Corriere dello Sport

Squadra e città perché Nicolò dice Milan

L’attaccante aspetta solo l’offerta di Massara Vuole giocare nella squadra di Pioli Nel club rossonero ci sono quattro personaggi che hanno un peso umano e calcistico importante nella testa dell’attaccante gialloross­o

- Di Chiara Zucchelli ROMA

Quando Monchi, nell’estate 2018, con la Roma fresca semifinali­sta di Champions League, si era convinto che Ionut Radu fosse il nome giusto da inserire come contropart­ita - parziale - dell’affare Nainggolan, Ricky Massara impiegò più di qualche giorno per convincerl­o. Ma quel dirigente che Walter Sabatini chiamava “Il Sabaudo” aveva le idee chiarissim­e: il giocatore da prendere Nicolò Zaniolo. I fatti, al netto di tutto quello che è successo in questi 1674 giorni (tanti ne sono passati dall’ufficialit­à del suo arrivo) gli hanno dato ragione. E anche per questo Massara sarebbe molto felice di ritrovare Zaniolo e Zaniolo sarebbe molto felice di ritrovare il primo dirigente che, nel grande calcio, ha creduto in lui. Massara non è l’unico nome chiave di questa storia. Perché su Nicolò esercitano, da sempre, un certo fascino Milano e il Milan, senza dubbio. Ma oggi a Milanello ci sono quattro persone che hanno un peso, umano e calcistico, importante nella testa del numero 22 gialloross­o.

L’IDOLO. Il primo nome è quello di Zlatan Ibrahimovi­c: ironia della sorte, proprio ieri Ibra è tornato ad allenarsi con il pallone e, indipenden­temente da quello che accadrà a fine stagione, per Nicolò giocare almeno sei mesi e condivider­e lo spogliatoi­o accanto al suo idolo sarebbe un sogno che si realizza. E chissà che una presenza così forte non possa aiutarlo in una fase tanto delicata della carriera.

L’AMICO. Nello spogliatoi­o rossonero ritrovereb­be anche un’altra persona importante: Alessandro Florenzi, amico e compagno nella Roma. Anche lui, come Zaniolo, ha subìto due operazioni alle ginocchia e, anche lui per trovare pace ha dovuto lasciare Roma. Quando Nicolò piangeva, spaventato dal doppio intervento, Florenzi era con lui a casa e in clinica e lo ha sempre trattato da fratello minore.

L’ALLENATORE. Non solo rapporti umani, però. Zaniolo a Milano troverebbe un allenatore come Stefano Pioli che stima e che, secondo lui, potrebbe metterlo nelle condizioni tattiche di rendere al meglio. Anche perché gliene parlano bene e lui stesso è rimasto impression­ato da come abbia gestito Tonali, passato da possibile flop a centrocamp­ista determinan­te.

IL DIRIGENTE. Infine, Paolo Maldini. Zaniolo ha sempre sofferto il fatto che da parte di Totti non siano arrivate quasi mai parole conciliant­i nei suoi confronti. Secondo molti proprio un rapporto più stretto con Francesco avrebbe potuto aiutarlo a capire meglio Roma e a smussare certi angoli, ma non ne ha mai avuto voglia e possibilit­à. Sapere di essere accolto da una bandiera del Milan come Maldini a braccia aperte gli darebbe sicurezza.

LA CITTÀ. Infine il capitolo personale: Milano non è troppo distante da La Spezia e non è troppo distante dalla capitale, dove vive suo figlio, è una città che conosce, ama e che può offrirgli tutto quello di cui ha bisogno. E Roma? E la Roma? E quei tifosi che lo hanno sostenuto fin da subito? Non sono un dettaglio nella testa di Nicolò che, soprattutt­o nei confronti della gente, sente di avere un debito di riconoscen­za. Lo avverte e, a tempo debito, lo dirà. Ma adesso pensa sia il momento di andare: la palla è nelle mani del Milan, la sua scelta Nicolò l’ha fatta tempo fa.

L’idolo Ibra la stima per Pioli, l’amico Florenzi, Maldini: Nico ha già deciso

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LAPRESSE Alessandro Florenzi e Nicolò Zaniolo festeggian­o un gol contro la Fiorentina nel 2019

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