Adrien, la vittoria più bella di Max
Per una che va dritta, ce n'è una che va storta. La stagione della Juve è un po' tutta così, Adrien Rabiot in tutto questo si conferma simbolo oltre che il migliore per rendimento. E alla fine pesa di più la sua dritta (il gol), che la sua storta (il fallo da rigore). Anche la partita di Lisbona è emblematica: sua la rete qualificazione Juve, sua l'ingenuità da rigore dopo un'azione difensiva horror tra auto-palo di Danilo e pasticci assortiti di Alex Sandro. Il timbro sulla qualificazione in semifinale di Europa League è quindi quello di Rabiot. Che della Juve diventa anche capocannoniere, perché la rete messa a segno all'Alvalade è la numero 11 stagionale, tanti quanti quel Dusan Vlahovic che al contrario continua nel suo percorso di smarrimento dalla via del gol. Invece il francese si sta riscoprendo anche glaciale in area di rigore.
L'UOMO DI MAX. Sono 11 i gol di Rabiot, sempre più tuttofare di Max Allegri che ha saputo renderlo grande e forte come mai lo era stato prima, che ha saputo prendere un centrocampista diventato oggetto misterioso in quasi tre anni di Juve e trasformarlo in un top player assoluto. Per continuità, rendimento, leadership. Se c'è una vittoria di Allegri in questo biennio, questa infatti porta proprio il nome di Rabiot.
E ORA... Solo che ora il capolavoro di Max rischia anche di diventare il più grande rimpianto della Juve in ottica futura. La svolta del 19 (poi 20) aprile è stata una svolta meno definitiva dello sperato, intanto i 15 punti le sono state restituiti almeno per ora dal Collegio di Garanzia del Coni, mentre l'Europa League vede i bianconeri in semifina
le: insomma, Uefa e nuovi sviluppi permettendo, la Champions può sembrare più vicina. Quindi, da adesso anche la trattativa per il rinnovo può ripartire: il suo contratto è in scadenza, l'apertura sua e di mamma Veronique ad ascoltare la proposta della Juve c'è, tutt'altro che vicina o scontata la fumata bianca. Di sicuro c'è che così forte e decisivo non è mai stato, altrettanto certa è la concorrenza di tutta l'Europa che conta, così come sono chiare le richieste della coppia Adrien-Veronique: un ingaggio anche superiore a quello attuale (si sussurra da mesi di richieste da 10 milioni netti rispetto ai 7 attuali), un progetto ambizioso e che non prescinda dai massimi obiettivi europei. Difficile quindi, ma la Juve ci proverà. Anche perché un Rabiot così non si sostituisce facilmente, nella Juve di oggi forse non si sostituisce proprio. E in fondo, è diventato così solo con Allegri. Che lo ha trasformato anche in bomber.