Corriere dello Sport

NAPOLI A VITA Di Lorenzo e un sì fino al 2026

Prima delle feste ha parlato con De Laurentiis, adesso a inizio anno si rivedranno e sarà rinnovo. Una scelta definitiva per Giovanni

- Di Fabio Mandarini NAPOLI

Le lusinghe del Barça da un lato e dall’altra la voglia di mettere per iscritto che la sua seconda pelle è azzurra Sono cose da capitano

Un capitano. Un vero capitano. Uno di quelli che d'accordo, l'attenzione del Barça lusinga e inorgoglis­ce, ma appena possibile si siederà a discutere del suo rinnovo con il Napoli. Una seconda pelle, ormai. La squadra che l'ha lanciato in Champions passando attraverso la retrocessi­one con l'Empoli ma anche la squadra a cui in (quasi) quattro stagioni ha dato tutto. E sempre con enorme qualità: si fa una fatica del diavolo a trovare macchie vere nelle 158 partite colleziona­te da quando è azzurra la sua vita. Ventuno delle quali giocate in questa stagione tra il campionato e la Champions: tutte, per intenderci, e sempre dal primo minuto. Un totem, un esempio di umiltà e sacrifici per chi da grande vuol fare il suo mestiere e poi il riferiment­o assoluto di uno spogliatoi­o che, nonostante un'anzianità inferiore rispetto ad altri colleghi altrettant­o validi, dopo l'addio di Koulibaly gli ha infilato all'unanimità la fascia al braccio sinistro. E ora, dicevamo, servirà una penna: prima di Natale ha parlato con De Laurentiis e il presidente gli ha dato appuntamen­to all'inizio dell'anno che comincerà ufficialme­nte alla mezzanotte di domani per parlare del rinnovo. Del prolungame­nto praticamen­te a vita di un contratto che scadrà nel 2026: non è un'urgenza, bensì una scelta. Un desiderio reciproco. Un capitano è per sempre.

SCUDETTO AZZURRO.

E allora, Di Lorenzo: il calciatore, l'uomo. Il napoletano di Toscana: la sua voglia di continuare a giocare in questa squadra e a vivere in questa città vale tutto ciò che lui, uomo di poche parole pubbliche e tantissimi fatti, conserva nel cassetto della sua vita privata. Parlare, del resto, serve a poco quando è il campo a raccontare per bene la storia: giocatore fondamenta­le del Napoli e della Nazionale. Uno che il Barcellona, come raccontano in Spagna, ha messo nella lista dei nomi importanti del prossimo mercato: fa effetto e fa piacere, certo, soprattutt­o perché la stima dei grandi club è pienamente meritata. Anche l'Atletico ci ha provato concretame­nte qualche mese fa, ma alla fine lui ha continuato a correre sulla stessa fascia con la stessa maglia e ora è anche il capitano della squadra che comanda la Serie A e che vuole, a ogni costo, lo scudetto.

UN SIMBOLO. Di Lorenzo ci sta mettendo del suo sin dal primo giorno di ritiro. In mezzo alle onde alte della rivoluzion­e: il solito rendimento e la solita pazzesca continuità e poi l'anima dentro lo spogliatoi­o. A modo suo: non è un caso che il gruppo sia unito forse come mai negli ultimi anni; non è un caso che lui abbia voluto organizzar­e in prima persona la cena di Natale, nonostante il club avesse deciso di evitare per una serie di ragioni elencate da De Laurentiis dopo il Lilla (a cominciare dalla prevenzion­e del Covid). Giovanni ci sa fare in campo come in borghese perché è il simbolo di chi, attraverso il lavoro, è riuscito a ribaltare una carriera che a un certo punto sembrava destinata a un calcio diverso da quello delle stelle di Champions. E ora, a 29 anni e con un fisico che a tratti andrebbe studiato per la forza e la resistenza, sente anche la voglia di consolidar­e il rapporto con il Napoli esattament­e come il club ha intenzio

Quella fascia sul braccio, la cena di Natale: dettagli da grande uomo

ne di fare con lui.

GALA MILANESE. Notizia importante e presuppost­o super in vista del ritorno in campo con l'Inter: mercoledì a San Siro, certo, un appuntamen­to chic. Una serata di quelle importanti davvero: sia perché ritornerà il campionato dopo 53 giorni, sia perché da una sfida del genere verranno fuori dati e segnali in ottica scudetto. Già, la soave ossessione di una città e ora anche di una squadra. E magari di un capitano: il Mondiale l'ha osservato dal divano - ahilui e ahinoi - ma tutto sommato il 2023 potrà assumere una tonalità d'azzurro diversa ma altrettant­o intensa. Facciamo anche da sogno.

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 ?? ?? Giovanni Di Lorenzo 29 anni capitano del Napoli: è nato a Castelnuov­o di Garfagnana Ormai per tutti è il napoletano di Toscana Pronto per lui il rinnovo al 2026
Giovanni Di Lorenzo 29 anni capitano del Napoli: è nato a Castelnuov­o di Garfagnana Ormai per tutti è il napoletano di Toscana Pronto per lui il rinnovo al 2026

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