Addio al mito del Brasile: aveva82 anni
Proclamati sette giorni di lutto. Tutto il mondo lo piange Lunedì veglia funebre nello stadio del Santos, funerali il 3
Una carriera diventata leggenda, primo e unico calciatore a vincere i Mondiali per tre volte: si è spento ieri a San Paolo dopo una lunga malattia L’annuncio della famiglia, che si è stretta intorno a lui negli ultimi giorni Messaggi di cordoglio da ogni angolo del globo
«Morre Pelé, o imortal rei do futebl, aos 82 anos» il titolo di O Globo. «Morre Pelé, que ganhou copas, mostrou o poder do esporte e deu novo limite à fama» il Folha di Sao Paulo. «Morre Pelé, Rei do Futebol e maior atleta de todos os tempo» titola Espn Brasil. È una minuscola parte dell'immenso dolore di tutto il Brasile, un Paese intero che, appena ricevuta la ferale notizia dall’Hospital Albert Einstein di San Paolo dove era ricoverato dallo scorso 29 novembre, subito si è immedesimato nel post della figlia Kelly Nascimento, la più anziana, nata nel gennaio 1967, dal primo matrimonio con Rosemari de Reis che durò dal 1966 al 1978. Sotto a una foto, dove si vedono le mani di O Rei ricoperte da quelle dei familiari, che gli sono stati vicini fino alla fine, ha scritto: «Tutto ciò che siamo è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace». Un lutto che il Santos, la sua squadra, la squadra della leggenda, ha annunciato sarà di sette giorni, lo stesso per la città. Una corona su sfondo nero con gli anni di nascita e morte, 1940-2022 e poi il triste messaggio: «Il Santos è profondamente addolorato per la morte del miglior calciatore di tutti i tempi, l'uomo che ha portato al mondo il nome di Alvinegro Praiano, il nostro più grande idolo che ha immortalato la maglia numero 10 e l'ha trasformata in un'opera d'arte. Qualsiasi omaggio è piccolo per la grandezza di Edson Arantes do Nascimento, il nostro eterno Pelé».
Sette giorni di lutto sono stati subito decretati anche dallo stato di San Paolo, annunciati dal governatore Rodrigo Garcia. Un amore senza nessun colore di maglia quello che ha accompagnato sempre Pelé, era O Rei per tutti. «Eternamente il re del calcio» il saluto del Fluminese. «Il mondo ha perso sua maestà» ha aggiunto il Vasco da Gama. «Pelé continuerà a vivere per sempre» il Palmeiras. «Grazie Pelé. È stato un piacere averti venerato, averti affrontato e averti visto come il Sacro Manto», scrove il Flamengo. «Il più grande ambasciatore della storia brasiliana», dice l'Inter di Porto Alegre. Poi la federazione, la CBF: fu lui a trasformare la Seleçao nella superpotenza mondiale. In inglese invece il post del Governo Federale per «Pelé. Campione dei campioni». Sul web circola solo il nome di O Rei, e poi tivù e radio, nelle case e per le strade, dappertutto, a cominciare proprio dallo stadio del Santos dove immediatamente si è raccolta la tifoseria: ogni parte del Brasile unita dal pianto per la scomparsa del più grande.
LA COMMOZIONE DI NEYMAR.
Particolarmente significativo il messaggio di Neymar da Parigi. «Posso dire che prima di Pelé il calcio era appena uno sport - il post della star del PSG, anche lui nato nel Santos - Pelé ha cambiato tutto. Ha trasformato il calcio in arte, in spettacolo. Ha dato voce ai poveri, ai neri, e soprattutto visibilità al Brasile. Il calcio e il Brasile hanno elevato il loro status grazie al Re. Se n'è andato, ma la sua magia resterà. Pelé è eterno». Un altro grande, ora ex come Ronaldo, l'ha ricordato così: «... Il mondo è in lutto. la tristezza dell'addio si mescola all'immenso orgoglio della storia scritta». Cafu invece ha iniziato con «Oggi ho perso mio fratello. Como cristiano cattolico, so che è 'morendo che si nasce per la vita eterna...».
CI SARÀ LULA. La salma di Pelé sarà esposta lunedì prossimo (i
funerali il giorno dopo) sul campo del Santos, Vila Belmiro (desiderio del grande campione) e i cancelli verranno aperti al pubblico per un giorno e mezzo, ma per l'addio pubblico non ci si potrà fermare davanti al suo corpo. In attesa di una conferma ufficiale è stata comunque anticipata la quasi sicura presenza del presidente neo eletto Lula che ieri si è subito unito ai messaggi di dolore e cordoglio. «Ho avuto il privilegio - ha scritto - che i brasiliani più giovani non hanno avuto: ho visto giocare Pelé, dal vivo, al Pacaembu e al Morumbi. Non giocare, dare uno spettacolo... Confesso che ero arrabbiato con lui perché sempre massacrava il mio Corinthians. Ma prima di tutto lo ammiravo».
L’ULTIMO SALUTO.
Per il funerale (preparativi in corso già dal 23 dicembre, dopo l’aggravarsi di Pelé) sono già previste quattro tipologie di accesso. Nella struttura che sarà creata in mezzo al campo entreranno soltanto i familiari e gli ex giocatori di tutte le epoche del Santos che andranno a rendergli l'ultimo saluto. È previsto anche un corteo per le vie della città di Santos per poi essere sepolto al Memorial Necropole, dove da anni ha riservata una bara dorata. L'ultimo viaggio di O Rei prima di raggiungere Diego Armando Maradona. L'aveva detto O Rei, un paio di anni fa, alla morte del Pibe: «Un giorno giocheremo insieme lassù».
Dopo il rito, corteo per le vie della città È già pronta una bara dorata