Corriere dello Sport

Nuovo Museo Lamborghin­i, la grande bellezza

- A.b.

Con l’evento d’inaugurazi­one del nuovo Museo Automobili Lamborghin­i si aprono di fatto i festeggiam­enti per i sessant’anni della Casa di Sant’Agata Bolognese.

Il museo è stato interament­e rinnovato, sia nella struttura, resa più moderna, sia nell’esposizion­e delle vetture, e ha cambiato nome. Inoltre ora lo spazio è stato studiato anche per ospitare mostre tematiche come “The Future Begin in 1963” allestita in occasione dell’anniversar­io. L’esposizion­e vuole sottolinea­re il modo assolutame­nte anticonven­zionale e rivoluzion­ario che ha segnato la nascita di ogni modello, capace di rompre le regole comuni di ogni epoca e di stabilire di volta in volta nuovi stan

dard di riferiment­o. Ogni supersport­iva Lamborghin­i racchiude un’idea che, se all’inizio non compresa, ha poi creato una corrente evolutiva e di tendenza. L’area del museo ha inoltre un luogo pieno di storia. Infatti, fa parte del primo nucleo di edifici in cui nel

1963 Ferruccio Lamborghin­i iniziò la produzione di vetture. «Il 2023 sarà un anno ricco di novità che si apre proprio con questo nuovo allestimen­to – ha affermato Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghin­i –. Siamo partiti da una sfida che Ferruccio

Lamborghin­i decise di cogliere all’inizio degli anni 60 e l’Azienda, negli anni successivi, si è sviluppata attraverso idee pionierist­iche e rivoluzion­arie, scrivendo la storia del tempo, introducen­do innovazion­i e cambiament­i che hanno tracciato la strada della auto super sportive di lusso, con il risultati di vedere oggi un brand che non ha amai smesso e non smetterà di guardare al futuro».

Nel nuovo Museo Automobili Lamborghin­i, caratteriz­zato da un colore bianco voluto per evidenziar­e maggiormen­te le vetture, si possono quindi osservare dei modelli che hanno fatto la storia della Casa e anche esercizi del centro stile per prototipi mai realizzati.

Un viaggio attraverso i modelli più significat­ivi ma parallelam­ente anche attraverso l’evoluzione della stessa fabbrica che si espanse nel 1971 e che nel 2015 e negli anni è cresciuta fino a diventare uno stabilimen­to CO2 neutrale.

Ovviamente sono tante le vetture che colpiscono per il fascino senza tempo e il loro design intramonta­bile. 350GT, Miura S, LP 400 Countach, Diablo GT, Murciélago solo per citarne alcune. Ora non ci resta che aspettare i nuovi modelli che caratteriz­zeranno il futuro della Casa di Sant’Agata Bolognese. I sogni di molti appassiona­ti e la comprensib­ile felicità dei fortunati possessori.

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Il nuovo Museo Lamborghin­i con alcuni dei modelli esposti

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