Corriere dello Sport

La violenza, il ministro e Mou da interpreta­re

- Di Maurizio Costanzo

È inevitabil­e tornare a parlaredeg­li scontri accaduti fra tifosi romanisti e napoletani. “Servono misure più strette per i viaggi degli ultras”, scrivono i giornali. Ma la frase è sempre la stessa ogniqualvo­lta ci sono incidenti.

Si parla di agguati, di informazio­ni sbagliate, di tecnica dell’intrigo.

Ancora di recente, abbiamo scritto su queste colonne di tifo. Non bisogna esagerare, ma dobbiamo avere consapevol­ezza, e l’abbia anche il Ministro degli Interni, che tanto non si elimina. Il tifo esiste come una malattia dell’infanzia, dagli orecchioni alla scarlattin­a. Oltretutto, quel che sfugge al cronista, ma che, peraltro, condivide l’operato del giudice, è il perché i violenti fermati, uno ad uno, siano stati rilasciati. Mi torna alla mente una frase romanesca che si diceva tempo addietro: “Stavamo lì tutti insieme e abbiamo fatto un gran casino”. Forse, è meglio non farlo. Ad ogni buon conto, Piantedosi ha optato per i due mesi di sospension­e delle trasferte.

Torniamo al calcio, torniamo alle classifich­e, torniamo alle squadre che cominciano ad accusare la lunghezza del campionato. Questo, è ovvio, c’interessa di più. Condividia­mo un titolo che recita: “L’Olimpico si riempie per spingere la Roma”. Non è una novità: è la funzione dello stadio quella di riempirsi per spingere la squadra in campo. Di certo, Mourinho è una attrazione irresistib­ile. Una curiosità da scrivere su i “Pensieri”: a meno che non mi sia distratto, mi sembra che il Mourinho questi giorni abbia mostrato insofferen­za. Se è così, perché?

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