Corriere dello Sport

GEMELLI SCUDETTO Osimhen: «Se volo è merito del Napoli»

«Miglioro giorno dopo giorno e per questo ringrazio il gruppo e Spalletti. Ottima vittoria: adesso restiamo concentrat­i»

- Di Antonio Giordano INVIATO A LA SPEZIA

Lo chiameremo VO9 e quello non è uno stacco di testa, è un terzo tempo o è un Alley-oop: ci sono due metri e cinquantot­to centimetri di buoni motivi per starsene con il naso all’insù e tentare di capire cosa girasse in quella testa - sotto al casco biondo - nel momento in cui il pallone è schizzato tra le nuvole. E poi si potrà vanamente indagare per comprender­e se sia stata la natura assai scugnizza o quel senso di spregiudic­atezza oppure l’atletismo a spingere Victor Osimhen al di là delle mani di Dragowski, di quell’uscita a vuoto improvvisa­mente riempita d’un capolavoro che sfida le leggi della fisica.

AL FIANCO DEI MITI.

E poi fosse solo quella, cioè l’ennesima prodezza che sta lì, come un’opera d’arte al MoMa, la stella che illumina d’immenso: quando Victor Osimhen è atterrato tra gli umani, e ha fatto la cosa più semplice che gli stava suggerendo Kvartskhel­ia, il suo vissuto s’è gonfiato meraviglio­samente, l’ha sistemato sempre più solidament­e sul trono già suo, l’ha affiancato ai miti del passato - a Vinicio, a Cavani, a Higuain - a chi prima di lui era stato capace di segnarne sedici in appena ventuno partite di campionato e fa niente se ne abbia dovuto saltare quattro, perché la dea con lui è bendata davvero. «Ma abbiamo conquistat­o altri tre punti e sono molto contento delle mie due reti, Affrontava­mo un’avversaria solida e cattiva, siamo stati bravi. E per quanto mi riguarda, posso soltanto ringraziar­e i miei compagni e Spalletti per tutto quello che fanno per me. Mi permettono di migliorare giorno dopo giorno». E per ricambiare, Osimhen stavolta ha scelto altre strade, pure queste indirizzat­e verso lo scudetto. «Abbiamo buone chance, ma .... »

DOVE SEI ARRIVATO?

Dov’è arrivato, con quello stacco regale che alla fine ha spinto Di Lorenzo a divertirsi sui social («Kvara, dì a Osi di scendere, dobbiamo esultare»), è scritto ormai nei libri di storia del calcio, nei quali VO9 ha scelto di accedere per affiancare i giganti di questo calcio che si sta prendendo a modo suo e che ormai lo sistema sempliceme­nte alle spalle di Halland, che ne ha fatti venticinqu­e, nove in più. Ma questi sono persino stucchevol­i dettagli statistici, perché ormai ha scelto - e da un bel po’ cosa fare da Grande nella sua vita da bomber: i gol si contano, volendo si pesano, adesso si misurano anche in altezza, perché il codice di Osimhen non ha infrastrut­ture, non ha più neanche limiti.

IL METODO.

«Adesso è importante prepararsi per la prossima gara e dobbiamo rimanere concentrat­i sulla Serie A perché questo è un campionato molto difficile». E però sembra prenotato, anche se certe cose conviene pensarle ma non dirle, neanche a bassa voce: «Alla fine vedremo. Abbiamo una bella possibilit­à di vincerlo ma dobbiamo ragionare di partita in partita, senza spingersi troppo in là con i pensieri». Ma con la testa sì, andandosen­e a due metri e cinquantot­to centimetri sotto al cielo. L'uomo dei sogni vola alto.

«Abbiamo una bella chance di vincere lo scudetto»

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ANSA, GETTY Victor Osimhen (24 anni) salta e supera Mattia Caldara (28); più a destra un tiro di Khvicha Kvaratskhe­lia (21 anni) e l’abbraccio tra i due compagni di squadra
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 ?? ?? Nelle due foto qui sopra gli stacchi di Ronaldo (in casa Samp) e Osi (ieri): il portoghese arrivò a 2,56m Victor a 2,58
Nelle due foto qui sopra gli stacchi di Ronaldo (in casa Samp) e Osi (ieri): il portoghese arrivò a 2,56m Victor a 2,58

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