Corriere dello Sport

Abraham riparte dalla Fiorentina

La Viola è stata la prima squadra affrontata in Serie A: l’inglese non segna all’Olimpico da 301 giorni

- Di Jacopo Aliprandi

Dalla Fiorentina alla Fiorentina, dall’esaltazion­e per la sua prima partita in Serie A alla voglia di riscatto dopo una prima parte di stagione non proprio esaltante. Tammy Abraham è alla ricerca della fiducia persa ma sopratutto dei gol, quelli che gli chiede con insistenza Mourinho. Del resto lui è l’attaccante titolare, pagato due estati fa 40 milioni e chiamato a reggere un reparto che fin qui ha dato segnali incoraggia­nti solamente dal “salvatore” Dybala che ha risolto anche la partita di Coppa Italia contro il Genoa.

TRECENTOGI­ORNI. Giovedì sera Tammy non ha dato grandi segnali di risveglio. È decisament­e sembrato più dinamico delle precedenti gare, segno che la rete al Milan ha dato una carica in più, ma nel secondo tempo è sparito, inghiottit­o dalla difesa ligure e probabilme­nte ricaduto nelle sue difficoltà nel trovare la giusta posizione per il tiro in porta. Sicurament­e la rete a San Siro gli ha dato nuova energie da cui ripartire, uno stimolo in più per riprendere da dove aveva lasciato la scorsa stagione. Più esattament­e dal 20 marzo scorso, dal derby vinto grazie alla splendida punizione di Pellegrini e alla sua micidiale doppietta. I suoi ultimi gol all’Olimpico in campionato, poi la decisiva rete in Conference League contro il Leicester che è valsa la finale di Tirana contro il Feyenoord. La sua astinenza all’Olimpico però è preoccupan­te e la Roma spera che stasera, 301 giorni dopo i due gol con la Lazio, possa finalmente sbloccarsi in una partita quantomai decisiva per la corsa alla zona Champions ma anche per il morale della squadra.

POCHI MA BUONI. La Fiorentina è stata la prima squadra affrontata da Abraham in Italia. Era il 22 agosto 2021, un Olimpico in estasi dava il benvenuto al suo centravant­i incantato dall’inno e dal calore degli spalti. Tammy non aveva trovato la rete ma due assist importanti­ssimi per la vittoria della squadra di Mourinho.

Adesso lo Special One si aspetta da lui la stessa passione e lo stesso spirito competitiv­o che lo ha portato a segnare la scorsa stagione ventisette gol stagionali. Gol che adesso servono tanto alla Roma e che mancano a un reparto che fin qui ha segnato troppo poco per una squadra che ambisce a tornare nell’Europa delle grandi. Fin qui ha segnato cinque gol, quattro in campionato e uno in Europa League. Pochi ma buoni, perché tutti hanno portato punti alla Roma. A partire dalla rete segnata allo Stadium contro la Juventus (1-1), poi il gol a Empoli (2-1), a Reggio Emilia contro il Sassuolo (1-1) e a San Siro col Milan (2-2). Più quello decisivo per la vittoria contro l’Helsinki.

VOGLIA DI OLIMPICO.

La particolar­ità? Tutti i gol sono stati segnati in trasferta, anche quello in coppa, per questo la sfida di stasera per lui ha un valore ancora più importante. Ha bisogno di segnare di più, e di farlo anche in casa, davanti ai suoi tifosi. Il feeling con il reparto è ancora da migliorare, così come quello con gli esterni che fin qui non hanno servito assist, né a lui né ad altri compagni di squadra. Ma Tammy deve migliorare il suo killer instinct, la sua freddezza sotto porta per riuscire a sfruttare i palloni che ha a disposizio­ne: ha un expected goals di 8,00, il che significa che in campionato avrebbe dovuto segnare quattro gol in più che avrebbero fatto la differenza nella valutazion­e della stagione. Abraham ha bisogno di tornare a segnare anche all’Olimpico, la Fiorentina è avvisata.

Ha segnato 4 gol in Serie A ma per gli xG avrebbe dovuto realizzarn­e il doppio

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LAPRESSE Tammy Abraham

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