«Ranieri-De Rossi batticuore Ma il mio Cagliari ora è da A»
Alla vigilia della gara di venerdì sera all’Unipol Domus abbiamo chiesto a un ex speciale di anticiparci la sfida Mauro Esposito: «Mi schiero con Sir Claudio, un vero un maestro. Daniele sfonderà, tecnico predestinato Che belli quegli anni al Poetto e all
«Mi dispiace per Daniele ma io sono mezzo sardo e quindi venerdì tiferò Cagliari». Sei stagioni con la maglia rossoblù e oltre sessanta gol lo hanno fatto entrare nella storia del club isolano. Con il quale è riuscito a conquistare anche la maglia azzurra. Per Mauro Esposito la sfida tra Cagliari e Spal avrà il sapore particolare nel vedere due tecnici come Claudio Ranieri e Daniele De Rossi che ha conosciuto nel suo passato giallorosso.
Esposito, cosa ricorda di quella Roma allenata da Ranieri?
«Una squadra fortissima con Totti, De Rossi, Vucinic… ».
La stupisce vedere il suo ex compagno in panchina?
«No, affatto. Era un capitano, un leader anche in campo. A differenza di Totti che era un capitano silenzioso, un compagno del quale bastava solo uno sguardo perché tu fossi pronto a sacrificarti, Daniele dava spinta, carica. Da Francesco non ti aspettavi quell’incitamento per la squadra anche se ha grandissima personalità. De Rossi gridava, aveva una parola per darti coraggio, in campo e nello spogliatoio. Sono certo che farà bene».
E Ranieri?
«Un tecnico che non ha certo bisogno di presentazioni e che ha fatto bene anche in piazze importanti. Bada sempre molto al pratico, cercando un gioco che arrivi ai risultatati. Alla Roma abbiamo fatto bene concedendo sempre poco perché puntava soprattutto su una squadra quadrata, corta, pronta a lottare su ogni pallone. E lui chiedeva questo anche ai giocatori di talento».
Per il Cagliari sarà un valore aggiunto?
«Credo sia l’allenatore ideale. È un tecnico vecchio stampo che può sembrare un sergente di ferro ma che ha un ottimo rapporto con i giocatori. Ha vinto tanto, ha esperienza, sa bene il fatto suo».
Un aneddoto?
«Ha grande personalità. Ricordo che alla Roma, alla fine del primo tempo in un derby eravamo sullo 0 a 0. Lui decise di lasciare Totti e De Rossi negli spogliatoi. Tutti ci siamo guardati e abbiamo pensato: ma cosa combina? Alla fine vincemmo 2-0, ma non so in quanti avrebbero avuto il coraggio di fare quella scelta simile». Quali i punti di forza dell’uno e
dell’altro?
«Ranieri ha quell’esperienza che in una piazza esigente come Cagliari può fare la differenza. Sa leggere le partite come pochi. De Rossi ha dalla sua l’entusiasmo di un tecnico che si affaccia in un nuovo mestiere, ha voglia di far bene».
Si aspettava il Cagliari in B?
«Decisamente no, considerato la squadra che l’anno scorso aveva a disposizione. Difficile da fuori capire cosa sia successo perché i rossoblù non erano certo inferiori ad altre squadre che si sono salvate. Piuttosto mi sarei aspettato un Cagliari più in alto in classifica adesso».
Il Cagliari riuscirà ad essere promosso se…
«Se pedalerà senza fare calcoli, pensando partita dopo partita. Questo torneo è lungo e difficile con tante sorprese dietro l’angolo. Forse in pochi si sarebbero aspettati il Frosinone in testa. Ma ora il Cagliari, come facemmo noi, dovrà sfruttare al meglio i suoi campioni e puntare a muovere sempre la classifica».
Nostalgia dei tempi in Sardegna?
«Mi manca tutto di Cagliari. Sono stati anni splendidi, ho conosciuto tanti amici sia tra i compagni, come Conti, Suazo, Abeijon, Langella, che in città. Ho tenuto un grande legame con tutti e se è vero che credo di aver dato anche io qualcosa, ho ricevuto in cambio tantissimo. Poi come dimenticare il clima, le passeggiate al Poetto… ».
«Spal in crescita Rossoblù compatti Possono lottare per la promozione»