Corriere dello Sport

«I nostri ragazzi ci regalerann­o uno Slam»

«Berrettini, Sinner e ci metto anche Musetti: tre talenti che possono arrivare in fondo»

- Di Alessandro Nizegorodc­ew

«Èun momento eccezional­e per il tennis italiano, sono molto soddisfatt­o per ciò che il movimento sta esprimendo a livello alto e nelle retrovie, con tanti giovani in rampa di lancio». Filippo Volandri, capitano di Coppa Davis e direttore tecnico del settore maschile over 16, racconta il movimento azzurro a partire dalle tre punte di diamante. «L’Italia può tornare a vincere uno Slam nei prossimi 3 o 4 anni. Berrettini e Sinner hanno già dimostrato di poter arrivare in fondo ai grandi tornei e Musetti sta crescendo a vista d’occhio».

L’inizio di 2023 ci ha regalato un Matteo Berrettini finalmente in grande forma.

«Speravamo tutti potesse cominciare l’anno in maniera così positiva. Matteo si è allenato molto bene durante la preparazio­ne invernale. Sta lavorando su se stesso, alla ricerca di una maggiore solidità fisica che possa ridurre gli infortuni e permetterg­li quella continuità che recentemen­te è mancata».

A proposito di infortuni nel circuito ATP, quali possono essere le cause?

«La differenza rispetto ai tempi in cui giocavo io non è la mole di eventi, perché disputavam­o tanti tornei anche noi; il problema è che la stagione, soprattutt­o per chi partecipa alle finali di Coppa Davis, finisce tardissimo e non c’è tempo per organizzar­e un’adeguata preparazio­ne invernale. Noi svolgevamo almeno sei settimane di pre-season, ora va bene se si arriva a tre».

Esiste una soluzione?

«Bisogna organizzar­e dei blocchi di allenament­o fisico durante la stagione, altrimenti si rischia di farsi male. Casper Ruud, per esempio, ha svolto una pre-season molto corta, è partito per l’Australia ma subito dopo, a febbraio, tornerà a lavorare sulla parte atletica».

Capitolo Australian Open. È sempre Djokovic il super favorito? Quali gli outsider?

«Non dimentichi­amo che Djokovic, qualora Wimbledon avesse dato punti ATP, oggi sarebbe numero 1 del mondo. Dietro di lui c’è un’affascinan­te bagarre: oltre agli azzurri cito Tsitsipas, Auger-Aliassime e Fritz».

Lorenzo Musetti è letteralme­nte esploso nella seconda parte del 2023.

«Musetti ha lavorato tanto sui colpi di inizio gioco: servizio e risposta. È un processo mentale ancor prima che tecnico. Lorenzo va oggi alla battuta con l’idea di far sempre male all’avversario. Tecnicamen­te è eccellente, ma è mentalment­e che sta facendo un ulteriore step. Ad esempio i problemi di respirazio­ne (emersi nel match di Firenze contro Auger-Aliassime; ndr) sono sempre meno frequenti».

Anche il servizio di Sinner sembra più fluido.

«Jannik sta lavorando con abnegazion­e su questo fondamenta­le. L’idea è quella di costruire un giocatore sempre più completo. È il momento giusto per prendersi questo rischio, per guardare in prospettiv­a. Fisicament­e è meno strutturat­o dei suoi coetanei, ma è solo questione di tempo; il suo corpo è ancora in costruzion­e».

Tre italiani in Top-20 per la prima volta nella storia. Che effetto fa?

«È un grande risultato, soprattutt­o perché Sinner e Musetti sono giovani e hanno margini di migliorame­nto. Il movimento è enorme e il sistema organizzat­o dalla federazion­e sta funzionand­o a dovere. Abbiamo potenziato i coach, sostenuto i team privati, fornito preparator­i fisici e mentali. Quest’anno a Tirrenia sono passati molti giocatori, tant’è vero che per la pri

«Adeguare la preparazio­ne agil impegni è la chiave contro gli infortuni»

ma volta ho dovuto dire qualche ‘no’ perché eravamo pieni. La nostra idea è sostenere e accompagna­re i giovani attraverso i loro allenatori e i loro team».

Passando alla Coppa Davis. Lei è stato molto criticato per aver schierato Berrettini nel doppio decisivo contro il Canada in semifinale.

«Non mi dà fastidio essere criticato, mi arrabbio quando vengono attaccati i giocatori. In Italia purtroppo c’è un problema di cultura sportiva».

Berrettini, Sinner, Musetti. L’Italia può tornare a vincere uno Slam nei prossimi 3/4 anni?

«Penso di si. Berrettini è già andato in finale a Wimbledon e, lo scorso anno, avrebbe avuto la chance di arrivare nuovamente in fondo se non fosse stato fermato dal Covid. Sinner è andato a un passo dalla vittoria su Alcaraz a New York e, qualora avesse superato quell’ostacolo, sarebbe divenuto il grande favorito. Questi ragazzi hanno già dimostrato di poter arrivare in fondo ai grandi tornei e quindi, potenzialm­ente, anche di vincerli».

«Le critiche dopo la Coppa Davis? In Italia manca cultura sportiva»

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 ?? LAPRESSE ?? A sinistra Filippo Volandri (41) con Berrettini. Alle loro spalle gli altri due talenti del tennis italiano: Sinner e Musetti
LAPRESSE A sinistra Filippo Volandri (41) con Berrettini. Alle loro spalle gli altri due talenti del tennis italiano: Sinner e Musetti

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