Modena si inchina al giovane Porro
Dopo il ko in Coppa Cev i gialloblù perdono ancora Contro Milano decisivo il secondo set durato 39’ Il baby serve a memoria Ishikawa e ha la meglio sul maestro Bruno. Rinaldi fa ombra a Lagumdzjia
MODENA
(23-25, 30-28, 25-18, 25-21)
ALLIANZ POWERVOLLEY MILANO:
Porro 2, Patry 14, Ishikawa 20, Melgarejo 17, Piano 6, Loser 12, Pesaresi (L), Bonacchi, Lawrence 1, Ebadipour 1, Vitelli, Fusaro. N.E. Colombo (L). All. Piazza.
VALSA GROUP MODENA: Bruno 5, Lagumdzija 14, Rinaldi 22, Sanguinetti 4, Ngapeth 9, Stankovic 7, Rossini (L), Sala 5, Salsi, Marechal 2, Bossi 4. N.E. Krick, Malavasi, Gollini (L). All. Giani.
ARBITRI: Lot, Brancati.
Durata set: 31 , 39 , 28 , 28 . Tot 126
di Stefano Ferrari
Ahi, quanto è vicina Luneburg per Modena! Dopo l'inatteso ko in Germania maturato in settimana in Coppa Cev, arriva un secondo consecutivo stop che, se possibile, appare anche più indigesto della sconfitta all'andata dei playoff della seconda competizione europea: in gioco qui c'è il secondo posto in classifica e le rivali si sono avvicinate ai gialloblù. Milano ha meritato: giocando una delle sue migliori gare di questa Superlega, per intensità, percentuali (specie a muro) e capacità di stare nella partita, ha avuto ragione della Valsa Group al termine di una partita che ha avuto quale cuore, quale cartina di tornasole in particolare un set, il secondo, vinto dall'Allianz ai vantaggi e durato una vita, ben 39 minuti.
Lì, il match è cambiato, si è rivoltata l'inerzia: un parziale che si è era aperto con la fuga di Milano, reazione ad un primo set tutto di marca ospite, che ha visto il ritorno di Ngapeth (capace di metter a terra due diagonali che hanno sfidato le leggi della geometria) e soci, anche avanti 17-18 e punto a punto fino al 24 pari, e infine la vittoria dei padroni di casa. Che poi hanno tenuto sempre il pallino, grazie a una manica di ex dal dente avvelenato: dal giovane Porro, che ha avuto la meglio sul maestro Bruno in regia, al cigno giapponese Ishikawa diventato oggi un bomber di remente spiro internazionale e un Piano che dice sempre la sua, da capitano silenzioso ma presente, e autore dei quattro sui ventuno muri, a sette, messi a terra dai suoi. Avete capito bene, ventuno, sette dei quali messi a segno dal gaucho Loser nelle vesti di vero matador sottorete, praticaun parziale intero guadagnato con questo fondamentale, decisivo e spalmato nel corso dei quattro set.
Citato Porro, bravissimo nel servire a memoria "Ishy", la linea verde del match va condivisa però dall'altra parte della rete con Tommaso Rinaldi, best scorer con il 51% in attacco, tre ace, un muro e una gara di sostanza da fare impallidire Lagumdzjia, anche lui per dire il vero un “ex” del match, decisamente sottotono, cinque volte murato e tre volte out, con percentuali che hanno forse risentito del ritorno a Milano dove il turco-bosniaco è stato un idolo assoluto.
Ngapeth, dal canto suo, ha alternato prodezze a otto muri subiti e alcuni di questi stampati in faccia, la metà dei quali dal connazionale Patry (per la serie: vatti a fidare degli amici... ) senza dunque incidere davvero su un match che nel terzo e quarto parziale Milano ha vinto bene, senza dover strafare, a 18 e 21 e che consente alla squadra di Roberto Piazza, altro ex, di guadagnare punti in chiave playoff. Onesto come sempre Andrea Giani a fine gara: «Poco da dire quando si perde per 21 murate e 12 errori in attacco. Terzo set brutto, nel quarto abbiamo sprecato troppo. Giusto così», ha chiuso l'allenatore di Modena.
Giani: «Terzo set brutto, nel quarto sprecato troppo Sconfitta giusta»