La violenza, il ministro e Mou da interpretare
È inevitabile tornare a parlaredegli scontri accaduti fra tifosi romanisti e napoletani. “Servono misure più strette per i viaggi degli ultras”, scrivono i giornali. Ma la frase è sempre la stessa ogniqualvolta ci sono incidenti.
Si parla di agguati, di informazioni sbagliate, di tecnica dell’intrigo.
Ancora di recente, abbiamo scritto su queste colonne di tifo. Non bisogna esagerare, ma dobbiamo avere consapevolezza, e l’abbia anche il Ministro degli Interni, che tanto non si elimina. Il tifo esiste come una malattia dell’infanzia, dagli orecchioni alla scarlattina. Oltretutto, quel che sfugge al cronista, ma che, peraltro, condivide l’operato del giudice, è il perché i violenti fermati, uno ad uno, siano stati rilasciati. Mi torna alla mente una frase romanesca che si diceva tempo addietro: “Stavamo lì tutti insieme e abbiamo fatto un gran casino”. Forse, è meglio non farlo. Ad ogni buon conto, Piantedosi ha optato per i due mesi di sospensione delle trasferte.
Torniamo al calcio, torniamo alle classifiche, torniamo alle squadre che cominciano ad accusare la lunghezza del campionato. Questo, è ovvio, c’interessa di più. Condividiamo un titolo che recita: “L’Olimpico si riempie per spingere la Roma”. Non è una novità: è la funzione dello stadio quella di riempirsi per spingere la squadra in campo. Di certo, Mourinho è una attrazione irresistibile. Una curiosità da scrivere su i “Pensieri”: a meno che non mi sia distratto, mi sembra che il Mourinho questi giorni abbia mostrato insofferenza. Se è così, perché?