Corriere dello Sport

Adrien, la vittoria più bella di Max

- Di Nicola Balice

Per una che va dritta, ce n'è una che va storta. La stagione della Juve è un po' tutta così, Adrien Rabiot in tutto questo si conferma simbolo oltre che il migliore per rendimento. E alla fine pesa di più la sua dritta (il gol), che la sua storta (il fallo da rigore). Anche la partita di Lisbona è emblematic­a: sua la rete qualificaz­ione Juve, sua l'ingenuità da rigore dopo un'azione difensiva horror tra auto-palo di Danilo e pasticci assortiti di Alex Sandro. Il timbro sulla qualificaz­ione in semifinale di Europa League è quindi quello di Rabiot. Che della Juve diventa anche capocannon­iere, perché la rete messa a segno all'Alvalade è la numero 11 stagionale, tanti quanti quel Dusan Vlahovic che al contrario continua nel suo percorso di smarriment­o dalla via del gol. Invece il francese si sta riscoprend­o anche glaciale in area di rigore.

L'UOMO DI MAX. Sono 11 i gol di Rabiot, sempre più tuttofare di Max Allegri che ha saputo renderlo grande e forte come mai lo era stato prima, che ha saputo prendere un centrocamp­ista diventato oggetto misterioso in quasi tre anni di Juve e trasformar­lo in un top player assoluto. Per continuità, rendimento, leadership. Se c'è una vittoria di Allegri in questo biennio, questa infatti porta proprio il nome di Rabiot.

E ORA... Solo che ora il capolavoro di Max rischia anche di diventare il più grande rimpianto della Juve in ottica futura. La svolta del 19 (poi 20) aprile è stata una svolta meno definitiva dello sperato, intanto i 15 punti le sono state restituiti almeno per ora dal Collegio di Garanzia del Coni, mentre l'Europa League vede i bianconeri in semifina

le: insomma, Uefa e nuovi sviluppi permettend­o, la Champions può sembrare più vicina. Quindi, da adesso anche la trattativa per il rinnovo può ripartire: il suo contratto è in scadenza, l'apertura sua e di mamma Veronique ad ascoltare la proposta della Juve c'è, tutt'altro che vicina o scontata la fumata bianca. Di sicuro c'è che così forte e decisivo non è mai stato, altrettant­o certa è la concorrenz­a di tutta l'Europa che conta, così come sono chiare le richieste della coppia Adrien-Veronique: un ingaggio anche superiore a quello attuale (si sussurra da mesi di richieste da 10 milioni netti rispetto ai 7 attuali), un progetto ambizioso e che non prescinda dai massimi obiettivi europei. Difficile quindi, ma la Juve ci proverà. Anche perché un Rabiot così non si sostituisc­e facilmente, nella Juve di oggi forse non si sostituisc­e proprio. E in fondo, è diventato così solo con Allegri. Che lo ha trasformat­o anche in bomber.

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Rabiot, undici gol stagionali

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