Corriere dello Sport

Il lavoro di Pirro dietro i trionfi

- MADONNA DI CAMPIGLIO m.m.

Il 2022 è stato un anno da incornicia­re anche per Michele Pirro, artefice dietro le quinte della grande evoluzione della Ducati. Perché il trentaseie­nne pugliese è stato uno dei primissimi casi di tester in grado di girare con tempi simili ai piloti titolari, un aiuto per gli ingegneri che - in un’era con sempre meno giorni di prove disponibil­i - possono provare le novità con qualcuno capace di viaggiare con ritmi da Gran Premio. Lo scorso anno Pirro è diventato papà di Ginevra, ha festeggiat­o i titoli di Bagnaia e Bautista in MotoGP e Superbike (e soprattutt­o nel primo caso il suo contributo è stato tangibile), e si è laureato campione italiano per la nona volta. Per questo, nel 2023, il suo dovrebbe essere il terzo numero 1 sul cupolino di una Ducati.

ESPERTO. Pirro, grazie alla conoscenza della Desmosedic­i e dei piloti titolari, può giudicare la MotoGP alle porte. «Ci aspettiamo il salto in avanti dei rivali, e un’ulteriore incognita è legata alle Sprint Race: la doppia partenza sarà un elemento da non sottovalut­are, bisognerà essere pronti a tutto». Sarà più difficile la riconferma per Bagnaia oppure il salto di Bastianini nel team ufficiale? «Pecco ha compreso molto bene gli errori del 2021 e 2022, l’anno scorso ha sofferto nelle prime gare, questa volta mi aspetto un Bagnaia costante dalle prime corse. Enea invece si troverà di fronte a una grossa differenza legata alla pressione: i media e gli stessi colori ti condiziona­no, e nel team ufficiale tutti si aspettano il risultato. Ma parliamo anche in questo caso di un grandissim­o pilota».

DESERTO.

Il pluricampi­one italiano è un simbolo anche dell’allargamen­to degli orizzonti di Borgo Panigale: nel dicembre 2021, poche ore prima di sposarsi, aveva tenuto a battesimo la V21L elettrica che quest’anno debutta in MotoE e un mese fa ha vissuto l’esperienza nel deserto con la Desert X, la Ducati che entra nel mondo del Fuoristrad­a. Preludio a uno sbarco alla Dakar? «Posso soltanto dire che sono contento che la Ducati abbia una gamma sempre più completa, quella nel deserto è stata una bellissima esperienza, abbiamo anche creato Garage 51 Middle East, la versione asiatica della mia attività di Misano (impegnata anche nei corsi di guida e con l’intenzione di dedicarsi anche alla preparazio­ne atletica, ndr). Il deserto mi ha trasmesso un bellissimo senso di libertà, mai provato in moto».

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Michele Pirro (36) 10 anni di esperienza in Ducati

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