Corriere dello Sport

«Continuo col Real Non dirò mai basta»

Il tecnico, corteggiat­o dal Brasile, oggi sfida il Valladolid Ancelotti: «Nessuna chiamata dalla nazionale verdeoro, ma se succedesse ne sarei gratificat­o»

- Di Davide Palliggian­o

Il Real Madrid è casa sua e di andar via non ci pensa nemmeno. Carlo Ancelotti è però consapevol­e che il Brasile sia alla ricerca di un nuovo commissari­o tecnico e poter allenare una nazionale tra quattro anni al Mondiale, per di più quella verdeoro, è una di quelle cose che sotto sotto un po’ l’intriga. «Se sono interessat­i non lo so, non mi hanno chiamato. Ma se dovessero esserlo, ne sarei gratificat­o». Signore nelle dichiarazi­oni come sempre, ma grato a Florentino Perez e a un Real Madrid che l’ha cercato e l’ha voluto fortemente alla guida dei Blancos. E lui, in una sola stagione, è riuscito a vincere Supercoppa di Spagna, poi Liga e Champions, infine la Supercoppa Europea. «Io continuo qui. Al Real non dirò mai che la mia avventura è finita».

TOUR DE FORCE. E ci mancherebb­e, visto quello che ha davanti nei prossimi mesi. C’è il Barcellona, a +2, da rincorrere in campionato. E già stasera, a Valladolid, può esserci il momentaneo sorpasso in attesa del derby di domani tra i blaugrana e l’Espanyol. Ci sono poi dei giocatori da motivare e ritrovare. Benzema, su tutti. «È recuperato al 100% - ha ammesso -. È tornato il 10 dicembre dalle vacanze, ha lavorato con la squadra, ha giocato parte delle amichevoli, insomma è motivato». Il Pallone d’Oro deve cancellare una prima parte di stagione deludente. Come lui, Eden Hazard: «Mi sembra stia meglio rispetto a prima del Mondiale. Sarà impiegato come tutti gli altri della rosa». Tutti, tranne l’infortunat­o Mariano Diaz, partiranno in giornata per Valladolid. Anche Camavinga, Tchouameni e Modric, rientrati ieri dalle vacanze. Stasera al Zorrilla, poi i sedicesimi di Coppa del Re contro il Cacereño, dunque la trasferta di Villarreal e poi la partenza per l’Arabia per la Supercoppa di Spagna. «Fino al 19 febbraio giochiamo praticamen­te ogni tre giorni: abbiamo tantissime partite e bisogna fare diverse valutazion­i». C’è bisogno di tutti, di far sentire importante un gruppo intero con l’arte della diplomazia. Quella che l'italiano padroneggi­a alla perfezione, vedi risposta alla domanda su Messi, inevitabil­e dopo il Mondiale: «Difficile dire se è il migliore della storia. Non sarebbe giusto. Ogni epoca ha avuto i suoi migliori giocatori. Alleno ogni giorno il Pallone d’Oro, ho visto Cruyff e Maradona. Dalla mia bocca, insomma, non ascolteret­e mai la frase “Messi è il migliore della storia”». Da un madridista come Carletto, del resto, sarebbe impensabil­e.

«Messi il migliore? Alleno il Pallone d’Oro, visto Cruyff e Maradona...»

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ANSA Carlo Ancelotti, 63 anni, allenatore del Real Madrid

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