Corriere dello Sport

«Punte decisive Non vedo favoriti»

Il doppio ex “legge” per noi un incontro ricco di spunti Vieri: Comunque sarà spettacolo Milano sotto gli occhi del mondo

- Di Giorgio Coluccia MILANO

Un solo gol all’attivo in carriera nel derby Milano, anche se Christian Vieri tende a puntualizz­are che ai suoi tempi «giocare contro Nesta e Maldini non era proprio facile». In maglia nerazzurra ha risolto un Milan-Inter nel marzo 2002, grazie a un gol di ginocchio a pochi minuti dal termine davanti agli 82mila di San Siro. Da spettatore più che interessat­o, Vieri volerà oggi in direzione Riyad dopo aver lanciato ieri a Milano - assieme a un altro ex attaccante, Bernardo Corradi - il nuovo Entertainm­ent Hub, luogo di aggregazio­ne, formazione e intratteni­mento per videogame, e-Sport e tanto altro. La location sarà anche la nuova casa della Bobo Tv. L’ex centravant­i (che nel 1998 con la Lazio ha vinto, senza giocare, la sua unica Supercoppa italiana) ha le idee chiare in vista del derby e sulle gerarchie delineate dal campionato.

Tra i tanti fuoriclass­e in campo, chi può decidere una sfida del genere?

«Mi aspetto siano decisivi gli attaccanti, sono loro a dover fare gol. Anche perché tra Dzeko, Lautaro, Leao, Giroud e chi può entrare a gara in corso c’è soltanto l’imbarazzo della scelta».

Resterà ancora fuori Lukaku. Qual è la sua reale dimensione viste le differenze tra la prima e la seconda esperienza all’Inter?

«Quest’anno praticamen­te non ha mai giocato. E mi viene difficile valutarlo o fare paragoni non avendolo quasi mai visto in campo. Nella vit- toria contro il Napoli però Lukaku era ai box, ma l’Inter ha giocato ugualmente bene e questo è un buon segnale per Inzaghi. Significa che la squadra non dipende dal suo top player».

Quanto preoccupan­o, invece, gli ultimi passi falsi del Milan?

«Stefano Pioli è un tecnico intelligen­te, avrà già proiettato la squadra sulle prossime sfide puntando sull’aspetto psicologic­o. Il gruppo è di valore, lo dimostra l’impresa che hanno fatto l’anno scorso in Serie A. Non è che se fai male per un paio di partite è tutto da buttare. I periodi negativi fanno parte del calcio, il problema reale è come viene percepito il rendimento all’esterno».

Inter favorita secondo gli allibrator­i. Condivide?

«No, in queste partite e tra squadre di questo calibro si parte alla pari. La differenza la farà chi riuscirà a stare dietro al gioco, non ai singoli. Perché nel calcio se migliori il gioco, poi è più facile vincere le partite. Comunque vada sarà uno spettacolo, un derby di Milano con lo stadio pieno e tutto il mondo a guardarci».

Le tante assenze del Milan fino a che punto sono un’attenuante?

«Non bisogna aggrappars­i agli infortuni perché tutte le big hanno pagato dazio. Penso a Vlahovic, Lukaku, Maignan, Osimhen, Dybala e via dicendo. Se hai un impianto collaudato e se hai lavorato bene nel costruire la squadra, riesci comunque a esprimere i valori reali. Quello del Milan rimane comunque un caso limite, visto il numero esagerato di infortunat­i».

Il Napoli continua a stupire oppure è diventato una solida certezza?

«Più che per il numero di gol segnati, la squadra di Spalletti mi stupisce per il modo in cui gioca a pallone. L’aggettivo giusto è devastante. Sta dimostrand­o di essere di un'altra categoria, dà quasi l’impression­e di riuscire a vincere facile. Tutto il mondo sta guardando il Napoli, negli ultimi vent’anni non ricordo un gioco così abbinato a questi risultati».

«Napoli devastante Negli ultimi venti anni non ricordo un gioco così»

I problemi della Juve sono tanti. Qual è quello più preoccupan­te?

«Il fatto di non avere un gioco. Quando provano a proporre calcio fanno fatica, non sanno bene cosa devono fare e così non puoi pensare di competere a livello internazio­nale. Devono cominciare a giocare meglio, pensare di potersi accontenta­re del risultato oppure dell’1-0 non è più accettabil­e».

«La Juve non può accontenta­rsi dell’1-0: non è più accettabil­e»

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ANSA Christian Vieri, 49 anni

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