Valanga rosa supergigante da impazzire
A vincere è Gut-Behrami ma a dominare è l’azzurro Brignone sfiora il primo posto (è seconda a soli 15 centesimi) Bassino terza e Curtoni quarta
Dream Team, Valanga Rosa, Ragazze Magiche: chiamatele come volete, ma il risultato non cambia e fa impazzire l’Italsci. A 24 ore dal successo numero 21 in carriera, Federica Brignone sfiora il bis e si accomoda in seconda posizione per appena 15 centesimi nel superG di St. Anton, questa volta con partenza dall’alto, vinto da Lara Gut-Behrami e con un’altra saetta azzurra capace di issarsi sul terzo gradino: Marta Bassino. Non bastasse questo, subito dopo la ventiseienne piemontese, si è piazzata Irene Curtoni, quarta, in una gara orfana di Sofia Goggia che per precauzione dopo il volo di sabato ha deciso di non prendere il via sulla Karl Schranz, concentrandosi sul trittico del prossimo weekend sull’Olympia delle Tofane. L’aspettano due discese e un superG, visto che la Fis ha deciso, come avevamo anticipato ieri, di sostituire un superG con la prova più adrenalinica cancellata sabato in Austria.
Ciò che è certo è che la velocità è più azzurra che mai e contribuisce al ruolino di marcia da urlo ottenuto fin qui nelle 21 gare femminili di Coppa del Mondo: sono 15 i podi italiani, in cui risplendono la bellezza di 6 vittorie. La nuova Valanga Rosa, come è stata ribattezzata da qualche inverno, deve dire grazie a Brignone che, dopo essere esplosa giovanissima, negli anni ha saputo essere da stimolo per quelle che ora le contendono i piazzamenti di prestigio e contribuiscono a questi numeri da capogiro. E, a proposito di record, la carabiniera valdostana ha messo la freccia e, nel giro di due giorni, ha agganciato e poi superato Isolde
Kostner sul trono italiano delle sciatrici con più podi nel circuito: ora sono 52, ma le toccherà provare ad arricchire ulteriormente il bottino perché alle sue spalle scalpita Goggia con 44 (come Deborah Compagnoni, per capirci) e si fa largo anche Bassino (27).
Le nostre stelle non si accontentano. Sentite Fede: «Non sono riuscita a spingere come avrei voluto o almeno quanto avevo fatto nella gara precegrande dente. Ho fatto ancora un errore all’Icefall, non avevo troppa velocità dopo il salto. Anche nella parte finale la neve era più morbida e non sono riuscita a fare bene velocità. Comunque, è stato un ottimo fine settimana: sono molto soddisfatta, soprattutto di come sto sciando. Arrivano 5 gare casalinghe in 6 giorni e a Cortina non sono mai riuscita a salire sul podio. Diciamo che sarebbe un bell’obiettivo».
Sciamo nell’oro e fa specie pensare che la mamma di Fede, Ninna Quario, era stata protagonista della primissima Valanga Rosa, quella degli Anni Settanta e Ottanta dello scorso secolo che aveva dato il la al boom dello sci in Italia anche al femminile. A testimoniare il momento azzurro è un altro colore, più acceso, il rosso dei tre pettorali indossati in tre classifiche differenti da Brignone (superG, strappato ieri a Curtoni), Goggia (discesa) e Bassino (gigante). «Sono leader della classifica di specialità, ma mancano ancora troppe gare per parlare – prosegue Fede -. Voglio continuare a sciare così e so che se riesco a farlo come nella prima gara di St. Anton posso togliermi tante soddisfazioni: dei record ne parleremo a carriera finita. A Cortina mi sentirò quasi in dovere di performare, dopo il 4° posto in superG per pochi centesimi lo scorso anno e la discesa in cui avevo fatto dei buoni intermedi: salire sul podio sarebbe un sogno».
Non è la sola a cullarlo. Marta parla del Dream Team: «Siamo una squadra forte, che lavora nella direzione giusta. La mia polivalenza è quello che cerco da sempre: io parto dal gigante, ma so che ho sempre possibilità di fare bene in velocità, soprattutto in superG. Sono convinta che la velocità aiuti il gigante e viceversa. Per me, è importante portare avanti bene tutto». Il bello deve ancora venire.
Federica: Sono soddisfatta, ma ora voglio Cortina il podio mancante
Marta: Siamo una squadra forte che lavora nella direzione giusta