Corriere dello Sport

Greg nuota controcorr­ente per domare la Senna

Ai Giochi francesi la 10 km sarà nel fiume: ecco il piano per dare la caccia all’oro Paltrinier­i e i test nella vasca ergometric­a del Coni Antonelli: «La tecnica cambia, saremo pronti»

- Di Paolo de Laurentiis ROMA

«Un paio di volte ci siamo già andati e ci torneremo. L’obiettivo è non farsi sorprender­e dalle novità. Ai Giochi di Parigi ci sarà un campo gara mai visto prima, nella Senna, con tutte le conseguenz­e che comporta nuotare nel fiume, a partire dall’incognita corrente. Stiamo ragionando su come simulare situazioni inedite».

Fabrizio Antonelli, ex nuotatore prima in vasca e poi in acque libere, allena Gregorio Paltrinier­i da quasi tre stagioni. Si presentò con un «Lucido le ruote a una Ferrari». In realtà Antonelli aggiunge alla competenza dei grandi allenatori la curiosità e l’ambizione di un ragazzo di 40 anni. L’Olimpiade francese gli mette su un piatto d’argento la gara che nessuno ha mai fatto: la 10 chilometri nel fiume. Da qui l’idea e la necessità di studiare un modo di nuotare diverso. Il resto ce lo mette l’Istituto di Medicina e Scienza dello sport del Coni - un fiore all’occhiello della sport italiano - e la sua vasca ergometric­a che, detto volgarment­e, sfrutta il principio del tapis roulant trasferito in acqua: nuoti ma resti fermo perché è l’acqua che scorre sotto il tuo corpo.

PISCINA, MARE, FIUME.

Se c’è una cosa che Paltrinier­i ama fare, a parte vincere, è reinventar­si. O forse vince proprio perché si reinventa. Il passaggio dalla piscina al mare lo ha arricchito, tatticamen­te e tecnicamen­te: lui per primo ha trasformat­o 800 e 1.500 da una gara di “passo” a una gara a strappi come accade in acque libere. A volte fa anche il contrario, trasferend­o il suo ritmo (insostenib­ile per chiunque, almeno quando i pianeti si allineano) anche in mare quando sgomitare nel caos non è l’ideale.

Ora - non è un gioco di parole - c’è la terza faccia della stessa medaglia.

Si fa presto a dire nuota, ma il fiume sfugge a qualsiasi tecnica tradiziona­le: «Dalle prime analisi video - spiega Antonelli - si vede chiarament­e: tutti i ragazzi che hanno provato la vasca ergometric­a tendono a cercare la posizione più idrodinami­ca possibile». Che in acque ferme non è una priorità: il nuoto è fatto di appoggi, sensibilit­à, capacità di sentire l’acqua con le mani per avanzare. Controcorr­ente questa sensazione è sfumata, le mani scappano via, l’impegno muscolare si riduce e il primo obiettivo diventa quello di non offrire troppa resistenza. Il gesto tecnico, anche inconsciam­ente, si adegua.

Studiarlo, perfeziona­rlo, gestirlo è l’obiettivo che - gradualmen­te - Antonelli vuole raggiunger­e: «Abbiamo già fatto un paio di test all’Acquacetos­a, diciamo che logisticam­ente l’ideale sarebbe avere la vasca ergometric­a al Centro federale di Ostia, per inserire alcune sedute nella programmaz­ione settimanal­e senza stravolgim­enti. Ci sarà tempo per confrontar­ci».

AGENDA. Siamo al primo step, ne arriverann­o altri: «Il momento chiave sarà la prossima estate, quando dovremmo testare il campo gara olimpico. A quel punto avremo indicazion­i più precise per mettere in piedi una simulazion­e dettagliat­a».

Dove la vasca ergometric­a potrebbe essere una delle soluzioni ma non l’unica: «Vicino a Livorno, a Rosignano, c’è un canale balneabile che si presta a qualche esperiment­o», spiega ancora Antonelli. L’obiettivo è anticipare le sorprese: «Più sei preparato e più è facile gestire una competizio­ne di alto livello dove puoi vincere o perdere per un dettaglio. Nelle acque libere la conoscenza del campo gara fa la differenza: può bastare un colpo d’occhio per orientarsi, invece di perdere tempo ed energie per andare a caccia di una boa».

Tutto questo in attesa che la Francia bonifichi la Senna, che al momento in quanto a pantegane fa concorrenz­a al Tevere. «L’estate scorsa abbiamo fatto una 10 km proprio a Parigi. La Senna non era balneabile e il campo gara era un canale lì vicino: lungo, stretto e sporco. Vedremo la prossima estate». Per la cronaca, Paltrinier­i in quell’occasione ha vinto per distacco.

«L’obiettivo è non farsi sorprender­e da una situazione mai vista prima»

 ?? ??
 ?? LAPRESSE/CONI ?? Gregorio Paltrinier­i 28 anni A sinistra la vasca ergometric­a dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni
LAPRESSE/CONI Gregorio Paltrinier­i 28 anni A sinistra la vasca ergometric­a dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy