Juve, una difesa a muso Duro
Elkann: «È in gioco il futuro della Serie A e di tutto il calcio italiano» Tre le carte da sfruttare nell’appello davanti al Collegio di Garanzia
La società non molla e mobilita i legali per riavere i 15 punti
La Juve non molla e prepara il prossimo futuro. Che non sarà soltanto sul campo, naturalmente, visto che le vicende giudiziarie incombono e ci sono nuove scadenze all’orizzonte. La partita è iniziata, sarà lunga e giocata su più fronti. Il primo passo sarà il ricorso contro la penalizzazione monstre di 15 punti decisa dalla Corte Federale d’appello sul caso plusvalenze. Il club bianconero impugnerà la sentenza davanti al collegio di garanzia presso il Coni e attende di leggere le motivazioni che hanno portato ad un provvedimento così pesante, attese entro il 30 gennaio, per definire la strategia difensiva.
Il collegio si pronuncerà esclusivamente sulla legittimità del processo e non sul merito, quindi potrà soltanto annullare la sentenza, confermarla o rinviarla alla Corte per un nuovo giudizio. Lo staff dei legali bianconeri, quindi, punta a dimostrare la non ammissibilità della revocazione che ha portato alla riapertura del procedimento e al processo bis, dopo che la Juve era stata già giudicata e assolta in due occasioni. Secondo gli avvocati del club, inoltre, ci sarebbe un vizio di forma, in base al quale la procura federale avrebbe ecceduto i termini per presentare l’istanza di revocazione. È una questione di date: la Figc avrebbe ricevuto gli atti e i documenti dalla procura di Torino il 27 ottobre 2022, e non il 24 novembre, mentre la richiesta di revocazione da parte del procuratore Chiné è datata 22 dicembre. Oltre, quindi, i trenta giorni previsti dal codice di giustizia sportiva.
Altro tema, le intercettazioni. La Juve, nella sua memoria difensiva, evidenzia un «improprio travaso» delle stesse e la non considerazione da parte della procura federale di un dialogo tra il direttore dell’area tecnica del club,
Federico Cherubini, e l’ex direttore finanziario, Stefano Bertola, datata 15 luglio 2021, che gli avvocati ritengono «significativo in termini di insussistenza dell’illecito». Nell’intercettazione, avvenuta dopo una ispezione della Consob, Bertola si rivolge a Cherubini così: «Non c’è nessun intento doloso. Se loro stanno cercando quello, non troveranno nulla».
ELKANN.
La Juve non molla, insomma, come conferma l’azionista di maggioranza, John Elkann, che, in interviste a Stampa e a Repubblica, ribadisce: «L’ingiustizia di questa sentenza è evidente, ci difenderemo con fermezza. La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della Serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante». E poi, ricordando l’avvocato Agnelli nel ventennale della scomparsa: «L’insegnamento che mio nonno ci ha trasmesso è l'invito ad affrontare le tempeste con coraggio e responsabilità, puntando sempre sullo sviluppo». E più tempesta di quella in corso davvero non c’è. La linea però è quella nota: difesa ferma, in tutte le sedi, mantenendo «le nostre posizione solide e chiare», come ha detto il neoamministratore delegato, Maurizio Scanavino, ma «senza arroganza», come sottolineato dal nuovo presidente, Gianluca Ferrero.
La strategia punta sul no alla revisione Oggi si riunisce l’esecutivo Uefa
UEFA. I fronti aperti sono molteplici e portano anche a possibili ricadute a livello continentale. Oggi è in programma il comitato esecutivo dell’Uefa: il tema Juve non è in agenda ma l’argomento diventerà d’attualità, se non già
ora in via informale, certamente quando la giustizia italiana avrà completato il suo corso. Solo allora, quando si saranno conclusi i processi, Nyon si muoverà e deciderà eventuali provvedimenti. La sentenza sulle plusvalenze, se confermata, potrà avere riflessi perché l’Uefa potrebbe escludere la Juve dalle coppe per “antisportività”. Poi c’è la vicenda stipendi, che potrebbe costituire una violazione del Fair Play Finanziario, e su questo argomento i radar Uefa sono stati già accesi da una inchiesta aperta il 1º dicembre scorso. Senza dimenticare, naturalmente, la Superlega che ha portato ad una frattura nei rapporti tra Juve e Nyon; rapporti che ora dovranno essere per forza ricostruiti.