Chiesa+Milik+Kean L’addizione che piace a Max e alla Signora
Ultima prova per Federico, può davvero essere l’arma in più per la Juve E con Vlahovic e Di Maria out, i gol li porteranno i bomber di scorta
Oggi contro lo Standard Liegi (14.30, Sky e Dazn) Allegri proverà la squadra che ripartirà il 4 gennaio contro la Cremonese
Le amichevoli servono a tutti. Per riprendere ritmo e fiducia, minuti nelle gambe e confidenza con il resto della squadra. Servono a tutti, a qualcuno però servono molto di più. Per esempio, Juventus-Standard Liegi di oggi pomeriggio (fischio d'inizio alle 14.30, diretta su Sky e Dazn) servirà soprattutto per Federico Chiesa. Che lo scorso 6 dicembre si era presentato in gruppo per la ripartenza della stagione bianconera con il piglio di chi voleva riprendersi tutto nel minor tempo possibile, salvo poi doversi fermare di nuovo per un affaticamento all'adduttore della coscia destra: niente di grave né di impreventivabile, quanto basta però per saltare sia l'amichevole con l'Arsenal che quella con l'Hnk Rijeka. Per chi ha atteso quasi un anno intero, niente che possa scalfire umore e voglia di tornare al massimo, Chiesa si è infatti presentato pure in anticipo alla Continassa e ora non vuole più perdere nemmeno un giorno. Così l'amichevole di oggi con lo Standard Liegi sarà per lui un crash-test fondamentale, per riprendere quel discorso appena abbozzato prima del Mondiale con gli spezzoni disputati contro Psg, Inter e Lazio. È tornato, non vuole più fermarsi. Mettendosi a disposizione di Max Allegri pur sapendo che questo 3-5-2 non è esattamente il sistema di gioco ideale per le sue caratteristiche da attaccante esterno puro: le prove generali proseguiranno con Chiesa punta centrale o in alternativa da laterale a tutta fascia.
MILIK-KEAN. Con Dusan Vlahovic ancora fermo ai box per curare la pubalgia e Angel Di Maria ancora in vacanza, proprio Chiesa insieme a Fabio Miretti rappresenta l'unica alternativa a quella che rimane per ora e fino a prova contraria la coppia d'attacco titolare: quella composta da Arek Milik e Moise Kean. Loro i protagonisti là davanti del filotto che ha riportato la Juve in piena zona Champions, loro gli attaccanti in grado di ribaltare le gerarchie sfruttando l'emergenza pur partendo con i galloni delle riserve di Vlahovic. Sembrava quasi un separato in casa
Kean, è arrivato come piano-b di mercato a basso costo Milik. Ora ci sono loro. E finché fanno gol, alla Juve va bene così.
DOPPIO RISCATTO. In particolar modo, la rinnovata vena realizzativa di Kean ha di nuovo cambiato il senso del suo ruolo in questa Juve: ha pensato alla cessione in estate, ma non si è mai presentata la giusta opportunità in grado di convincere le sue ambizioni e le richieste del club, che quando avrà formalizzato il riscatto dall'Everton finirà per completare un'operazione da 38 milioni complessivi (28+3 di bonus dopo i 7 spesi per il prestito biennale). A lungo un equivoco di questa Juve anche per motivi disciplinari, ha chiuso però in crescendo: 6 kg in meno e 5 gol in più, ora dipende da lui dimostrarsi una volta per tutte da Juve. Insegue ancora il riscatto invece Milik, ma confermando il rendimento di inizio stagione non ci saranno dubbi: 6 reti segnate e tanto lavoro per la squadra, da subito si è imposto come un'arma tattica di cui Allegri non ha mai voluto fare a meno, le cifre previste dall'accordo con il Marsiglia lo rendono un affare in ogni caso, basteranno 7 milioni più 2 di bonus per esercitare il diritto di riscatto. Che la Juve, salvo sorprese o cambi di programma, non si lascerà sfuggire.
L’esterno azzurro dopo un anno di attesa ha voglia di essere al top