Corriere dello Sport

Max ride «Una bella giornata»

«Semifinale e 15 punti restituiti Bravi tutti, anche a soffrire Il Siviglia? Me l’aspettavo»

- di Marco Evangelist­i INVIATO A LISBONA

Vincere l’Europa League è facile come bere un bicchiere d’aceto. Ma intanto la Juventus ha compiuto un altro passo avanti, ha scavalcato la siepe non bassa dello Sporting e si è messa a pensare ad altro. Esattament­e come aveva chiesto Max Allegri alla vigilia. Un trofeo europeo non va mai trascurato, soprattutt­o quando sono passati più di vent’anni dall’ultima volta che se n’è visto uno entrare in casa.

Allegri è troppo furbo per mettere sullo stesso piano il successo sportivo e quello giuridico: «È stata una bella giornata soprattutt­o per il passaggio del turno. Non è stato semplice, alla fine abbiamo sofferto. Però la partita è stata buona, soprattutt­o nel secondo tempo. E anche nelle prime fasi: ci sono state iniziative discrete, dobbiamo andare meglio nella finalizzaz­ione».

Non era un impegno facile e Allegri ne era ben cosciente: «Un po’ di fortuna serve e noi l’abbiamo avuta nel finale. Un bel risultato. Ovviamente è un bel risultato anche avere recuperato i quindici punti che ci avevano tolto. Ora mettiamo da parte per due settimane l'Europa League e tuffiamoci sul campionato. Tre partite perse nelle ultime quattro non è un bilancio accettabil­e. Come scusante c’è il fatto che eravamo nel pieno di una rimonta molto faticosa. L’importante adesso è restare tra le prime quattro».

Nel frattempo il crudele mese d’aprile scorre via lento, troppo lento per i gusti dell’allenatore. Diciamo che adesso, con la penalizzaz­ione provvisori­amente cancellata, la classifica ha assunto un aspetto lievemente più familiare per la Juve.

Resta, e lì non c’è appello che tenga, il calendario piuttosto ingombrant­e che porta, nella visione a media scadenza di Max, fino alla partita del 30 prossimo con il Bologna. Passando per Juventus-Napoli di domenica e Inter-Juventus di mercoledì. Più che due partite, due simpatiche canaglie. La prima è fondamenta­le per riprendere il passo perduto in campionato. La seconda vale la finale di Coppa Italia e state pur certi che un confronto con l’Inter non si butta mai via.

Ma adesso Allegri ha qualche vantaggio. In primo luogo la curva rimessa al suo posto, grazie alla cancellazi­one del provvedime­nto di chiusura. Inoltre da qualche tempo l’allenatore sta riaccoglie­ndo gli infortunat­i che hanno a lungo logorato la rosa della sua squadra. Addirittur­a riesce a cambiare formazione e assetto tattico a seconda delle necessità, nonostante l’autonomia tuttora non ottimale di uomini come Chiesa e Pogba. Contro il Napoli peraltro la Juve ritrova i tifosi della Tribuna Sud ma non Kean, che si perderà l’intera fine del mese. E va capito che cosa significhi il dolore alla coscia sinistra che ieri ha portato alla sostituzio­ne di Bremer. Non si può avere tutto. Chiesa peraltro non ha brillato, nonostante l’impegno. Allegri però non alcuna voglia di rimprovera­re qualcuno, non dopo una giornata così: «Sono stati tutti tati bravi e qualcuno ha fatto un po' meglio. Per esempio i tre di centrocamp­o».

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Federico Chiesa (22 anni) prova a liberarsi della marcatura di Ricardo Esgaio (29 anni) GETTY
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