Corriere dello Sport

«Ducati cambia per vincere ancora»

Le idee di Gigi Dall’Igna dg della casa bicampione del mondo «In passato abbiamo preso qualche rischio per rincorrere, ora siamo davanti e le cose cambiano ma l’evoluzione continua: i rivali non stanno fermi»

- Di Mirco Melloni MADONNA DI CAMPIGLIO

Il titolo piloti della MotoGP era l’unico alloro che ancora mancava a Gigi Dall’Igna, capace di vincere in tutte le altre categorie con l’Aprilia, prima di conquistar­e due titoli costruttor­i in Ducati. Il trionfo dello scorso autunno con Pecco Bagnaia, abbinato al titolo Superbike di Alvaro Bautista, ha rappresent­ato l’apice, tanto che qualcuno aveva chiesto all’ingegnere veneto se sentisse di aver completato la propria missione con la Ducati. «No, quando saluterò la Casa, lascerò anche questo mondo, andrò a sciare e a passeggiar­e nei boschi».

A Madonna di Campiglio, il direttore generale di Ducara, ti Corse non è salito per la settimana bianca, ma per dare il via alla stagione della doppia difesa del titolo, quell’obiettivo “supremo” che genera lo stimolo giusto per proseguire. «Il doppio numero 1 sulle carene di Pecco e Alvaro è un tributo al lavoro svolto da tutti per ottenere questi grandi risultati» dice il cinquantas­eienne ingegnere a capo del reparto corse che detta i trend in questa era del motociclis­mo, con la Desmosedic­i GP e la Panigale V4 R a cui si aggiunge una nuova creatu

l’elettrica V21L, pronta a debuttare nella MotoE.

Due titoli da difendere e l’ingresso in MotoE: nel 2023 in Ducati non ci sarà il rischio di annoiarsi.

«Ripetersi rappresent­a la nostra sfida, perché pochi piloti e poche squadre sono state in grado di confermars­i al vertice. Siamo campioni del mondo, e di fianco all’orgoglio non deve però mancare la modestia. L’inizio di una nuova stagione è sempre un momento emozionant­e, questa volta lo è ancora di più».

Ha definito il doppio numero 1 sulle moto di Bagnaia e Bautista un segno di rispetto.

«L’effetto di questo numero sulle nostre moto è fantastico, ed è anche il rispetto del lavoro delle persone che ci hanno portato fin qui».

La Superbike è la prima a scendere in pista, oggi con i test di Jerez e fra un mese con la prima tappa in Australia: la Ducati si presenta con una nuova versione della Panigale,

la quattro cilindri che aveva debuttato nel 2019.

«La nuova versione presenta novità a livello motoristic­o, per un aumento di performanc­e».

Consideran­do la potenza del motore della Panigale di Bautista, un migliorame­nto sembrava impossibil­e.

«Abbiamo continuato a lavorare, mi aspetto un aumento di prestazion­i importante, ma anche un migliorame­nto dell'affidabili­tà».

La MotoGP riaccender­à i motori fra dieci giorni a Sepang, per i test, mentre il Mondiale scatterà fra due mesi: cosa cambia sulla GP23?

«Ci sono novità aerodinami­che, alcune di queste le pro

veremo in Malesia, e non sarà una delusione se nel corso dei test dovremo scartare qualche idea che sulla carta avrebbe potuto darci migliorie. L'anno scorso ci ha insegnato che, qualche volta, restare un po' più fermi aiuta le prestazion­i».

L’approccio all’aerodinami­ca della Ducati è sempre stato aggressivo, in stile Formula 1.

«In passato dovevamo rincorrere, e quindi prenderci anche qualche rischio. Ora che siamo la lepre, cambia qualcosa: il livello di rischio è completame­nte diverso. Ma bisogna continuare l’evoluzione, mantenendo alta l’attenzione, perché le altre Case non resteranno a guardare».

Quali saranno i principali rivali in MotoGP?

«Penso che Fabio Quartararo e Marc Marquez siano i nomi principali. Quartararo ha vinto nel 2021, è stato il nostro rivale lo scorso anno e sarà ancora un osso duro. Di Marquez conosciamo le qualità e il periodo difficile che ha vissuto negli ultimi due anni e mezzo, però in questa stagione potrebbe ripresenta­rsi ai suoi livelli».

Schierate i due piloti più vittoriosi del 2022: Bagnaia ha vinto sette gare, Bastianini quattro: la gestione “umana”, area nella quale la Ducati è migliorata lo scorso anno, vivrà la prova del nove con i due candidati al titolo, oltretutto connaziona­li, nello stesso box.

«Come ho sempre detto, è un ‘problema’ che ho sempre sognato di avere: il primo e il terzo in classifica del Mondiale precedente. Sarebbe molto peggio se nel box ci fossero due piloti poco brillanti. Pecco ed Enea hanno svolto un grande lavoro nel 2022, la rivalità evidenteme­nte esiste ma tra loro c’è il rispetto che renderà i loro confronti privi di colpi scorretti».

La stagione 2023 è alle porte, ma sui volti degli uomini Ducati non si sono ancora spenti i sorrisi per un 2022 da incornicia­re.

«La soddisfazi­one è stata effettivam­ente enorme, perché abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere, e l’abbiamo fatto emozionand­o. Pensiamo al titolo MotoGP, con la rimonta di Pecco, che a metà stagione era a -91 da Quartararo, una rincorsa piena di colpi di scena che ci ricorderem­o per sempre. Queste emozioni rimarranno».

«Il doppio numero 1 un segno di rispetto per quelli che ci hanno portato qui»

«Bastianini e Bagnaia rivali ma non ci saranno scorrettez­ze»

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GETTY Gigi Dall’Igna 56 anni direttore generale di Ducati Corse A sinistra Bagnaia il giorno della vittoria del Mondiale

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