«La Lazio ha obiettivi am
Squadra da Champions o no? Dopo la contrapposizione Tare-Sarri è intervenuto il La nota: «Sono stati individuati insieme a inizio anno, il progetto deve tendere necessariamente a evolversi nei piazzamenti»
Ètornato tra noi, Claudio Lotito. Per mesi e mesi è rimasto a guardare la questione Sarri-Tare da presidente strategicamente distratto il che ha favorito la moltiplicazione di contraddizioni interne e fazioni partitiche esterne. E’ intervenuto ieri, dopo l’allucinata due giorni di Sassuolo-Lazio. «Champions da miracolo», aveva detto Mau sabato. «Champions non miracolosa», aveva replicato Tare prima della partita ricordando che «per la società sarebbe fondamentale». Lotito non poteva più restare nascosto. Nelle vesti di Re Salomone ha firmato un comunicato: «A inizio campionato abbiamo individuato insieme gli obiettivi sportivi di questa stagione: ambiziosi e insieme realistici, con la finalità di migliorare sempre, dando seguito a un progetto tecnico che deve necessariamente tendere a evolversi nei piazzamenti e nelle prospettive». Lotito non ha scritto la parola Champions forse per non urtare la suscettibilità di Sarri. Ma sotto la vernice occasionale di alcune frasi c’è un messaggio: per obiettivi individuati «insieme» è scontato credere che intenda il quarto posto. Anche il presidente s’aspetta che la Lazio lotti convintamente per la Champions per la presenza di Sarri in panchina e dopo i 50 milioni investiti. E non vuole che la squadra, già è un caso freudiano, pensi che basti accontentarsi. Del resto anche i giocatori più volte hanno parlato di Champions. Lotito aveva lanciato segnali chiari a Sarri durante il vertice di inizio novembre, chiedeva il quarto posto. Alla squadra durante la cena di Natale e durante i confronti post-Lecce. «L’evolversi nei piazzamenti» cui ha fatto riferimento Lotito, dopo il quinto posto dell’anno scorso, sottintende l’approdo sul quarto gradino. Su questo punto il presidente s’è schierato più dalla parte di Tare, sbaglia chi li immagina lontani come a luglio. Del resto la Lazio è a -3 dall’Inter quarta. Anche Sarri, dopo aver parlato di progetto triennale ad agosto, aveva iniziato a credere alla Champions dopo la vittoria sul Monza (la Lazio era seconda col Milan): «Rispetto al Napoli, al Chelsea e alla Juve da me allenati forse è un gradino sotto, ma può arrivarci». E se non avesse perso 5 punti tra Lecce e l’Empoli sarebbe in orbita. A Mau, è stato raccontato in tutte le salse, non dispiacerebbe l’addio di Tare a giugno (è sempre in scadenza) per problemi di coabitazione. Se Tare rinnoverà toccherà a Lotito capire come proseguire. Il prossimo forse è il punto del comunicato del presidente che tende dalla parte del tecnico: «Sarà a fine campionato che tireremo le somme del lavoro svolto, dopo aver combattuto partita per partita, fino all’ultima, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e per il miglior risultato possibile. Le tensioni vanno messe da parte, per evitare che vengano ingigantite da chi vuole destabilizzare l’ambiente».
«Tensioni da parte Siamo una famiglia e si possono avere visioni diverse»
L’APPELLO. L’incipit della nota era dedicato alla spiegazione dell’intervento presidenziale, qui si evince il fastidio di Lotito: «La Lazio è quotata in borsa, è una realtà importante del mondo del calcio, con una grande storia, ma oggi è prima di tutto una grande famiglia. E come in tutte le famiglie si possono ave
re visioni diverse, sulle quali è anche opportuno confrontarsi, all’interno del Club, per arrivare alle migliori soluzioni. Sicuramente, nelle opinioni espresse pubblicamente in questi giorni c’è un intento costruttivo e di crescita. Come è noto, raramente intervengo direttamente sulle dinamiche societarie, riponendo piena fiducia in chi le gestisce: nella guida tecnica come nella direzione sportiva». Lotito ha fatto riferimento al mercato. I rinforzi, questo a Formello lo confermano tutti, sono stati concordati o avallati da Sarri: «La rosa - si legge ancora - è stata rinforzata con acquisti di livello che stanno già dando un forte contributo alla qualità del gioco e alla classifica. Altrettanto è stato fatto con la struttura societaria... La Lazio è in piena corsa sugli obiettivi stagionali, ha dimostrato di poter competere con tutte le dirette concorrenti ai ruoli di vertice, sta rispondendo dentro e fuori dal campo a chi la vorrebbe relegata ad altri palcoscenici. Squadra, staff e dirigenza: tutti insieme per il bene della Lazio. Come si fa, appunto, in una vera famiglia».
«I confronti portano soluzioni Acquisti di livello per competere»