Corriere dello Sport

La marcia di Allegri «Quota 71»

L’allenatore ha già fatto i conti per la Champions Serve un girone di ritorno a ritmo di Napoli: 48 punti. Max convinto di farcela, con il recupero del big

- Di Nicola Balice TORINO

Obiettivo 71 punti. Le quote di Max Allegri difficilme­nte risultano sballate. Una volta al tecnico bianconero si chiedeva di fissare quella scudetto, ora in casa Juve già quella Champions può sembrare una missione ai limiti dell'impossibil­e. Perché oggi la classifica, rivista e corretta dal -15 imposto dalla corte d'appello federale, vede i bianconeri al decimo posto con 23 punti, 14 in meno di chi si trova al quarto posto con 37 punti. E che secondo Allegri non riuscirà a replicare il percorso del girone d'andata: «Io credo che con 71 punti si arrivi in Champions League, però è difficile. Bisogna lavorare serenament­e», spiegava al termine del pirotecnic­o 3-3 con l'Atalanta.

Conti alla mano, alla Juve servirebbe un girone di ritorno a ritmo scudetto, quasi a ritmo di record: in palio restano 57 punti, per toccare la quota ipotizzata da Allegri ne servirebbe­ro quindi 48. Oggi è così, domani chissà: in ballo l'appello al collegio di garanzia presso il Coni che secondo la difesa della Juventus potrebbe restituire i 15 punti sottratti appena venerdì scorso, ma anche il nuovo filone su cui sta lavorando la procura federale sulla manovra stipendi (e non solo) sempre legato agli atti ricevuti dalla procura di Torino relativame­nte all'inchiesta Prisma.

LA MARCIA.

Tempo al tempo. Oggi la Juve sa di non poter fare troppi calcoli, gli unici ammessi sono proprio quelli che vedono una nuova partenza da quota 23 punti per provare ad arrivare al traguardo dei 71. Con la speranza che in realtà, anche grazie a un calendario intasato un po' per tutti, quella quota Champions possa pure abbassarsi strada facendo. E con la consapevol­ezza che su quel “quasi” che precede la parola “impossibil­e” la Juve possa davvero provarci. D'altronde, 16 vittorie su 19 partite rappresent­ano un ritmo che i bianconeri avevano ritrovato, nonostante le difficoltà, appena prima della disfatta di Napoli: un filotto di 8 vittorie consecutiv­e era stato infilato anche con una rosa ridotta ai minimi termini (battendo pure Toro, Inter e Lazio), dopo aver recuperato Chiesa e Di Maria adesso Allegri attende di riabbracci­are anche Pogba e Vlahovic solo facendo riferiment­o a quelle stelle necessarie per spostare dalla lavagna al campo la famosa Juve virtuale. Quanto basta per capire di avere tutto ciò che serve almeno per provarci.

L'ALTRA VIA. Pensando alla Champions, in attesa di capire come e se anche dall’Uefa possano arrivare o meno ulteriori sanzioni, c'è anche un'altra via.

È quella chiamata Europa League, improvvisa­mente diventata obiettivo concreto ancor più di quanto potesse essere prima: vincerla significhe­rebbe ottenere il pass per la prossima Champions, per di più con un posto in prima fascia. La marcia su Budapest, dove si disputerà la finale del 31 maggio, comincia dalla doppia sfida con il Nantes negli spareggi che precedono gli ottavi di finale. In lizza anche Barcellona e Manchester United, Ajax e Siviglia, Roma e Arsenal, solo per citare le formazioni più quotate: è un'altra via, più breve, non più facile.

C’è anche la strada dell’Europa League Ma la concorrenz­a è qualificat­issima

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GETTY Massimilia­no Allegri, 55 anni, allenatore della Juventus

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