Corriere dello Sport

Palladino guarda in alto

- Di Adriano Ancona

Da una parte la striscia di imbattibil­ità da far impallidir­e anche le grandi - il Monza non perde dal 10 novembre - e molte certezze di metà classifica al seguito. Dall’altra una crisi nera da arginare, più il rischio di una penalizzaz­ione: la Sampdoria è entrata in una spirale negativa senza fine. Può essere una notte-verità, in un senso e nell’altro. Laddove Palladino pregusta un passaggio nelle zone in cui l’Europa si vede da vicino: sarebbe una fedele istantanea del suo straordina­rio lavoro a Monza, fatto di due vittorie sulla Juventus e una metamorfos­i vera partendo dall’ultimo posto. «È la partita più diffiraggi­unta, cile da quando sono qui», ha osservato Palladino, che vuole evitare ogni calo di tensione. Il suo Monza negli scontri diretti - compreso quello dell’andata, con l'esonero di Giampaolo dopo quel 3-0 - finora è stato praticamen­te impeccabil­e. «Non dobbiamo rovinare un momento bellissimo, voglio una squadra affamata. Stiamo facendo qualcosa di meraviglio­so, ma il nostro scudetto rimane la salvezza: una volta proveremo ad alzare l’asticella».

ATTACCO STERILE.

La Sampdoria fa i conti pure con il digiuno di gol: il mercato non ha cambiato i connotati a una squadra che oggi avrà con sé appena tre attaccanti. Caputo è andato via un mese fa, Sabiri e Pussetto sono infortunat­i. Il totale fa 512' consecutiv­i senza segnare, tra campionato e Coppa Italia. Una striscia priva di gol più lunga in A coincise (nel 2011) con la retrocessi­one doriana: Stankovic fa gli scongiuri a prescinder­e. «Sono sicuro che un episodio positivo possa sbloccare la squadra, però serve più cattiveria», ha detto ieri il serbo.

La Samp cerca di uscire dalla crisi Stankovic ci crede «Serve cattiveria»

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