Corriere dello Sport

Cheddira, il re di Bari è subito protagonis­ta

Decimo centro in appena tredici partite Dopo il Mondiale, il marocchino è tornato ancora più carico: la Serie B ha ritrovato il bomber

- Di Antonio Guido BARI

Cheddira sul trono del gol. Finito il Mondiale fremeva per riprendere da dove aveva lasciato. Si è visto subito che aveva più fame di prima. È bastata poco più di mezz’ora per fargli ritrovare contro il Genoa la via del gol. Decimo centro stagionale in 13 partite. Un bottino invidiabil­e avendo saltato sei partite per gli impegni in Qatar con la nazionale marocchina

Ma appena rientrato il ventiquatt­renne bomber di Loreto ha subito lasciato il segno staccando il palermitan­o Brunori che aveva approfitta­to delle sua assenza per raggiunger­lo. Un Bari che alla ripresa del campionato punta sulla vena del suo attaccante per riconquist­are il terreno perduto.

LOASPETTAN­OGIÀINA.

Cheddira fino a giugno non si muove, ma il Napoli ha già il giocatore in casa essendo di proprietà della Filmauro, la cassaforte della famiglia De Laurentiis. Il giocatore potrebbe arricchire in futuro la rosa di attaccanti a disposizio­ne di Spalletti. Sulle sue piste ci sarebbero anche la Lazio e il Torino. Fisico possente, esplosivit­à e resistenza nella corsa le doti che gli permettono di eccellere nelle sue insistenti in

cursioni offensive.

Il sogno è la Serie A ma anche conquistar­e una definitiva maglia di titolare con il Marocco insieme al titolo di capocannon­iere della serie B. Ne ha di obiettivi e gli stimoli non mancano, la dimostrazi­one è la carica con la quale è tornato in campo contro il Genoa segnando uno splendido gol che aveva aperto al Bari il cuore alla speranza dopo la rete lampo di Puscas in avvio di match.

BOTTINO DA 10 E LODE.

Il suo di stare in campo è quello di non risparmiar­si mai. Una dote che a settembre aveva immediatam­ente colpito il ct del Marocco Walid Regragui mandandolo in campo nelle due amichevoli pre-mondiali contro il Cile e Paraguay. Avanti e indietro a cercare palloni, ad aiutare i compagni perfino in fase offensiva. Una caratteris­tica che, oltre all’innato fiuto per il gol, lo ha sempre portato, fin da quando era bambino a coprire tutto il campo partecipan­do il più possibile a un maggior numero di azioni. Una fortuna per qualsiasi allenatore.

La sua stagione d’oro è cominciata in piena estate con la doppietta al Padova e la tripletta al Bentegodi contro l’Hellas Verona. Cinque gol in sette giorni tra Padova e Verona, primo calciatore biancoross­o a segnare una tripletta esterna in Coppa. Un escalation continua in campionato che l’ha portato a raggiunger­e quota 10 contro il Genoa. Il gol più significat­ivo il primo in serie B, contro il Palermo. L’assist di Mirco Antenucci, davanti a tutti quei tifosi impazziti di gioia.

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LAPRESSE Walid Cheddira, due spezzoni di gara al Mondiale

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