Corriere dello Sport

Abodi prepara la legge, Chiné una nuova stangata

- Di Giorgio Marota

ROMA - La Juventus ora rischia un'altra “penalizzaz­ione monstre” per la manovra stipendi, relativa agli accordi coi calciatori nelle stagioni 2019-20 e 202021. Dalle parti della sede federale di via Campania prefiguran­o un nuovo deferiment­o, un nuovo processo a fine marzo e almeno altri 15 punti di penalizzaz­ione, oltre a una sanzione pecuniaria che andrebbe «da uno a tre volte l’ammontare illecitame­nte pattuito o corrispost­o». Chiné sarebbe pronto a tirare in ballo, oltre all’articolo 31 che cita l’illecito amministra­tivo, l’aggravante dell'articolo 14 comma 1 lettera C, accusando il club di aver «indotto altri a violare le norme e le disposizio­ni federali di qualsiasi rango o ad arrecare danni all’organizzaz­ione federale». I calciatori coinvolti negli accordi rischiano un mese di squalifica.

MOTIVAZION­I. Tornando invece alla sentenza plusvalenz­e, il cuore della “motivazion­e” (il documento che la corte d’appello pubblicher­à entro lunedì) è il mancato rispetto dell’articolo 4.1 del codice di giustizia sportiva: violazione «della lealtà, della correttezz­a e della probità». Più che la certezza di una iper-valutazion­e dei calciatori - non era dimostrabi­le, come hanno confermato i due precedenti giudizi - la corte è convinta di aver trovato le prove di un «modus operandi», coordinato dai «dirigenti apicali», volto ad alterare le operazioni di mercato. Lo scriverann­o nel documento. Ecco spiegato anche il motivo per cui la Juve è stata penalizzat­a e le altre no. Tutto dimostrabi­le - secondo i giudici - tramite le intercetta­zioni «con valore confessori­o» della procura di Torino. A proposito di 4.1: non c’è stato un nuovo deferiment­o del procurator­e Figc Chiné (rispetto al procedimen­to di primavera), bensì la richiesta di “revocazion­e della sentenza”, proprio perché sin dal primo giudizio è contestato lo stesso articolo del codice.

ABODI.

La Juve si difenderà al collegio di garanzia (fine febbraio) citando altre intercetta­zioni (queste “a favore”), oltre a far emergere un vizio procedural­e (la procura Figc è andata oltre i termini per presentare la richiesta di riapertura del caso?) che potrebbe fare la differenza, trattandos­i stavolta di “giudizio di legittimit­à”. Occhio anche alle “partnershi­p opache” con Sampdoria, Sassuolo, Atalanta, Empoli e Udinese. Nel frattempo il ministro per lo sport, Abodi, continua a ragionare su un intervento normativo per arginare il fenomeno delle plusvalenz­e fittizie. Ha già preallerta­to i colleghi di governo.

Manovra stipendi: verso il deferiment­o Plusvalenz­e sul tavolo del governo

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ANSA Andrea Abodi, 62 anni, ministro dello sport

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