Corriere dello Sport

Dybala show perle e punti per il sogno Champions

I conti dell’argentino cominciano a tornare: 10 gol e 3 assist in 16 presenze stagionali Il fuoriclass­e continua a trascinare la Roma: dopo la rete in Coppa altri due centri preziosi per la corsa a un posto nell’Europa dei grandi

- di Roberto Maida

Uno stadio di nuovo lì, ai suoi piedi. Genoa e la Coppa Italia, Fiorentina e il campionato. Cambiano gli invitati, la festa è sempre sua. E lui, il campione di qualità e altruismo, cosa ti fa? Indica apertament­e il compagno in difficoltà, Tammy Abraham, dopo il primo assist e anche dopo il secondo, per condivider­e con l’Olimpico pieno i meriti e la felicità. Un gesto che dimostra un feeling ritrovato, anche a livello umano, tra i due attaccanti. Tutto giusto e tutto bello, d’accordo. Ma viene da chiedersi cosa sarebbe la Roma senza Paulo Dybala. E dove potrebbe essere se Dybala avesse giocato tutte le partite, o comunque non si fosse assentato per un mese e mezzo a causa dell’infortunio. I numeri sono una sentenza: con 10 reti segnate tra campionato e coppe, 7 delle quali in campionato, Paolino sta trascinand­o la squadra. La sua media-punti, proiettata su 38 giornate, varrebbe il secondo posto. E il suo zio di Trigoria, José Mourinho, ha svelato anche perché: «In teoria doveva tornare il primo gennaio, così mi aveva chiesto. Io gli ho detto che senza di lui la Roma non avrebbe vinto contro il Bologna la prima partita dell’anno. Gli ho detto di tornare il 29. Paulo allora ha deciso di rientrare il 28, un giorno prima. Questo è Dybala. In campo lo vedete, con lui potrei giocare anche io, fuori meno. Ma è una figura molto importante per noi».

JOYA. Negli spogliatoi Dybala esulta: «Sapevamo che non sarebbe stato facile battere la Fiorentina. Invece ci siamo riusciti e siamo stati bravi. Ottima prestazion­e, sono felice per la doppietta. Voglio ringraziar­e Tammy per gli assist, i gol sono suoi». Anche Abraham ha scherzato sull’argomento: «Paulo mi deve due assist... Battute a parte, penso che conoscendo­ci meglio l’intesa stia crescendo. La pausa ha un po’ interrotto il processo. Ma piano piano migliorere­mo e saremo sempre più in sintonia».

GESTIONE. Nel finale Mourinho ha richiamato tutti e due in panchina per riservare loro un minuto di meritati applausi. E nel contempo ha regalato l’esordio in Serie A al nuovo arrivato Solbakken, che da oggi diventa uno degli attaccanti da tenere in consideras­ione per le prossime partite. Almeno nel secondo tempo. Dybala si è goduto la passerella, intuendo che la sua condizione stia raggiungen­do livelli adeguati. In campo a volte si prende delle pause, come per esempio fa il dio Messi nell’Argentina, ma tutto è funzionale al raggiungim­ento dell’equilibrio di qualità.

PADRONANZA.

Il primo gol, per coordinazi­one e destrezza, ha ricordato un po’ la giravolta di San Siro contro l’Inter. Una botta improvvisa, senza starci troppo a pensare, per bruciare il tempo ai difensori della Fiorentina che gli avevano mollato qualche metro di vantaggio. Il secondo è stato un esempio di fiducia e atletismo. Dybala ha seguito fino in fondo la percussion­e di Abraham, aspettando il passaggio preciso che è effettivam­ente arrivato. E la maschera per i festeggiam­enti quando torna? Aspettiamo. Il Dybala versione 2023, finalmente alleggerit­o dalla soddisfazi­one mondiale, sta preparando altre sorprese. Se non si ferma più, se i muscoli ne rispettano il talento, Mourinho e la Roma possono divertirsi ancora parecchio. In Serie A, per l’obiettivo Champions, ma anche nelle coppe.

«Un’altra vittoria di qualità, bravi tutti. E ringrazio tanto Abraham»

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GETTY Paulo Dybala (29 anni) esulta dopo il gol dell’1-0

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