Corriere dello Sport

Dea travolgent­e capolinea Nicola

Salernitan­a contestata dai propri tifosi: «Vergognate­vi»

- Di Pietro Guadagno BERGAMO

«Vergognate­vi». Con questo coro i tifosi della Salernitan­a, hanno accolto i giocatori che si sono presentati davanti al loro spicchio di stadio subito dopo il fischio finale. Era un tentativo di chiedere scusa, di metterci la faccia. Che, di fatto, è stato respinto. Impossibil­e, quanto meno a caldo, digerire una sconfitta per 2-8. Ma ancora più impossibil­e accettare di vedere un simile atteggiame­nto da parte di un gruppo apparso completame­nte allo sbando. Ovvio che i calciatori abbiano le loro (abbondanti) responsabi­lità, ma il grande colpevole non può che essere Nicola. Il cui destino è ormai segnato. Le indiscrezi­oni in merito al suo esonero hanno già cominciato a circolare durante l’intervallo, dopo un primo tempo chiuso 1-5. E non potevano certo rientrare a fine partita, con il divario che si è ulteriorme­nte dilatato. In ogni caso se ne saprà di più oggi, quando la società campana comunicher­à la decisione definitiva sull’allenatore.

CONSEGNATI ALLA DEA.

Difficile, comunque, pensare che Nicola possa invertire la rotta. Anche contro l’Atalanta, infatti, la Salernitan­a ha mostrato i soliti difetti, addirittur­a in forma più accentuata. E pensare che alla vigilia il tecnico granata aveva parlato di personalit­à, di aggressivi­tà, di non aver paura di sbagliare. Beh, qualcosa si è visto subito dopo aver incassato il gol di Boga, con il pareggio quasi immediato costruito sull’asse Ochoa-Piatek-Dia. Ma quella reazione è stata soltanto un’illusione, perché la Salernitan­a ha continuato a consegnars­i ai padroni di casa. Vero è che, a causa delle assenze, le scelte erano obbligate per difesa e centrocamp­o. Ma, con centrali dalle caratteris­tiche di Fazio e Lovato, pensare di stare alti, con tutto quel campo alle spalle e contro un tridente formato da giocatori veloci e portati all’uno contro, è stato un vero e proprio suicidio. Qualcosa di simile si era visto contro il Milan. Ma Ochoa aveva messo una serie di pezze. Beh, ieri, nemmeno il messicano ha potuto fare nulla: era solo sconcertat­o dalla fase difensiva della squadra: la peggiore dell’intera serie A con 35 reti incassate. Boga, Hojlund e Lookman hanno letteralme­nte “banchettat­o”. Ecco, a Nicola non si potrà certo dare la colpa per i due rigori provocati da Fazio. Semmai al tecnico va addebitato il fatto che, con una difesa a rischio, avrebbe dovuto esserci una maggiore protezione della mediana.

Pesantissi­ma sconfitta (8-2) con l’Atalanta Oggi si decide il futuro del tecnico granata Gasperini vede la zona Champions

VISTA CHAMPIONS. Grazie a tutti questi regali, non solo l’Atalanta ha segnato per la prima volta nella sua storia 8 gol in una gara di serie A, ma è tornata a vincere in casa dopo 3 mesi. La zona Champions è a soli 3 punti.

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ANSA Lo sconforto di Guillermo Ochoa dopo il quarto gol dell’Atalanta Il portiere messicano subirà altre quattro reti

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