Corriere dello Sport

L’amore vero e senza resa di un Olimpico da record

- Di Jacopo Aliprandi

Una serata spettacola­re, un Olimpico mozzafiato. Proprio quello che voleva José Mourinho per caricare e sostenere la squadra nel corso della partita. Un Olimpico ancor più bello di quello visto un anno fa contro il Bodø e contro il Leicester.

Uno stadio sold out, il ventinoves­imo dell’era Mourinho, colorato tutto di gialloross­o. I sessantase­tte mila tifosi hanno risposto presente all’appello lanciato dalla Roma di portare bandiere, sciarpe e maglie gialloross­e. Tifosi che si sono scatenati prima fuori dallo stadio quando hanno “assaltato” il pullman gialloross­o, poi sugli spalti.

L’urlo sull’inno, poi la scenografi­a del gruppo Roma in Curva Sud: «Amore senza resa», con un telone enorme con la scritta ASR e cartoncini gialli e arancioni intorno. «Combattete per noi», invece lo striscione in tribuna Tevere.

Il boato di tutto l’Olimpico per José Mourinho. Ormai scontato. Condottier­o e apprezzato da una tifoseria che lo idolatra come un vero e proprio comandante in panchina. Tanti fumogeni accesi per colorare l'ambiente, poi l'entusiasmo dei 67 mila nel pre match con l'inno urlato a squarciago­la da tutti.

Poi nel corso della partita canti, cori, fischi (al Feyenoord) ma anche quella logica paura nei tentativi della squadra

29° SOLD OUT CON MOURINHO

La scenografi­a della Curva Sud prima della gara di ieri sera contro il Feyenoord

olandese. I boati e i decibel al massimo per i gol, ma anche per l’ingresso in campo di Dybala. I silenzi assordanti sugli infortuni di Wijnaldum e Smalling. Insomma, l’Olimpico ha vissuto totalmente la sfida.

Nel pre partita non ci sono stati disordini tra i tifosi romanisti e quelli olandesi, un contatto evitato dalle forze dell’ordine negli ultimi due giorni. Nella tarda serata di mercoledì circa 200 ultras romanisti hanno tentato di raggiunger­e lo Shamrock

Pub, nei pressi del Colosseo, dove si trovavano alcuni tifosi olandesi del Feyenoord.

Non ci sono stati contatti poiché il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine ha impedito l'agguato. Prima della partita invece circa venti tifosi romanisti sono stati intercet

tati durante alcuni controlli preventivi e portati negli uffici di polizia, poiché all'interno del veicolo in possesso di uno dei tifosi sono state ritrovate mazze, bastoni e martelli.

Circa duecento olandesi hanno assistito al match proprio dallo Shamrock Pub, che si è trasformat­o nel quartier generale romano dei fan del Feyenoord, altri quaranta invece sono stati portati negli uffici della polizia per aver provato a entrare all’Olimpico falsifican­do i biglietti d’ingresso allo stadio.

Riflessi pronti su Szymanski, poi neutralizz­a altri tre palloni pericolosi. Attento e sicuro, come nelle ultime uscite.

Si perde l’incursione di Szymanski che poteva rendere il match ancora più in salita dopo 14 minuti, poi non sbaglia nulla fino al colpo di testa di Paixao.

Monumental­e, sempre attento al centro dell’area. Esce per infortunio al flessore, e due minuti dopo la Roma prende gol.

Entra per fare il terzo centrale, attento in copertura.

Bravo e fortunato a salvare in area su Jahanbakhs­h senza colpire il pallone con il braccio. Imposta bene, una partita senza sbavature.

Comparteci­pazione di colpa con Mancini per aver lasciato solo Paixao sul gol del pareggio. Cerca di riscattars­i ma colpisce il palo.

La rimessa laterale in area porta al gol di Spinazzola. Qualche buco in chiusura, fa quel che può contro un avversario ostico come Hartman.

Entra e segna. Serve l’assist per il gol di El Shaarawy, poi ci mette il suo nel 4-1. Di un’altra categoria, anche con il problema muscolare.

Partita di contenimen­to contro il solido e veloce centrocamp­o del Feyenoord. Mette ordine insieme a Matic, mantiene la calma e freddezza nei momenti più difficili.

C’è una Roma con Matic, e una senza. Immenso in tutto.

La sua partita dura 21’ per l’infortunio muscolare.

Comincia piano, poi fa partire l’azione sul gol di Dybala e segna il gol del 3-1. Il Faraone c’è sempre.

Riscatta le sue incertezze sui cross e nella copertura con il gol del vantaggio che rianima la Roma e carica l’Olimpico.

Una perla l’assist per il gol di Dybala, ancora meglio il pallone che scatena l’azione per il gol di El Shaarawy. Poi il gol che chiude i giochi. Il capitano c’è, e si prende la partita con la sua qualità, entrando su tutti i gol.

Serve la prima palla gol a Pellegrini dopo tre minuti. Corre su tutti i palloni, senza risparmiar­si anche quando deve lavorare sulla fase di copertura. Entra sul gol di Spinazzola con la sua spizzata di testa che innesca l’azione.

Lotta sui palloni, combatte e serve l’assist per il gol di El Shaarawy. Poi entra nella rete di Pellegrini. Un ingresso in campo esemplare.

FEYENOORD

Un buon Feyenoord nel primo tempo, poi cala con il passare dei minuti e si perde nella qualità della Roma. L’aveva impostata bene.

Non può quasi nulla sui gol.

La spina nel fianco sulla destra per 50 minuti, poi cala.

Parte bene, poi si perde Dybala e sbaglia sul gol di El Shaarawy.

Cerca come può di arginare l’attacco gialloross­o.

Serve un assist a Gimenez che non sfrutta, poi non riesce più a dare intensità.

Partita diversa dall’andata, con più confusione e meno tenacia.

Un tiro pericoloso dalla distanza.

È lui a intercetta­re involontar­iamente il tiro del terzino romanista e a deviarlo nell’angolino della porta.

Sbaglia sotto porta ma le sue incursioni sono sempre pericolose. Il suo cross porta in gol Paixao.

Impegna Mancini, ma non riesce a incidere.

A dieci minuti dalla fine trova il gol del pareggio.

Sbaglia tanto sotto porta, non incide sulla partita e si prende un rosso sul finale.

Prova invano a sostenere il reparto offensivo.

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