Kyrgios si arrende: Sono devastato
Altro che condizione precaria. La due sconfitte consecutive da lui rimediate nelle esibizioni che hanno scandito la vigilia degli Australian Open, altro non erano che la punta dell'iceberg. Il problema era invisibile agli occhi, e Nick Kyrgios ci ha convissuto finché ha potuto: gestendo e provando fino all'ultimo momento, tanta era la voglia di far bene nel suo Slam di casa. Alla fine ha dovuto arrendersi all'evidenza, ritirandosi dal torneo e convocando una conferenza stampa per spiegarne i motivi.
Strappo al menisco laterale e una cisti nel ginocchio, questa la diagnosi del suo infortunio: «Ogni volta che spingo dopo un servizio, spunta una piccola protuberanza sul lato del ginocchio. Può crescere. Ostacola i movimenti. L'unico modo per liberarsene è aprire e rimuoverla. Ho aspettato fino alla fine prima di arrendermi. Volevo darmi una possibilità», ha dichiarato affranto il n.21 del mondo.
Sentiva, Kyrgios, che la chance era di quelle da non sprecare. Reduce da un 2022 che proprio qui a Melbourne lo vide trionfare in doppio con l'amico Kokkinakis per poi incamerare altri tre titoli e la soddisfazione di giocare una finale a Wimbledon, su questo avvio di stagione Nick aveva puntato molto: «Sin dagli US Open avevo in mente gli Australian Open. Avevo fatto di tutto per essere qui nelle migliori condizioni. È davvero un pessimo tempismo», ha poi aggiunto, con gli occhi coperti dalla visiera del suo berretto e i taccuini pronti a raccogliere il suo sfogo. E invece no. «E' la vita - ha chiosato Nick - e gli infortuni fanno parte dello sport. So che tornerò al mio meglio, ma oggi sono devastato».
Ore dopo dal suo account Instagram è stato ancora lui a postare la foto di quel che era stato già rimosso dal suo ginocchio dopo un drenaggio quattro giorni prima della sua decisione. L'evidenza più importante però era nelle parole con cui l'aussie ha incassato il colpo. Frequentatore in passato di dolori e frustrazioni, bottiglie e svaghi assortiti, c'era il rischio che il contraccolpo potesse scoperchiare quei demoni che fiducia, autostima e risultati avevano placato negli ultimi mesi. Costretto suo malgrado a dover rinunciare a un sogno a lungo coltivato, Kyrgios si è invece reso conto che solo quando ci viene sottratto si impara ad apprezzare ciò che più si ama. E per lui quel qualcosa è ancora il tennis. Continuerà ad arrabbiarsi, continuerà a farci divertire.
«Non avevo altro in mente, ho resistito per darmi una possibilità»