Corriere dello Sport

Italiano: I due gol spinti dai tifosi

- Di Andrea Giannattas­io

Il check alle coronarie ha dato il risultato sperato. La Fiorentina c’è, è ancora viva (e assieme a lei i suoi tifosi, se pur messi a dura prova) e punta dritta verso la finale di Praga. Il trofeo della Conference, che ha a lungo sostato sotto la Fiesole nel corso del pre-partita con il Lech, resta un obiettivo raggiungib­ile per i viola che dopo nove vittorie di fila in Europa sono però capitolati al cospetto dell’avversario più insospetta­bile. Niente record come il Milan in Champions nel 1993 ma, se non altro, un dato di assoluto spessore: con ieri è stata l’ottava volta che la Fiorentina ha avuto accesso a una semifinale dei tornei Uefa: solo Inter, Juve e i rossoneri ne contano di più tra i club italiani.

«Ho sempre temuto quello che è accaduto con il Lech: gli avversari liberi di testa e ci complicano le cose» ha ammesso in un mix di amarezza e felicità Vincenzo Italiano: «Era impensabil­e arrivare a un punteggio del genere ma siamo stati bravi a rimettere in piedi le cose». Paura passata, dunque, così come qualche attimo di tensione che ha visto protagonis­ta il tecnico con un sostenitor­e viola seduto alle sue spalle: «I tifosi hanno meno lucidità di chi allena: quando si va in difficoltà però bisogna mantenere la calma. Mi sono solo chiarito con una persona». Anche perché l’appoggio del Franchi per Italiano è stato basilare per passare il turno: «Lo stadio è stato straordina­rio: i due gol sono

Vincenzo Italiano a fine gara

entrati perché spinti dai tifosi».

Ma oltre al punteggio finale, che ha interrotto una striscia di 14 risultati utili, c’è stata un’altra brutta notizia che ha riguardato la Fiorentina, ovvero l’infortunio di Bonaventur­a che ha riportato un fastidio all’adduttore destro. In casa viola la preoccupaz­ione è tanta (il rischio è un lungo stop) e Italiano non ha fatto nulla per nasconderl­a: «Mi darebbe fastidio perdere Jack proprio ora. Vediamo se per Monza recuperere­mo Amrabat, Brekalo e Ikoné».

Più duro (se pur realista) sul match capitan Biraghi. Che per quanto soddisfatt­o dell’epilogo della gara, non ha risparmiat­o critiche a se stesso e all’arbitro: «È stata una sera particolar­e, abbiamo preso gol al primo tiro e ci siamo impauriti e innervosis­ti per via dell’arbitraggi­o. Se i falli vengono fischiati solo da una parte è normale: c’era un’espulsione per un fallo su Sottil che avrebbe cambiato la partita. Adesso dobbiamo lavorare al massimo per arrivare pronti alle semifinali: quello che contava era passare». Ovvero il concetto espresso dall’America anche da Rocco Commisso in una nota: è stata una battaglia e Firenze ha vinto.

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