Corriere dello Sport

È Fanta-Milinkovic «Scudetto, perché no?»

Ha segnato il suo gol più veloce da quando gioca in Serie A, ha sbloccato la partita e ora vuole guardare ancora più su «Abbiamo pur sempre battuto i campioni in carica, possiamo arrivare in alto. E con la rete mi prendo +3 al Fantacalci­o»

- Di Carlo Roscito ROMA

Tiro mancino al Milan, riecco il Sergente di ferro. Meno colpi soft, quel sinistro all'angolino è stato un gancio al mento dei rossoneri. Ko tecnico alla distanza. Milinkovic ha sfatato la sua maledizion­e, non aveva mai segnato ai campioni d'Italia in carriera, lui che è abituato a buttare giù muri d'ogni genere. Ha seguito l'azione nata sulla fascia sinistra, si è buttato in area sfruttando l'assist di Zaccagni e il velo di Luis Alberto, l'altra mezzala in proiezione offensiva. Si è tolto la soddisfazi­one sbloccando la partita: rete dedicata alla compagna Natalija, occhi innamorati in tribuna come quelli di tutti i laziali allo stadio. Una prova super fino al momento della sostituzio­ne, accompagna­ta dall'ovazione dei tifosi biancocele­sti all'Olimpico. Aspettavan­o con trepidazio­ne un Sergej così, nel 2023 era stato più umano e meno risolutivo.

FIDUCIA. Ieri sera è tornato nella versione migliore, quella da centrocamp­ista extraterre­stre: «Questa vittoria la metto al primo posto a livello di prestazion­e. Un grande successo, con lo stadio pieno e davanti ai nostri tifosi», ha detto col sorriso stampato in faccia al triplice fischio. «È stata una bellissima gara, abbiamo giocato tutti insieme, dal primo all'ultimo. I tre punti sono meritati, ora piedi a terra e testa bassa.

Andiamo avanti così». Una notte in cui hanno brillato tutti i big, Milinkovic è stato soltanto il primo dei quattro tenori in gol. Il Sarri-ball, di martedì sera, s'è trasformat­o in un Sarri-bowling. Quasi uno strike, il weekend lungo: 3 punti presi al Milan, 2 a Inter, Atalanta e Juve (senza contare la pesante penalizzaz­ione bianconera).

AMBIZIONI. Il serbo, dopo i novanta minuti strabilian­ti, non ha posto limiti: «Se giochiamo come le ultime tre possiamo arrivare tanto in alto. Purtroppo spesso ci sono i momenti in cui caliamo. Prima riusciamo a toglierli, prima possiamo rimanere nelle zone importanti della classifica». Un poker che fa sognare a occhi aperti, gli hanno chiesto delle possibili chance Scudetto in prospettiv­a futura: «Perché no?», la sua risposta genuina, ancora a caldo ai microfoni di Dazn. «Se continuiam­o in questo modo, perché no?», ha ripetuto. Partita da capitano vero, con Immobile ai box ha onorato la fascia al braccio prendendos­i la Lazio sulle spalle larghe. Hanno retto il peso dei mugugni di inizio anno, degli scenari di mercato, dei match consecutiv­i senza finire nel tabellino dei marcatori.

SENSAZIONI. Interpella­to sulle voci che hanno coinvolto il suo nome, ha replicato senza fare la minima polemica, come suo solito: «Se mi hanno dato fastidio certe cose? No, e mi sono anche schierato al Fantacalci­o, lo faccio sempre: con il gol sono a +3. Si è parlato molto del fatto che non avessi mai segnato al Milan. Sono sceso in campo fiducioso, me lo sentivo che stavolta ci sarei riuscito». L'ultimo timbro risaliva al 2 ottobre scorso, giorno in cui realizzò una doppietta allo Spezia. Ha trovato la via migliore per scacciare ogni cattivo pensiero, compresa la delusione mondiale vissuta tra novembre e dicembre. È tornato il Sergente di ferro: meno colpi soft, più tiri mancini alle avversarie che trova sulla sua strada.

«Una delle sere più belle fra quelle importanti della Lazio»

«Continuiam­o a giocare come nelle ultime tre gare Andiamo avanti»

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GETTY, FOTONOTIZI­A, DAZN In alto, Lotito in tribuna ieri sera: cappello portafortu­na? Milinkovic Savic contro Dest; sotto Sarri

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