Cocciaretto gli esami non finiscono mai
Da Ancona alla Tasmania. Posto più lontano non poteva sceglierlo Elisabetta Cocciaretto per centrare la sua prima finale sul circuito Wta. La ventunenne azzurra ha perso nella notte a Hobart in due set 7-6(0), 6-2 contro la qualificata americana Davis, ma è un risultato, il suo, che le vale il best ranking in carriera (n.48) proiettandola ora verso un 2023 il cui obiettivo sottolinea coach Fausto Scolari -«sarà fare quante più partite possibili per migliorare gioco, attitudine e alzare il livello così da misurarsi con giocatrici più forti e trarne beneficio in previsione futura». Partite, e molte, Cocciaretto
ne aveva giocate anche l'anno scorso (65), dividendosi tra i circuiti e aggiudicandosi ben tre titoli (W60 di Grado, W80 di Oeiras e il Challenger di Tampico). E toste erano state le sue avversarie a Hobart: Cornet, il derby azzurro contro Paolini, le americane Pera e Kenin, vincitrice nel 2020 degli AO.
E anche in finale contro Davis, più che le occasioni a mancare è stata un po' di esperienza: i due set point sciupati dopo un'ora di gioco nel primo set hanno coinciso con il momento di svolta del match. Scampato il pericolo, l'americana ha veleggiato nel successivo tie-break gestendo poi con sicurezza il secondo parziale.
«L'anno è iniziato molto bene, si è allenata a dovere ed è in costante evoluzione - prosegue Scolari appena giunto a Melbourne, dove stanotte Cocciaretto scenderà in campo nel primo turno degli AO - vediamo cosa offre il menu del torneo».
Il sorteggio non è stato dei più fortunati, l'azzurra infatti troverà subito Elena Rybakina, vincitrice dell'ultima edizione di Wimbledon: «E' una giocatrice fortissima - sottolinea ancora - cercheremo le giuste contromisure, sperando in una buona prestazione. L'obiettivo è migliorarsi attraverso la partita che resta l'unità di misura migliore per tracciare una strada ben definita e con meno curve possibili, si spera». Fiducia e convinzione è il bagaglio che Cocciaretto porterà via con sé da Hobart. In attesa di un primo squillo, sono i souvenir migliori per non perdere la rotta.