È Fanta-Milinkovic «Scudetto, perché no?»
Ha segnato il suo gol più veloce da quando gioca in Serie A, ha sbloccato la partita e ora vuole guardare ancora più su «Abbiamo pur sempre battuto i campioni in carica, possiamo arrivare in alto. E con la rete mi prendo +3 al Fantacalcio»
Tiro mancino al Milan, riecco il Sergente di ferro. Meno colpi soft, quel sinistro all'angolino è stato un gancio al mento dei rossoneri. Ko tecnico alla distanza. Milinkovic ha sfatato la sua maledizione, non aveva mai segnato ai campioni d'Italia in carriera, lui che è abituato a buttare giù muri d'ogni genere. Ha seguito l'azione nata sulla fascia sinistra, si è buttato in area sfruttando l'assist di Zaccagni e il velo di Luis Alberto, l'altra mezzala in proiezione offensiva. Si è tolto la soddisfazione sbloccando la partita: rete dedicata alla compagna Natalija, occhi innamorati in tribuna come quelli di tutti i laziali allo stadio. Una prova super fino al momento della sostituzione, accompagnata dall'ovazione dei tifosi biancocelesti all'Olimpico. Aspettavano con trepidazione un Sergej così, nel 2023 era stato più umano e meno risolutivo.
FIDUCIA. Ieri sera è tornato nella versione migliore, quella da centrocampista extraterrestre: «Questa vittoria la metto al primo posto a livello di prestazione. Un grande successo, con lo stadio pieno e davanti ai nostri tifosi», ha detto col sorriso stampato in faccia al triplice fischio. «È stata una bellissima gara, abbiamo giocato tutti insieme, dal primo all'ultimo. I tre punti sono meritati, ora piedi a terra e testa bassa.
Andiamo avanti così». Una notte in cui hanno brillato tutti i big, Milinkovic è stato soltanto il primo dei quattro tenori in gol. Il Sarri-ball, di martedì sera, s'è trasformato in un Sarri-bowling. Quasi uno strike, il weekend lungo: 3 punti presi al Milan, 2 a Inter, Atalanta e Juve (senza contare la pesante penalizzazione bianconera).
AMBIZIONI. Il serbo, dopo i novanta minuti strabilianti, non ha posto limiti: «Se giochiamo come le ultime tre possiamo arrivare tanto in alto. Purtroppo spesso ci sono i momenti in cui caliamo. Prima riusciamo a toglierli, prima possiamo rimanere nelle zone importanti della classifica». Un poker che fa sognare a occhi aperti, gli hanno chiesto delle possibili chance Scudetto in prospettiva futura: «Perché no?», la sua risposta genuina, ancora a caldo ai microfoni di Dazn. «Se continuiamo in questo modo, perché no?», ha ripetuto. Partita da capitano vero, con Immobile ai box ha onorato la fascia al braccio prendendosi la Lazio sulle spalle larghe. Hanno retto il peso dei mugugni di inizio anno, degli scenari di mercato, dei match consecutivi senza finire nel tabellino dei marcatori.
SENSAZIONI. Interpellato sulle voci che hanno coinvolto il suo nome, ha replicato senza fare la minima polemica, come suo solito: «Se mi hanno dato fastidio certe cose? No, e mi sono anche schierato al Fantacalcio, lo faccio sempre: con il gol sono a +3. Si è parlato molto del fatto che non avessi mai segnato al Milan. Sono sceso in campo fiducioso, me lo sentivo che stavolta ci sarei riuscito». L'ultimo timbro risaliva al 2 ottobre scorso, giorno in cui realizzò una doppietta allo Spezia. Ha trovato la via migliore per scacciare ogni cattivo pensiero, compresa la delusione mondiale vissuta tra novembre e dicembre. È tornato il Sergente di ferro: meno colpi soft, più tiri mancini alle avversarie che trova sulla sua strada.
«Una delle sere più belle fra quelle importanti della Lazio»
«Continuiamo a giocare come nelle ultime tre gare Andiamo avanti»