente opposte. Qualche segnale arriva anche appena fuori dalla top ten, con il tredicesimo posto di Florian Schieder (eguagliato il miglior piazzamento ottenuto in Val Gardena), ma ieri ciò che ha preoccupato di più è stato non vedere sfrecciare Paris, su un tracciato che in passato aveva letteralmente dominato, come ben illustrano i sei successi in discesa e quello in superG che splendono nel suo palmares.
Scarso feeling coi materiali, condizione fisica lontana da quella ottimale e Domme è costretto a inseguire, vedendo già sfumare il sogno di mettere le mani sulla tanto agognata coppa di discesa: sono soltanto 37 i punti raccolti nelle prime 5 discese (su 12 complessive) contro i 405 del leader Aleksander Kilde.
Questo il laconico commento del metallaro della Val d’Ultimo dopo la gara di ieri: «Bormio stanca sempre, già a metà sei cotto e questa gara è stata abbastanza difficile. Sono con
tento di aver fatto punti, il superg sarà difficile uguale e dovrò mettere tutto in pista. Non è così facile far risultato, ci sarà da lavorare vedremo cosa succederà a gennaio». Oggi scatterà per primo, non il miglior pettorale in una disciplina che nel 2019 l’aveva visto conquistare la sfera di cristallo di specialità, ma che da qualche inverno lo vede faticare a inserirsi tra i primi dieci. «La situazione di Domme è complessa da spiegare e ci vorrebbe un’analisi molto approfondita e dettagliata spiega il responsabile del gruppo Èlite, Alberto Ghidoni - Nei test fisici prima dell’inizio della stagione ha ottenuto alcuni dei migliori riscontri di sempre, ma come vediamo ci sono parecchie cose che non vanno, non soltanto i materiali: è un circolo vizioso che lo blocca e la speranza è di cambiare registro dalle classiche di gennaio».
Una speranza che l’Italia dello sci maschile allarga a tutti i suoi settori, visto che nelle prove tecniche il podio è stato proprio un miraggio e nemmeno le nevi di casa dell’Alta Badia e di Campiglio hanno invertito la tendenza. Gennaio non ammetterà appelli.