Corriere dello Sport

Brignone numeri supergigan­ti

Vince a St.Anton, stacca la Goggia nella classifica dei successi di Coppa del mondo (21 contro 20) e raggiunge Isolde Kostner nel conto dei podi (51). Davanti restano solo Tomba e Thoeni

- Di Alberto Dolfin

Sfatato il tabù del primo podio stagionale, Federica domina la gara che le sta regalando grandi soddisfazi­oni

«Ventuno, vittoria: grande baldoria». Citando il film del 2008 con Kevin Spacey sul blackjack, Federica Brignone sorride e torna a graffiare la neve come una tigre. È di nuovo l’azzurra più vincente della storia di Coppa del Mondo, staccata Sofia Goggia che l’aveva agganciata a quota venti prima di Natale e che ieri ha fatto prendere un bello spavento agli appassiona­ti azzurri con un capitombol­o per fortuna senza gravi conseguenz­e.

È un superG doppiament­e da record quello della carabinier­a valdostana, figlia d’arte della slalomista della valanga vosa Ninna Quario, perché sfatato il tabù del pomarzo dio che sembrava non voler arrivare quest’inverno con il secondo posto in gigante di Kranjska Gora, ha sfoderato tutta la sua classe per domare il pendio di St. Anton in una gara ridotta della parte iniziale a causa della tanta neve caduta nei giorni precedenti e non ha lasciato alcuno scampo alle rivali, rifilando 54/100 alla svizzera Joana Haehlen e 66/100 all’altra elvetica Lara Gut-Behrami. Pieghe da urlo, degne del miglior Bagnaia, l’hanno proiettata sui tre gradini più ambiti per la cinquantun­esima volta in carriera nel circuito di Coppa, tante quante Isolde Kostner. Davanti alle due regine azzurre ci sono soltanto due leggende maschili come Alberto Tomba (88) e Gustav Thoeni (69).

Era uno degli obiettivi che si era prefissata quest’estate insieme al fratello allenatore Davide che dal 2017 è la sua stella polare, aiutandola a focalizzar­e quei traguardi che spesso le sfuggivano per la troppa foga. Non a caso, sono arrivate le tre medaglie olimpiche (1 nel 2018 e 2 nel 2022) e i trofei di specialità (3), ma soprattutt­o la Coppa del Mondo del 2020, che mai nessuna azzurra aveva alzato al cielo.

E anche tecnicamen­te, c’è stato un cambiament­o per Fede che già aveva il pallino della velocità e amava la disciplina che sta tra discesa e gigante, ma mai ne aveva vinti tanti. Fino a fine gennaio 2020, infatti, si era imposta soltanto due volte in superG mentre, a partire dall’acuto sul pendio russo di Rosa Khutor il 2 febbraio di quell’anno, sei degli otto successi complessiv­i sono arrivati proprio nel format che l’ha vista eccellere anche ieri. E ora il computo dei superG (8) è in perfetta parità con quello dei giganti (8), a cui vanno aggiunte le 5 affermazio­ni in combinata, ennesima testimonia­nza della sua polivalenz­a.

Era il mio secondo obiettivo di stagione dopo il 50° podio in Coppa del Mondo e sono veramente soddisfatt­a non solo della gara, ma anche per come ho sciato, del mio atteggiame­nto e di quello che sto facendo sugli sci – racconta, rivivendo la sua picchiata vincente - Sono contenta di come mi sono fidata da metà pista in poi, ed è quello che mi soddisfa più del risulta

«Centrato un altro obiettivo, sto sciando bene mi sto divertendo»

to, più della vittoria. Sono partita molto decisa, ho sciato non benissimo prima dell’Ice Fall, in cui ho preso un dossetto e ho pensato di aver buttato via la gara. Da lì in giù, sono stata aggressiva, tirando tutte le curve nella parte finale anche se era piena di angoli e trabocchet­ti, però non ho cercato di tenere ma di spingere andando in anticipo e facendo velocità. Ho sfruttato le mie qualità da gigantista, unite a quella da velocista».

Oggi ci riprova nel secondo superG e rilancia: «Adesso ho altri obiettivi, la mia lista non è più tanto lunga, ma ha nel mirino le gare italiane (Cortina e Plan de Corones; ndr) e i Mondiali. Se scio così, posso davvero divertirmi». E anche il bis consecutiv­o nella classifica di specialità fa gola, visto che ora Fede è quarta con 129 punti, a -11 dal tandem di testa (140), formato da Elena Curtoni (ieri 13ª) e Ragnhild Mowinckel.

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GETTY L’urlo di Federica Brignone (32 anni) dopo la vittoria di ieri
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