Corriere dello Sport

OSIMHEN È L’ORO DI NAPOLI

Con 10 gol in 9 gare è esploso e adesso è tra i top del mondo E Spalletti se lo gode così: «Il più forte nel suo ruolo»

- Di Fabio Mandarini NAPOLI ©RIPRODUZIO­NE

Osi da pazzi. Da paura. Osi che quando è normale fai fatica a fermarlo e che se gira come venerdì e c'è un 13 sul calendario è capace di trasformar­e la giornata dei difensori in un film horror. Osimhen il capocannon­iere che con la Juve ne ha fatti due ed è arrivato a quota 12 in campionato e che alla fine della partita ha fatto prima impazzire il popolo e poi Spalletti: «E' il più forte nel suo ruolo ma voglio vedere dove arriva: mi stupisce per le potenziali­tà che ancora non ha espresso». Beh, detto da un allenatore che ha lavorato con gente come Totti, Icardi, Dzeko, Salah, Cassano, Montella, Di Natale e un giovanissi­mo Lautaro ha davvero un valore enorme. Immenso come lui, Victor, ormai un modo di essere centravant­i: Osi è Osi, punto. E’ il leader in campo del Napoli e soprattutt­o, in barba alle critiche del passato, un uomo decisivo. Che decide le partite che contano: dopo le reti con la Roma e l'Atalanta è arrivata anche la doppietta con la Juventus, la prima delle grandi tra le grandi d'Italia a inchinarsi alla legge del 9. E sia chiaro, lui guarda a un solo obiettivo: lo scudetto. Un obiettivo e un’ossessione, sì, mica soltanto un sogno.

CHE MEDIA.

E allora, Victor il terribile. C'era una volta un diamante grezzo: e oggi, invece, è l'oro di Napoli. Un giocatore formidabil­e, una sentenza che anche venerdì ha colleziona­to giocate esplosive, un assist (a Kvara) e gol. Due: in totale, dicevamo, sono 12 in Serie A. Dodici: due meno di quelli realizzati nella stagione precedente, dove però ha messo insieme 27 presenze per il tremendo infortunio al volto. Finora, invece, le partite giocate sono 14 e i minuti colleziona­ti 1.163: e ciò significa che sta viaggiando alla media di un gol ogni 97 minuti. Anche quest'anno ha dovuto superare un infortunio, per sua fortuna meno grave dei due precedenti, ma dopo aver saltato le partite con Spezia, Milan, Torino e Cremonese è piombato sul campionato come un ciclone: 10 gol in 9 partite. Messi in fila Bologna, Roma, Sassuolo (3), Atalanta, Udinese, Samp e Juve (2) e risparmiat­i soltanto Empoli e Inter. E ancora: 3 assist in A e una rete in Champions. Una, sì, con l'Ajax: giocando quasi per intero con il Liverpool ad Anfield e poi un tempo con gli olandesi e uno con i Reds al Maradona. Dove in 40 minuti, prima di arrendersi al famoso problema muscolare di cui sopra, fece letteralme­nte a brandelli la sfida e la difesa inglese con una prestazion­e impression­ante.

OSIMANIA. Venerdì, dicevamo, ha interrotto l'imbattibil­ità della porta della Juve dopo 8 giornate e mandato in tilt tutti - Bremer più degli altri - e al culmine di una serata pazzesca fatta di fulmini e saette, due reti di testa e un assist ha strappato l'elogio di Spalletti. Un'ode vera e propria firmata da un allenatore specializz­ato nella valorizzaz­ione dei talenti e soprattutt­o degli attaccanti. «E' un calciatore con margini di migliorame­nto impression­anti», il finale in crescendo del signor Luciano. Che poi vale la fotografia di una realtà: Osimhen ha compiuto 24 anni il 29 dicembre e ciò significa che può davvero crescere ancora. E se giorno dopo giorno continua a migliorare dal punto di vista tattico e anche tecnico, all'interno della stessa stagione per altro, il discorso acquisisce un valore profondo. Osi non è più da tempo soltanto un atleta impression­ante, il figlio del vento che a volte spazzava via anche se stesso, ma è un centravant­i straordina­rio: il migliore in Italia in questo momento e di certo tra i migliori in Europa. E dunque nel mondo: e tanti occhi del pianeta calcio sono puntati proprio su di lui. L'attaccante mascherato: niente inganni, però, soltanto Osi da pazzi.

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GETTY, MOSCA RISERVATA Osimhen (24 anni) e Kvaratskhe­lia (21 anni)
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