Corriere dello Sport

Risolve Magic Teodosic

A -8” il play realizza la tripla vincente. Venezia con Granger butta via la palla del sorpasso

- Di Luca Muleo BOLOGNA

Milos Teodosic chiude la sua settimana da marziano con il “gol” partita che vale alla Virtus una vittoria d’oro dopo i tre ko consecutiv­i della Virtus tra Eurolega e campionato. Ancora una volta il fuoriclass­e serbo riempie occhi e cronaca, piegando con una tripla a - 8” la Reyer, brava coronare il suo inseguimen­to, durato poco più di due quarti. Anzi di più, perché Venezia, giocando a lungo meglio, era riuscita ad allungare anche a +9 nel terzo, quando la zona di De Raffale e le difficoltà bianconere avevano portato gli ospiti a +9.

L’agilità di Mickey e Shengelia nell’ultimo quarto, in un reparto dove Jaiteh era stato bocciato nel turnover e Bako-Camara si erano arrangiati contro Watt e compagni, è stata decisiva. Nel momento più difficile, con Venezia che aveva ritrovato Spissu dopo i 3 falli di inizio partita, e chiuso gli spazi con le difese miste, coach Scariolo affidandos­i al quintetto più agile ha riacceso il gioco “dentro-fuori”: 13-0 di parziale dal 52-61 grazie proprio a Mickey a Shengelia, 9 e 7 punti nello sprint finale, oltre che a una difesa d’assalto. Erano ancora Spissu e Parks prima, Granger poi con 25” da giocare, a lasciare davanti l’Umana, che nei momenti difficili dell’inizio, Bologna anche a +11, si era invece tenuta a galla col tiro pesante a lungo sopra il 50%. Fino a prendersi la partita con fluidità di gioco, maggiore forza nell’uno contro uno e rimbalzi offensivi. Hackett ha coronato una gran partita con 5 punti che hanno tenuto lì due volte gli avversari. Ma nulla sarebbe accaduto senza la classe di Teodosic, che dopo i 42 punti e 19 assist nelle due gare di Eurolega contro Zalgiris

e Olympiacos, ha chiamato un blocco di Belinelli per andarsi a prendere il tiro della vittoria, senza che Venezia riuscisse a sfruttare gli ultimi 8”, visto che Granger ha sprecato una rimessa sotto il canestro bolognese a -2”.

Per la Segafredo, in bilico sul solito consuntivo tra immutabili pregi e difetti (nel conto anche 17 palle perse), un successo pesante, che toglie di dosso la rabbia per i fischi contrari subiti contro i greci e permette di proseguire il duello in testa con Milano, prima di rituffarsi nel clima europeo. Sul largo minutaggio che era stato costretto a concedere a Milos, coach Scariolo s’era detto preoccupat­o. L’importanza della posta in palio, il rispetto per una Reyer che ha confermato la sua qualità, e un problema al dito di Lundberg, oltre al riposo concesso a Pajola e Ojeleye, hanno portato il serbo in campo.

«Sentivo che Milos dovevamo farlo giocare, sono stato buon profeta, speriamo possa recuperare» ha detto il tecnico alla fine.

Scariolo: «Sentivo che Milos doveva giocare». Pajola e Ojeleye a riposo

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CIAMILLO Il play serbo Milos Teodosic, 35 anni, ancora una volta è stato decisivo per la formazione bolognese

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