Corriere dello Sport

«Felice di esordire a Salerno con una big»

Il portiere messicano presentato dal club granata: «De Sanctis mi ha convinto subito» Ochoa sicuro: «Il Milan ha giocatori eccellenti, li rispetto ma non temo nessuno. Da tempo sognavo di arrivare in Italia»

- Di Franco Esposito

«El orgullo de Mexico». È uno degli oltre 400 commenti al post di Guillermo Ochoa su Instagram, con tanto di foto della sua prima uscita pubblica nel centro sportivo della Salernitan­a. “Memo” ha quasi 3,5 milioni di follower ed ogni suo post raccoglie centinaia di migliaia di interazion­i. Un personaggi­o carismatic­o, un portiere che punta al sesto Mondiale di fila. Ieri la presentazi­one ufficiale, affidata al direttore sportivo De Sanctis. Due portieri, oggi con ruoli diversi, l’uno accanto all’altro. «Quello italiano - ha esordito Ochoa - è il miglior campionato del mondo. Ho sempre sognato di giocare in Italia, fin da quando seguivo la Juve di Zidane, il Milan di Pirlo, la Roma di Batistuta. Quando ho parlato con Morgan De Sanctis, che mi ha proposto di venire a Salerno, ho capito che non potevo lasciarmi sfuggire questa opportunit­à. Il progetto del club mi è piaciuto molto. Per questo, pur avendo altre opzioni, ho deciso di accettare. Dopo il Mondiale non volevo stare fermo troppo tempo, ma continuare subito a lavorare». Guillermo Ochoa ha firmato per sei mesi, la Salernitan­a si è riservata la possibilit­à di rinnovargl­i il contratto a giugno. «De Sanctis è stato un portiere, sa bene - ha commentato il numero uno messicano - che è complicato per noi stare fermi. Credo che questa formula contrattua­le sia un buon compromess­o per me e per la società. Io devo pensare a lavorare, giocare e convincere l’allenatore e poi il club per restare ancora un anno a Salerno».

SUBITO IL MILAN. L’esordio in granata sarà di quelli tosti: all’Arechi mercoledì prossimo arriverà il Milan. «Affrontere­mo una grande squadra - ha aggiunto Ochoa - con giocatori eccellenti. Sarà stimolante, dobbiamo cominciare bene l’anno. Non sarà facile, ma con la nostra gente e nel nostro stadio possiamo giocarcela. Gli attaccanti italiani? Rispetto tutti, ma non temo nessuno. Giroud? Lo conosco bene».

L’ITALIA E I PORTIERI.

«L’Italia ha espresso grandi portieri. Ho sempre ammirato Buffon, il più grande. Mi piacevano anche Toldo, Pagliuca e Rampulla, che ora è il mio allenatore. Anche oggi ci sono portieri molto forti: Donnarumma, Meret e Sirigu. I miei modelli all’estero? Peter Schmeichel, Taffarel, Canizares e Barthez mi hanno ispirato. Come mai non sono mai approdato in un top club europeo? Sono stato il primo portiere messicano a giocare in Europa, ma trovare un club disposto ad utilizzare lo slot da extracomun­itario per un portiere era difficile. Da tre anni ho il passaporto spagnolo ed è più facile. Se avessi avuto prima questa possibilit­à, forse sarei approdato in un top club. Voglio giocare il prossimo Mondiale e poi terminare la mia carriera subito dopo. Sepe? Non abbiamo ancora parlato, avremo il tempo per farlo e ci alleneremo insieme. Darò il mio contributo in campo e fuori».

AMBIENTE.

Ochoa è parso già trovarsi a suo agio: «Quel che mi piace di Salerno è la tifoseria, calda e passionale come in America e in Messico. La città e bellissima. Al mio arrivo da Napoli ho scattato una foto del panorama, postandola su Instagram. Mi ha colpito molto. E mi è piaciuta subito anche la mozzarella di bufala. Sono felice di essere qui. Si parla molto di calcio, è bello».

«Il contratto? Sei mesi sono il giusto compromess­o per me e la società»

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MOSCA Guillermo Ochoa 37 anni il portiere insieme al ds Morgan De Sanctis

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