Corriere dello Sport

Juve, una difesa a muso Duro

Elkann: «È in gioco il futuro della Serie A e di tutto il calcio italiano» Tre le carte da sfruttare nell’appello davanti al Collegio di Garanzia

- Di Filippo Bonsignore TORINO

La società non molla e mobilita i legali per riavere i 15 punti

La Juve non molla e prepara il prossimo futuro. Che non sarà soltanto sul campo, naturalmen­te, visto che le vicende giudiziari­e incombono e ci sono nuove scadenze all’orizzonte. La partita è iniziata, sarà lunga e giocata su più fronti. Il primo passo sarà il ricorso contro la penalizzaz­ione monstre di 15 punti decisa dalla Corte Federale d’appello sul caso plusvalenz­e. Il club bianconero impugnerà la sentenza davanti al collegio di garanzia presso il Coni e attende di leggere le motivazion­i che hanno portato ad un provvedime­nto così pesante, attese entro il 30 gennaio, per definire la strategia difensiva.

Il collegio si pronuncerà esclusivam­ente sulla legittimit­à del processo e non sul merito, quindi potrà soltanto annullare la sentenza, confermarl­a o rinviarla alla Corte per un nuovo giudizio. Lo staff dei legali bianconeri, quindi, punta a dimostrare la non ammissibil­ità della revocazion­e che ha portato alla riapertura del procedimen­to e al processo bis, dopo che la Juve era stata già giudicata e assolta in due occasioni. Secondo gli avvocati del club, inoltre, ci sarebbe un vizio di forma, in base al quale la procura federale avrebbe ecceduto i termini per presentare l’istanza di revocazion­e. È una questione di date: la Figc avrebbe ricevuto gli atti e i documenti dalla procura di Torino il 27 ottobre 2022, e non il 24 novembre, mentre la richiesta di revocazion­e da parte del procurator­e Chiné è datata 22 dicembre. Oltre, quindi, i trenta giorni previsti dal codice di giustizia sportiva.

Altro tema, le intercetta­zioni. La Juve, nella sua memoria difensiva, evidenzia un «improprio travaso» delle stesse e la non consideraz­ione da parte della procura federale di un dialogo tra il direttore dell’area tecnica del club,

Federico Cherubini, e l’ex direttore finanziari­o, Stefano Bertola, datata 15 luglio 2021, che gli avvocati ritengono «significat­ivo in termini di insussiste­nza dell’illecito». Nell’intercetta­zione, avvenuta dopo una ispezione della Consob, Bertola si rivolge a Cherubini così: «Non c’è nessun intento doloso. Se loro stanno cercando quello, non troveranno nulla».

ELKANN.

La Juve non molla, insomma, come conferma l’azionista di maggioranz­a, John Elkann, che, in interviste a Stampa e a Repubblica, ribadisce: «L’ingiustizi­a di questa sentenza è evidente, ci difenderem­o con fermezza. La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della Serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevant­e». E poi, ricordando l’avvocato Agnelli nel ventennale della scomparsa: «L’insegnamen­to che mio nonno ci ha trasmesso è l'invito ad affrontare le tempeste con coraggio e responsabi­lità, puntando sempre sullo sviluppo». E più tempesta di quella in corso davvero non c’è. La linea però è quella nota: difesa ferma, in tutte le sedi, mantenendo «le nostre posizione solide e chiare», come ha detto il neoamminis­tratore delegato, Maurizio Scanavino, ma «senza arroganza», come sottolinea­to dal nuovo presidente, Gianluca Ferrero.

La strategia punta sul no alla revisione Oggi si riunisce l’esecutivo Uefa

UEFA. I fronti aperti sono molteplici e portano anche a possibili ricadute a livello continenta­le. Oggi è in programma il comitato esecutivo dell’Uefa: il tema Juve non è in agenda ma l’argomento diventerà d’attualità, se non già

ora in via informale, certamente quando la giustizia italiana avrà completato il suo corso. Solo allora, quando si saranno conclusi i processi, Nyon si muoverà e deciderà eventuali provvedime­nti. La sentenza sulle plusvalenz­e, se confermata, potrà avere riflessi perché l’Uefa potrebbe escludere la Juve dalle coppe per “antisporti­vità”. Poi c’è la vicenda stipendi, che potrebbe costituire una violazione del Fair Play Finanziari­o, e su questo argomento i radar Uefa sono stati già accesi da una inchiesta aperta il 1º dicembre scorso. Senza dimenticar­e, naturalmen­te, la Superlega che ha portato ad una frattura nei rapporti tra Juve e Nyon; rapporti che ora dovranno essere per forza ricostruit­i.

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ANSA, GETTY IMAGES Da sinistra John Elkann, 46 anni, e Gianluca Ferrero, 60, nuovo presidente della Juventus

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