Corriere dello Sport

Chiesa+Milik+Kean L’addizione che piace a Max e alla Signora

Ultima prova per Federico, può davvero essere l’arma in più per la Juve E con Vlahovic e Di Maria out, i gol li porteranno i bomber di scorta

- Di Nicola Balice TORINO

Oggi contro lo Standard Liegi (14.30, Sky e Dazn) Allegri proverà la squadra che ripartirà il 4 gennaio contro la Cremonese

Le amichevoli servono a tutti. Per riprendere ritmo e fiducia, minuti nelle gambe e confidenza con il resto della squadra. Servono a tutti, a qualcuno però servono molto di più. Per esempio, Juventus-Standard Liegi di oggi pomeriggio (fischio d'inizio alle 14.30, diretta su Sky e Dazn) servirà soprattutt­o per Federico Chiesa. Che lo scorso 6 dicembre si era presentato in gruppo per la ripartenza della stagione bianconera con il piglio di chi voleva riprenders­i tutto nel minor tempo possibile, salvo poi doversi fermare di nuovo per un affaticame­nto all'adduttore della coscia destra: niente di grave né di impreventi­vabile, quanto basta però per saltare sia l'amichevole con l'Arsenal che quella con l'Hnk Rijeka. Per chi ha atteso quasi un anno intero, niente che possa scalfire umore e voglia di tornare al massimo, Chiesa si è infatti presentato pure in anticipo alla Continassa e ora non vuole più perdere nemmeno un giorno. Così l'amichevole di oggi con lo Standard Liegi sarà per lui un crash-test fondamenta­le, per riprendere quel discorso appena abbozzato prima del Mondiale con gli spezzoni disputati contro Psg, Inter e Lazio. È tornato, non vuole più fermarsi. Mettendosi a disposizio­ne di Max Allegri pur sapendo che questo 3-5-2 non è esattament­e il sistema di gioco ideale per le sue caratteris­tiche da attaccante esterno puro: le prove generali proseguira­nno con Chiesa punta centrale o in alternativ­a da laterale a tutta fascia.

MILIK-KEAN. Con Dusan Vlahovic ancora fermo ai box per curare la pubalgia e Angel Di Maria ancora in vacanza, proprio Chiesa insieme a Fabio Miretti rappresent­a l'unica alternativ­a a quella che rimane per ora e fino a prova contraria la coppia d'attacco titolare: quella composta da Arek Milik e Moise Kean. Loro i protagonis­ti là davanti del filotto che ha riportato la Juve in piena zona Champions, loro gli attaccanti in grado di ribaltare le gerarchie sfruttando l'emergenza pur partendo con i galloni delle riserve di Vlahovic. Sembrava quasi un separato in casa

Kean, è arrivato come piano-b di mercato a basso costo Milik. Ora ci sono loro. E finché fanno gol, alla Juve va bene così.

DOPPIO RISCATTO. In particolar modo, la rinnovata vena realizzati­va di Kean ha di nuovo cambiato il senso del suo ruolo in questa Juve: ha pensato alla cessione in estate, ma non si è mai presentata la giusta opportunit­à in grado di convincere le sue ambizioni e le richieste del club, che quando avrà formalizza­to il riscatto dall'Everton finirà per completare un'operazione da 38 milioni complessiv­i (28+3 di bonus dopo i 7 spesi per il prestito biennale). A lungo un equivoco di questa Juve anche per motivi disciplina­ri, ha chiuso però in crescendo: 6 kg in meno e 5 gol in più, ora dipende da lui dimostrars­i una volta per tutte da Juve. Insegue ancora il riscatto invece Milik, ma confermand­o il rendimento di inizio stagione non ci saranno dubbi: 6 reti segnate e tanto lavoro per la squadra, da subito si è imposto come un'arma tattica di cui Allegri non ha mai voluto fare a meno, le cifre previste dall'accordo con il Marsiglia lo rendono un affare in ogni caso, basteranno 7 milioni più 2 di bonus per esercitare il diritto di riscatto. Che la Juve, salvo sorprese o cambi di programma, non si lascerà sfuggire.

L’esterno azzurro dopo un anno di attesa ha voglia di essere al top

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ANSA/GETTY Arkadiusz Milik, 28 anni, e Moise Kean (22) i bomber di scorta di Allegri

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