Risolve Magic Teodosic
A -8” il play realizza la tripla vincente. Venezia con Granger butta via la palla del sorpasso
Milos Teodosic chiude la sua settimana da marziano con il “gol” partita che vale alla Virtus una vittoria d’oro dopo i tre ko consecutivi della Virtus tra Eurolega e campionato. Ancora una volta il fuoriclasse serbo riempie occhi e cronaca, piegando con una tripla a - 8” la Reyer, brava coronare il suo inseguimento, durato poco più di due quarti. Anzi di più, perché Venezia, giocando a lungo meglio, era riuscita ad allungare anche a +9 nel terzo, quando la zona di De Raffale e le difficoltà bianconere avevano portato gli ospiti a +9.
L’agilità di Mickey e Shengelia nell’ultimo quarto, in un reparto dove Jaiteh era stato bocciato nel turnover e Bako-Camara si erano arrangiati contro Watt e compagni, è stata decisiva. Nel momento più difficile, con Venezia che aveva ritrovato Spissu dopo i 3 falli di inizio partita, e chiuso gli spazi con le difese miste, coach Scariolo affidandosi al quintetto più agile ha riacceso il gioco “dentro-fuori”: 13-0 di parziale dal 52-61 grazie proprio a Mickey a Shengelia, 9 e 7 punti nello sprint finale, oltre che a una difesa d’assalto. Erano ancora Spissu e Parks prima, Granger poi con 25” da giocare, a lasciare davanti l’Umana, che nei momenti difficili dell’inizio, Bologna anche a +11, si era invece tenuta a galla col tiro pesante a lungo sopra il 50%. Fino a prendersi la partita con fluidità di gioco, maggiore forza nell’uno contro uno e rimbalzi offensivi. Hackett ha coronato una gran partita con 5 punti che hanno tenuto lì due volte gli avversari. Ma nulla sarebbe accaduto senza la classe di Teodosic, che dopo i 42 punti e 19 assist nelle due gare di Eurolega contro Zalgiris
e Olympiacos, ha chiamato un blocco di Belinelli per andarsi a prendere il tiro della vittoria, senza che Venezia riuscisse a sfruttare gli ultimi 8”, visto che Granger ha sprecato una rimessa sotto il canestro bolognese a -2”.
Per la Segafredo, in bilico sul solito consuntivo tra immutabili pregi e difetti (nel conto anche 17 palle perse), un successo pesante, che toglie di dosso la rabbia per i fischi contrari subiti contro i greci e permette di proseguire il duello in testa con Milano, prima di rituffarsi nel clima europeo. Sul largo minutaggio che era stato costretto a concedere a Milos, coach Scariolo s’era detto preoccupato. L’importanza della posta in palio, il rispetto per una Reyer che ha confermato la sua qualità, e un problema al dito di Lundberg, oltre al riposo concesso a Pajola e Ojeleye, hanno portato il serbo in campo.
«Sentivo che Milos dovevamo farlo giocare, sono stato buon profeta, speriamo possa recuperare» ha detto il tecnico alla fine.
Scariolo: «Sentivo che Milos doveva giocare». Pajola e Ojeleye a riposo