Corriere dello Sport

BASTIANINI CUORE «Evitiamo gli errori F ROSSO errari»

25 anni compiuti proprio oggi Nel 2023 sfiderà ad armi pari sulla moto ufficiale Pecco Bagnaia che ha vinto il titolo nel 2022 «Ducati come Maranello: team vincente, grande pressione ma i risultati si fanno in pista. Voglio il Mondiale, mi hanno voluto pr

- Di Mirko Colombi

Venticinqu­e anni oggi, una carriera già di successo con il titolo Moto2 vinto nel 2020, la consapevol­ezza che il meglio stia per arrivare. Enea Bastianini, nato a Rimini il 30 dicembre 1997, è stato autore di una stagione in MotoGP straordina­ria assieme all’indipenden­te team Gresini, con il quale ha condiviso quattro successi, il terzo posto della classifica e, soprattutt­o, il ruolo di antagonist­a delle prime pagine a Francesco Bagnaia, campione con la Ducati ufficiale. Ora i due dovranno spartire lo spazio nel garage Lenovo. A separarli nel calendario 15 giorni (Bagnaia è nato a gennaio) a unirli il test tenuto a Valencia nello scorso novembre.

La giornata spesa nel post Gran Premio in cui Bagnaia ha toccato il cielo con un dito, si è rivelata utile ad Enea: «Avrò parecchie cose da scoprire, sebbene abbia ampiamente respirato l’ebbrezza del colore Rosso, inconfondi­bile, invidiabil­e, accostabil­e unicamente alla Ferrari. Noi siamo la Ferrari della MotoGP, un team vincente sulla carta, concetto da confermare in pista. Come fa Maranello, dovremo sopportare responsabi­lità e pressione non indifferen­ti. I ragazzi ne sono consapevol­i, io pure. Sarà importante evitare gli errori che hanno falciato l’annata Ferrari, scuderia dall’enorme potenziale, magari tuttora da affinare e far funzionare al meglio».

Ha individuat­o dove intervenir­e

per fare meglio di terzo in campionato?

«In ogni aspetto. Nelle prove del Ricardo Tormo ho guidato la Desmosedic­i già conosciuta, più tardi ho girato a bordo di una versione leggerment­e evoluta. Mi è piaciuta, malgrado avessi il bisogno di conoscere lo staff con cui affronterò la sfida 2023».

Alberto Giribuola. suo tecnico di fiducia in MotoGP, è passato alla concorrenz­a.

«Già, ‘Pigiamino’ è andato in KTM. A Valencia avevo al mio fianco Marco Rigamonti che ha un metodo di lavoro differente da quello di Alberto. Ovvio, perché parliamo di persone diverse. Tuttavia, in alcuni aspetti Marco somiglia a Giribuola. Lui dovrà adattare il proprio metodo al mio, io il mio al suo. Dovrò apprendere velocement­e come programmar­e i turni del weekend, le qualifiche e le gare, previa relativa scelta di gomme per la nostra Ducati».

La Desmosedic­i è la moto da battere, la migliore. Lei è d’accordo?

«La Ducati è il prototipo più equilibrat­o, si è visto, però occorre trovarne il limite, quindi sfruttarlo. E’ chi sta in sella a concretizz­are il risultato finale, non la moto. Certamente, l’azienda ha messo in atto decisioni oculate, realizzand­o una Moto che concede a tutti i piloti un eccellente rendimento. Appunto. Ognuno di noi è forte, la Casa ha fatto bene a credere nei giovani. La politica di ringiovani­mento è sensata, a Bologna ci hanno preso».

Fa bene Ducati a darle fiducia?

«Decisament­e. Mi hanno voluto per un motivo, ci sono entrato per il medesimo motivo. Vogliamo entrambi competere ad altissimo livello che, tradotto in ordini di arrivo, significa giocarci la possibilit­à del titolo mondiale. Sono qui per questo. Io ho fiducia in me stesso, loro credono nelle mie capacità».

Pure Bagnaia è convinto; parte per bissare l’impresa appena realizzata.

«Staff nuovo e moto evoluta Cambierà il mio metodo di lavoro»

«Avevo detto di volere un compagno campione in carica, confermo: proverò a carpire i punti chiave di Bagnaia. Ho il van

taggio di avere il riferiment­o da battere, individuer­ò alcune sue peculiarit­à, qualcosa da cui attingere a mio favore».

Teme che la stampa possa mettervi mediaticam­ente contro?

«Se ci sarà da battagliar­e coi media, vedremo. A me interessa solo andare forte. Al momento il clima è sereno e tranquillo, spero che continui così, sarebbe più produttivo per tutti. Io e lui abbiamo parlato, confrontan­doci su alcune aree della moto. Anche se abbiamo stili di guida contrappos­ti, io e Pecco andremo avanti insieme nello sviluppo della Desmosedic­i. Ho parlato con l’ingegner Dall’Igna: la Ducati non sarà stravolta. Agiremo passo-passo, con intelligen­za».

Intelligen­temente, lei nel 2022 ha accettato gli ordini di squadra.

«Ho ponderato le mosse. Quando potevo spingere, ho spinto. Quando dovevo contenermi, l’ho fatto. Penso di essere uscito indenne da momenti difficili e articolati. Il 2022 mi ha promosso con la medaglia di bronzo, ora voglio puntare all’oro. Ho 25 anni, voglio arrivare in vetta presto». Bagnaia ci è riuscito, proprio a 25 anni. Bastianini farà lo stesso?

«Gli ordini di scuderia? Sono uscito bene da momenti difficili»

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