Ultima frontiera opzione Gonzalez prima punta viola
Idea accennata da Italiano dopo il ko di Roma Cabral infortunato, Jovic fuori dal gioco, se la Fiorentina non va sul mercato ecco una soluzione
Cabral infortunato (Torino, Lazio e Bologna in campionato, più ancora Torino nel mezzo in Coppa Italia fuori dalla portata del brasiliano e siamo così intorno al dieci del mese prossimo, obiettivo di massima per il rientro), Jovic corpo estraneo al gioco viola che più non si può: ma di un centravanti Italiano e la Fiorentina hanno bisogno e se fosse stato necessario, e non lo era, la partita dell’Olimpico di domenica sera ha dato l’ennesima riprova dell’esigenza non più rimandabile. Però, se la società non cambia idea - e al momento non ha dato segnali di voler cambiarla - non c’è la volontà di acquistare un centravanti. E allora? Allora Gonzalez.
NICO CENTRAVANTI. «La può fare la prima punta, all’occorrenza, ha queste caratteristiche che gli permettono di “legare” il gioco, sa coprire la palla, sa attaccare gli spazi. E’ un’arma in più che possiamo avere nel momento in cui dobbiamo forzare qualche situazione o se ci servirà». Così Vincenzo Italiano a Dazn dopo la partita contro la Roma sull’argentino che, guarda caso ma un caso non è stato, aveva appena schierato come punto di riferimento offensivo nel secondo tempo al posto proprio di Jovic, ancora una volta nullo nell’apporto. La soluzione che non c’è il tecnico prova a inventarsela e stavolta lo potrebbe fare con Gonzalez dopo aver attraversato stesso passaggio e stessa situazione a cavallo tra settembre e ottobre, quando a Firenze contro il Verona e a Bergamo contro l’Atalanta schierò Kouame nel ruolo rinunciando a Cabral e Jovic contemporaneamente, entrambi disponibili ma entrambi in deficit di rendimento realizzativo e per questo mandati in panchina a favore dell’ivoriano.
SUBITO DECISIVO.
«È un calciatore che ha certe caratteristiche che altri compagni non hanno: anche quando fa l’esterno gli piace riempire l’area e noi siamo stati ovviamente penalizzati dalla sua assenza per tanto tempo». Altre parole di Italiano, altre conferme, adesso che l’argentino sta ritrovando piano piano la migliore condizione fisica dopo l’infortunio (lesione di secondo grado al bicipite femorale sinistro) che l’ha tolto dal Mondiale a pochi giorni dal debutto con l’Albiceleste e che l’ha poi costretto a “rincorrere” per tutta la sosta. Senza dimenticare i guai che l’avevano costretto a più stop anche da agosto a novembre. Saltato il Monza subito alla ripresa della stagione, un po’ per “prudenza” e un po’ per la condizione troppo approssimativa, seppur part-time Italiano non ci ha poi più rinunciato: i diciannove minuti con il Sassuolo (e gol decisivo segnato su rigore) sono diventati quarantacinque con la Roma e dentro ce ne sono entrati un’altra ventina in Coppa Italia con la Sampdoria.
INVERTIRE LA TENDENZA.
Non basta. Non basta a Italiano, che vede spesso la sua Fiorentina giocare e non concretizzare, fare fatica a finalizzare dopo aver fatto fatica a costruire, e questo perché manca un vero terminale offensivo, un centravanti da doppia cifra o comunque un centravanti che sai che c’è, che fa reparto come si dice da solo e impegna i difensori avversari fisicamente e mentalmente, a tutto beneficio delle azioni d’attacco viola. Cosa che non sta accadendo con troppa, sgradita frequenza. Cabral fuori per infortunio, Jovic fuori dal contesto: toccherà (anche) a Nico Gonzalez provarci.
«Le qualità ce le ha può legare il gioco, copre la palla, attacca gli spazi»