Corriere dello Sport

Galassia Dybala più gol per tutti

Completame­nte trasformat­o rispetto ai tempi juventini, in gialloross­o ha ritrovato il sorriso Ed esalta i compagni Sette reti, 4 assist e un rigore procurato: 13 punti su 37 portano la sua firma. E nella Roma gioca più a tuttocampo Paulo mai così leader

- Di Chiara Zucchelli ROMA

Un anno fa, di questi tempi, Paulo Dybala, solo in campionato, con la Juventus metteva insieme due gol e due assist in cinque partite. Veniva da un problema muscolare, ne avrebbe avuto un altro subito dopo, ma stava bene. In forma. Giocava, in tre di queste cinque partite, con la fascia al braccio. Ma della Juventus non era né il leader effettivo, né il capitano. I compagni gli volevano bene, come hanno dimostrato il giorno del suo addio, la società molto meno. E per Paulo non era un periodo facile, nonostante le prestazion­i positive. Sono trascorsi dodici mesi, non tutti belli, non tutti allegri, ma il Dybala che oggi si ritrova la Roma è un giocatore completame­nte trasformat­o. Mai così sicuro di sé, mai così guida, mai così leader, mai così in fiducia.

NUMERI TOP.

A dimostrazi­one di come sia la stella polare del gioco della Roma ci sono i numeri: raccontano di un giocatore “piccolino”, per usare un termine caro a Mourinho, di statura, ma gigante in quello che sta dando a Trigoria. A se stesso e agli altri. Tornato a Roma dopo la vittoria del Mondiale in Qatar, Dybala nel 2023 ha realizzato 3 gol e 3 assist (rigore procurato compreso) e, soprattutt­o, si è caricato la squadra sulle spalle. I compagni lo hanno seguito, assecondat­o e hanno trovato la fiducia per tornare a credere nei propri mezzi dopo prestazion­i non esaltanti. Le sue partecipaz­ioni ai gol (7 reti, 4 assist e un rigore procurato) hanno portato in campionato 13 punti su 37, poco meno di un terzo. In Coppa Italia una sua rete ha regalato i quarti di finale contro la Cremonese, giusto in Europa League non ha dato un contributo determinan­te. Non per sua responsabi­lità, visto che ha segnato due gol in tre partite.

FEELING GIUSTO.

Tre sono anche gli assist di cui ha beneficiat­o Abraham, una volta è toccato a El Shaarawy, il rigore conquistat­o contro il Bologna lo ha realizzato Pellegrini. Il capitano è, insieme a lui, il romanista che ha realizzato più passaggi chiave ed è anche l’unico giocatore che, con lui, per Mourinho è imprescind­ibile.

Senza di loro, lo ha detto e ribadito, la luce si stacca e la qualità del gioco della Roma si abbassa. Anche perché, rispetto al passato, Dybala gioca molto più a tuttocampo: va a prendersi il pallone, rincorre gli avversari, a tratti sembra un centrocamp­ista box to box invece che un rifinitore e poi conclude l’azione. Bene, benissimo: solo 2 gol su 10 sono arrivati con un calcio di rigore. I compagni di lui si fidano, lo cercano, gli passano il pallone quando scotta e, in questo senso, ricorda davvero, e molto, Francesco Totti. Uno che, per ricordare delle parole spese anni fa da Marco Cassetti: «Ti fa dormire più sereno, in ritiro, quando sai che una delle maglie sarà la sua».

L'IMPATTO. Era una vita che nella Roma un nuovo arrivo non aveva un impatto così importante sulla squadra: negli ultimi 18 anni, Dybala è stato il giocatore più veloce a prendere parte ad almeno 10 gol in Serie A con la maglia gialloross­a. Non solo: in questo momento è il calciatore che ha giocato meno incontri tra coloro che sono stati coinvolti in più di 10 reti nei cinque maggiori campionati europei. Numeri che dimostrano come, un allenatore che stravede per lui e una piazza che lo ha amato fin dal primo giorno, Dybala sia in una fase di serenità e maturità, calcistica e non, mai avuta prima. La Roma se lo gode, con la speranza che questa luna di miele non finisca mai.

Coinvolto in 10 gol in Serie A, nessuno come lui nei cinque campionati top

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