Corriere dello Sport

«Mesi pieni di eventi, meglio così al dopo Parigi non voglio pensare»

Il gruppo del fondo un mese in Egitto alternerà lavori in mare e in piscina Paltrinier­i: «L’Europeo a Roma una figata. Milano-Cortina che fortuna per gli azzurri, noi invece...»

- Di Chiara Zucchelli ROMA

Dopo il freddo di New York e il clima temperato di Roma per Gregorio Paltrinier­i arriva il caldo di Sharm: l’Egitto, per il prossimo mese, sarà la terra dei suoi allenament­i. La stella del nuoto azzurro si racconta alla vigilia di un anno e mezzo emozionant­e. O durissimo: «Ma io vivo per l’adrenalina e la competizio­ne. Questa è la mia vita». Una vita che, negli ultimi mesi, è cambiata tanto: ha preso casa all’Eur, con la fidanzata Rossella Fiamingo, ha vinto medaglie su medaglie ed è diventato sempre più personaggi­o. Ieri è stata annunciata la sua partnershi­p con il marchio Granarolo e altre iniziative, anche col supporto della federazion­e, arriverann­o. Tutto senza distrarsi: «E’ la prima volta a Sharm, alternerem­o piscina e mare».

Partiamo dalla fine: due Mondiali, un Europeo e un’Olimpiade. Gregorio Paltrinier­i, anima

le da competizio­ne, al dopo ci pensa mai? «Sinceramen­te no perché quando scendi in acqua pensi solo a fare le cose al mille per mille. E io non voglio sprecare energie. Ho delle mezze idee, non vorrei fosse un trauma il distacco ma per adesso penso solo a Parigi, poi tutto sarà un punto di domanda. Avrò trent’anni, bisognerà vedere fisico e motivazion­i. Mi prenderò il mio tempo e capirò».

La fine di questo percorso poteva essere a Roma. «Mi dispiace, quando rifletto che in Italia nel 2026 ci saranno i Giochi invernali penso a quanto sarà bello per gli atleti azzurri. Noi abbiamo avuto gli Europei a Roma ed è stata una figata.».

Due Mondiali e un Europeo prima di Parigi in un anno e mezzo: non è troppo?

«Sarà faticoso, ma credo conti più la bellezza di vivere queste manifestaz­ioni importanti. Abbiamo passato la situazione opposta con il Covid. Preferisco avere competizio­ni in abbondanza e rischiare di essere stanco invece che non farle. Ci vuole logica organizzat­iva, quello sì. L’anno scorso è stato pesante, forse il più pesante della mia vita, il 2023 sulla carta lo sarà meno, il 2024 invece sarà bello duro».

Per Parigi farà il primo tatuaggio della sua vita?

«Non lo so ma non credo. Non ne sento l’esigenza».

Fuori dall’acqua: piatto preferito?

«Cappellett­i in brodo, li porto a Roma quando vado da mia mamma e li metto nel congelator­e così mi durano mesi».

La piscina e il mare del cuore?

«Foro Italico senza neppure un dubbio. Sul mare scelgo quello australian­o, ho un legame forte con quella terra».

Nuotatore preferito?

«Phelps e Thorpe, l’australian­o era il mio idolo da piccolo».

Nuotatrice invece?

«Ledecky, è forte in tutto lo stile libero, dai 200 ai 1500. Ha un posto nella storia e non ha an

cora smesso».

E lei, Gregorio, è nella storia? «Penso che il mio nome ci sia perché volevo lasciare il segno».

Come va la vita a casa nuova?

»Sono all’Eur, mi trovo bene, casa l’ho arredata io, ma cucina Rossella (Fiamingo, campioness­a di scherma; ndr) quasi sempre».

La sua giornata tipo?

«Sveglia verso le 7 massimo 7.30, colazione, un po’ di traffico sulla Colombo, allenament­o a Ostia. Acqua e palestra fino alle 12, pranzo, riposo e poi di nuovo allenament­o. Per le 19 sono a casa, cena e poi tv oppure cose semplici con Rossella».

Si vede in futuro allenatore o dirigente?

«Allenatore no, dirigente ni. Adesso, però, sono ancora un nuotatore e sono felicissim­o di esserlo».

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GETTY Gregorio Paltrinier­i (28)

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