Pedro domina Hysaj rifiorito Marusic asfalta Leao svanito Tonali fa fatica Giroud nervoso
LAZIO Sarri (all.)
9 Lo spettacolo sotto i suoi occhi: «Mamma mia che bello», ha fotografato la notte dopo il 2-0 con una frase che è un cantico. Un inno alla sapienza le mosse Marusic e Hysaj, il palleggio fenomenale dei tenori. La Lazio l’ha mandato in visibilio.
6,5 Primo tempo a porta sbarrata per la 16ª volta su 19: l’unica telefonatina è stata di Tonali. Tra gli automatismi il suo giro palla.
7,5 Caro Leao, a noi. Fende l’aria, rimpicciolisce il portoghese, asfalta Dest. Il 2-0 è nato da un suo blitz. Piazzato a destra per murare il portoghese, gli ha chiuso la strada anche a sinistra, da applausi quella diagonale del primo tempo. Premiato per le 200 partite con la Lazio (ieri 201).
Lazzari (33’ st) 6 Ha messo la firma su una partita strachiusa.
7,5 Ha alzato una poderosa barricata davanti a Giroud e seminato trappole a destra per Leao. Notte in scioltezza.
7,5 Francamente impietoso il duello con Giroud, l’ex capitano dello scudetto rossonero oggi è padrone di casa all’Olimpico. Atto di fede temerario, si ripete di partita in partita.
7,5 Colpo di scena, un asso rifiorito. Ha rigiocato lui, stavolta a sinistra, come un ossesso. Stridio di bulloni, palloni sradicati, palpiti regalati al pubblico, galoppate. Quando Calabria gli ha sbattuto contro ed finito per terra, quando ha salvato su Leao nel secondo tempo e ha disegnato il fuoricampo per Felipe (azione del rigore) s’è gridato al miracolo.
S. Milinkovic 8 Lo stregone anti-Diavolo. Sergente e capitano di un altro pianeta. Il gol dopo 4 minuti, il finale perfetto di un’azione da film. E’ stata una rincorsa lunga 7 anni e mezzo, finalmente è riuscito a fregare il Diavolo. Contiamo i palloni toccati (59, più di tutti), non quelli persi. Standing ovation.
Basic (38’ st) sv
8 Regista sconfinato, giocate e pressing d’alta scuola, il nitore delle geometrie. Cinque blitz nella trequarti del Milan nei primi 45 minuti. Fluido magnetico per tutta la partita. Marcos Antonio (42’ st) Luis Alberto
Non sta più a guardare lui, lo guardiamo noi. Per la gioia dei 45 mila guardoni dell’Olimpico: il velo sul gol di Milinkovic e un’apertura parabolica per Zaccagni. Tutti in piedi dopo il rigore del tris, una cannona
Provedel Marusic Casale Romagnoli Hysaj Cataldi sv 8
ta. E dopo l’assist del poker per Felipe. Un inno all’estro, alla fantasia, alla disobbedienza. Ha chiuso capitano, sommerso dagli abbracci.
Pedro
8 Così elegante, così devastante. Il popolo laziale s’è infiammato per la super giocata che ha fatto secchi Kjaer e Kalulu, per la palletta che ha spalancato la porta a Marusic (palo), per il rigore preso. Con Felipe falso nueve è sempre pronto a infilarsi al centro, ovunque.
Romero (33’ Felipe Anderson st) sv 9
Sarri ha pescato il jolly, Pioli è andato subito in allarme. Attrato.
taccante senza indirizzo, centrocampista aggiunto, paladino delle bisettrici da falso nueve, effetto fionda. Ha aperto lui per Zaccagni sul primo gol, suo l’assist per il rigore fischiato a Pedro, suo il gol del poker. Tutto macinando chilometri, scattando a tutto gas, imperversando a tutto campo.
Zaccagni
8,5 Un’esplosione nucleare di assist e gol, di velocità. Tutti annichiliti dai suoi sprint. L’assist per Milinkovic, il colpo del 2-0. Poker di passaggi smarcanti in campionato, ottava rete. Caro agli dei laziali.
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MILAN Pioli (all.)
Milan toreato, bolso e squinternato. Lazio e Olimpico da bolgia dantesca, si è trovato condannato subito. Una crisi senza molte parole. Cataldi e Felipe Anderson erano i suoi uomini, ieri due di tanti diavoli.
Tatarusanu
4 Male sui due gol iniziali. Sul primo ci arriva solo con le unghie, la colpa del secondo è il movimento sul tiro di Marusic. Del tutto innocente sul rigore e sul poker. Era alla 100ª presenza in Serie A, meglio dimenticarla.
Calabria
4 Bersaglio di Zaccagni, fin da subito. Un sopruso. È rimasto piantato sull’assist per Milinkovic, era impalato anche sul bis di Zaccagni. Sempre più sconfortante e cupa la sua partita, nel secondo tempo l’ha messa sul piano fisico. Ed è finito ko per un colpo, l’ha beccato a pochi minuti dal fischio.
Kalulu 4
4 Difesa e difensori sbriciolati. Saltato da Pedro dopo una serpentina irresistibile e colpendo Pedro ha causato il rigore. Prestazione straziante.
5 Ko dopo 22 minuti, infortunio muscolare. Aveva visto sfilare l’assist di Zaccagni per Milinkovic. Malinconica diserzione.
5
Entra e Pedro lo ubriaca. Si riprende, sporca una volée di Zaccagni, salva col piedone sempre su di lui. Ma perde il pallone che dà il “la” all’azione del rigore. Dest 4,5 Sballottato da Marusic, gli scappa sul gol del 2-0. Pericolosamente in bilico fin dai primi assalti della Lazio. In disarmo come tutta la difesa di Pioli.
4 La resa del Milan è a tutto campo. Asfissiato dai centrocampisti della Lazio, s’è beccato un giallo per una manata a Zaccagni e dopo aver scagliato il pallone lontano. Una punizione fuori deviata dalla barriera laziale.
Tomori Kjaer (24’ pt) Bennacer Tonali
5 Tredici palloni persi, persa anche la bussola. Suo l’unico tiro al 19’ del primo tempo. La Lazio ha impiegato poco per metterlo in trappola e non concedergli spazi e speranze.
5 Tra i pochi precisi nell’esecuzione dei passaggi (88%), ma gli è riuscito un solo dribbling su tre totali. Con Leao in bambola non ha mai cambiato marcia, ha subito il ritmo altissimo di Hysaj.
Saelemaekers (14’ st)
5 Un cross per Leao appena en
Ha perso 10 palloni in mezzora, s’è messo a lottare.
4,5 Rifiniture troppo vaghe, aggrappato agli episodi più che alle sue giocate.
De Ketelaere (14’ st)
Non si è mai scorto il suo talento, figuriamoci ieri sera.
4,5 Nel Milan che non c’è più soprattutto non c’è più Leao. Senza fame, senza forza di cogliere l’attimo. Serbatoio vuoto e s’è trovato di fronte Marusic in versione leonina. Un paio di cross senza soddisfazione e un tiro e mezzo nel secondo tempo,
Diaz Messias Leao sv
quando ha provato a fiondarsi in porta. sv 4 Fuori corrucciato, senza aver mai potuto tirare. Nervosissimo coi compagni, espressioni avvelenate, aveva capito subito l’andazzo. Sarebbe rimasto a predicare nel deserto. Nervi scossi.
Rebic (34’ st) Giroud Origi (14’ st) sv
La contraerea laziale ieri non l’avrebbe impensierita quasi nessuno. È entrato, è rimasto isolato come Giroud. Con meno presenza.