Corriere dello Sport

Nadal non sa più niente

«Farò un altro trattament­o per vedere se le cose migliorano Ma non posso dare scadenze»

- Di Ronald Giammò

Un fantasma si aggira per i campi in terra battuta europei. Il suo nome è Rafa Nadal. Infortunat­osi lo scorso 19 gennaio durante gli Australian Open al muscolo psoas della gamba sinistra, il maiorchino ferito se ne tornò mestamente a casa confidando che otto settimane - questo il tempo massimo che la scienza aveva fissato per il suo recupero - potessero bastare per far cicatrizza­re a dovere la sua lesione e programmar­e così la sua primavera sui campi rossi dove aveva raccolto la maggior parte dei suoi successi, attraverso un rodaggio in grado di portarlo al Roland Garros nelle migliori condizioni possibili. Novanta giorni dopo l'infortunio il suo rientro resta invece ancora avvolto dalle incognite. Dopo aver saltato il Masters 1000 di Montecarlo (da lui vinto ben 13 volte), nonostante la sua presenza fosse stata annunciata dallo stesso direttore del torneo, David Massey, si credeva che le successive tappe di Barcellona e Madrid potessero costituire le sedi ideali per tornare a saggiare le sue condizioni in vista del gran ballo parigino. E invece ieri è stato ancora lui stesso, attraverso un video postato sui suoi canali social media, a comunicare il suo forfait dal Masters in programma nella capitale spagnola da lunedì prossimo: «La situazione non è quella che speravamo - ha esordito il vincitore di 22 Grand Slam - abbiamo seguito tutte le indicazion­i mediche, ma l'evoluzione non è stata in linea con quella che ci era stata comunicata e ora ci troviamo in una situazione difficile».

E che investe tanto il presente quanto il prossimo futuro della sua carriera. Uscito dalla top10 un mese fa dopo una permanenza di oltre diciotto anni, Rafa oggi figura al n.14 del ranking ma, complici i punti accumulati la scorsa stagione durante lo swing sul rosso, il rischio è quello di vederlo scivolare fuori anche dalla top100 qualora non fosse in grado di difendere quel bottino.

«La lesione continua a non guarire e non posso lavorare nel modo che mi serve per competere - ha aggiunto il trentaseie­nne spagnolo - Qualche giorno fa abbiamo deciso di cambiare rotta, fare un altro trattament­o e vedere se le cose migliorera­nno. Non posso dare scadenze: se le sapessi ve lo direi,

Rafa Nadal, 36 anni, si è infortunat­o agli Australian Open

ma non lo so. Questa è la situazione attuale».

Parole che non suonano ancora come una sentenza ma che non lasciano trasparire alcun ottimismo circa le sue condizioni attuali. Mai prima d'ora, in seguito a un infortunio, Rafa aveva fatto coincidere il suo ritorno in campo in un Grand

Slam. A trentotto giorni dal via del Roland Garros (torneo da lui vinto 14 volte), il richiamo della terra parigina, così come la tentazione di voler celebrare il suo rientro nel torneo dove ha ottenuto più successi, è grande. Ma scienza, età e logorio fisico non sembrano categorie facili a cedere alla suggestion­e. Evocare la sua presenza a Parigi potrebbe quindi non bastare. E anche dovesse apparire, non è detto che il suo fantasma torni a spaventare quella concorrenz­a cui in passato bastava solo la sua presenza per dirsi battuta.

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