Ancelotti riapre la caccia Xavi vuole il primo trofeo
Il tecnico italiano può conquistare il suo 24° titolo. Il catalano: «Se io non vinco nulla mi ammazzano...»
Questa sera, nell’esotico scenario dello Stadio Internazionale Re Fahd di Riyad, il Clasico d’esportazione stabilirà il vincitore della 39ª edizione della Supercoppa di Spagna. I blancos, che si sono presentati alla Final Four in qualità di campioni di Liga, hanno la possibilità di riacciuffare a quota 13 trofei gli eterni rivali blaugrana, secondi nello scorso campionato, che vantano il record di trionfi nella competizione. Per quanto riguarda la sfida nella sfida tra i due allenatori, invece, non c’è storia, con l’esperto Carlo Ancelotti che mira al 24º titolo personale, mentre il rampante Xavi punta al suo primo trofeo sulla panchina del Barça, dopo i 7 conquistati con l’Al-Sadd, in Qatar, nel corso della sua formazione da tecnico.
MAI SAZIO. Negli scorsi giorni, il tecnico catalano ha ammesso candidamente che, se anche quest’anno non riuscisse a conquistare alcun trofeo, verrebbe ammazzato. Frase che viene ricordata al collega Ancelotti, alla vigilia del derby di Spagna. «È la croce degli allenatori quando non vincono». E lui, che ha vinto tanto, tantissimo - basti menzionare l’appena concluso 2022 in cui ha esordito proprio con la Supercoppa, per proseguire con Liga e Champions - allontana fermamente il semplice sospetto di un Real appagato e sazio dopo tanti trionfi. «Stiamo parlando di un gruppo che ha iniziato a vincere nel 2013 e continua a farlo. La nostra pancia non sarà mai piena». Alaba, Tchouameni e Lucas Vazquez sono infortunati, ma il tecnico di Reggiolo recupera gli acciaccati Militao e Camavinga. Per il resto, tutti in buone condizioni, a cominciare dal ritrovato Benzema, piuttosto attivo e a segno, su rigore, nella semifinale col Valencia di Gattuso di mercoledì scorso. «Karim è tornato e questo ci dà una grande fiducia. È motivato, si allena bene. È troppo importante per noi». C’è il tempo anche per una battuta su Ronaldo, che venerdì ha visitato i vecchi compagni al termine dell’allenamento con l’Al-Nassr. «Cristiano è contento. Lo vedo bene, ha fatto una scelta giusta».
VOGLIA DI CONTINUARE. Si è presentato davanti ai microfoni anche Benzema, 35 anni lo scorso 19 dicembre, che dopo aver dribblato le domande sulla sua esclusione da Qatar 2022 e sul congelamento del presidente della Federcalcio francese, Noel Le Graet, a seguito dell’infelice uscita su Zidane, ha parlato del suo futuro al Real. «Non so ancora quanto tempo potrò continuare, ma mi godo ogni giorno che passo a Madrid. Voglio continuare a vincere, a cominciare da questo trofeo».
OCCASIONE D’ORO. Momentaneamente in vetta alla Liga, con 3 punti di vantaggio proprio sul Real, Xavi, oltre al primo titolo sulla panchina del Barça, cerca anche conferme di fronte ai blancos. «Siamo motivatissimi. Questo titolo significa molto per noi. Vincere rappresenterebbe una grande iniezione di fiducia». Tutti a disposizione per il pupillo di Guardiola, compresi Dembelé e Frenkie De Jong, usciti malconci dalla sfida col Betis di giovedì. Gara decisa solo ai rigori, come l’altra semifinale, con la differenza, però, che Modric e compagni hanno potuto godere di un giorno in più di riposo. «Bisognerebbe rivedere la formula, ma non cerchiamo scuse. Abbiamo la possibilità di giocare una finale, un’opportunità d’oro. Vincere già un titolo, a metà della stagione, significherebbe molto per noi».
Così a Riyad, ore 20
Carlo: «Non siamo mai sazi». Davanti sfida tra Benzema e Lewandowski
REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Carvajal, Militao, Rüdiger, Mendy; Valverde, Kroos, Modric; Rodrygo, Benzema, Vinicius. All.: Ancelotti BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Araujo, Koundé, Christensen, Jordi Alba; Gavi, Busquets, Pedri; Dembelé, Lewandowski, Ansu Fati. All.: Xavi. ARBITRO: De Burgos Bengoetxea.
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